2.12. Che cos'è un E-mail? Come funziona?
P N - V
Tramite la rete è possibile spedire messaggi a qualunque altro utente, una volta noto il suo indirizzo di posta elettronica (Electronic Mail o più comunemente E-mail).
Un messaggio di E-mail (e, più in generale, un qualsiasi messaggio testuale che circoli su Internet) è semplicemente un file di testo ASCII diviso in due parti: le righe di intestazione (headers) e il corpo del messaggio, separati da una linea bianca. Molti programmi che spediscono messaggi, come Eudora, Netscape o Free Agent, richiedono all'utente di riempire un certo numero di caselle in una parte separata della finestra, e provvedono poi ad inserire automaticamente le righe di intestazione corrispondenti. In generale, l'autore del messaggio provvede ad inserire alcune delle righe di intestazione, mentre altre sono aggiunte dai vari computer tramite i quali il messaggio passa prima di essere consegnato al destinatario (la consegna non è istantanea, ma tra due siti relativamente vicini può essere sufficiente qualche secondo; un po' più di tempo tra siti più lontani).
Le righe di intestazione di cui l'autore di un messaggio di E-mail si deve preoccupare sono:
To: indirizzo (in certi programmi Mail To:) |
Specifica l'indirizzo E-mail del destinatario (o una lista di indirizzi, separata da virgole, per spedire il messaggio a più persone contemporaneamente). |
From: indirizzo (nome cognome) oppure
(più usato): From: nome cognome <indirizzo> |
Specifica il nome e l'indirizzo E-mail del mittente (es.: From: Ugo Rossi <ugo@acme.it>) |
Subject: argomento | Indica l'argomento del messaggio (non usare più di mezza riga di testo) |
Return-Path: indirizzo | Indica l'indirizzo di E-mail al quale inviare la risposta al messaggio. |
Cc: indirizzi | Specifica una serie di indirizzi E-mail (separati da virgole) ai quali deve essere mandata una copia del messaggio. |
Bcc: indirizzi (in certi programmi Blind Cc:) |
Specifica una serie di indirizzi E-mail (separati da virgole) ai quali deve essere mandata una copia del messaggio senza che il destinatario ufficiale lo sappia. |
Fcc: nomefile (in certi programmi File Cc:) |
(non standard) Specifica il nome di un file in cui viene salvata copia del messaggio spedito. |
Attachments: file | Specifica una lista di file da accludere al messaggio. |
Di tutti questi campi, quelli strettamente necessari perchè il messaggio funzioni sono To:, From: e Subject:; vi sono poi altre righe, specifiche degli articoli di newsgroup, di cui si parla nella trattazione di tale argomento.
Le righe di intestazione che vengono aggiunte automaticamente dai programmi o dai computer che smistano la posta possono essere varie, ma le più comuni sono:
Date: data | Indica la data di spedizione del messaggio. |
Received: informazioni varie | Permette di ricostruire il percorso seguito dal messaggio per venire consegnato, in quanto ciascun computer tramite cui il messaggio passa inserisce una di queste righe, tipicamente contenente la data e il computer da cui il messaggio è stato ricevuto. |
MIME-Version: versione | Indica la versione di MIME usata nella codifica del messaggio (al momento esiste solo la 1.0). |
Content-Type: oggetto/formato | Indica il tipo MIME del messaggio. |
Content-Transfer- |
Indica il tipo di codifica del messaggio. |
X-Mailer: programma | Indica il programma usato per spedire il messaggio. |
X-URL: indirizzo | Indica l'indirizzo della pagina che l'utente stava leggendo quando ha spedito il messaggio (solo se spedito tramite un browser che supporti funzioni di E-mail, come Netscape). |
Le righe che iniziano per X- sono sperimentali (non standardizzate), perciò possono comparire o no secondo il programma usato per spedire il messaggio.
Nel campo Subject: compaiono talvolta alcune sigle particolari. Nel caso il messaggio sia una risposta ad un messaggio ricevuto in precedenza, il subject contiene per convenzione la sigla Re: seguita dall'argomento del messaggio originario. Se il messaggio precedente era già una risposta, non è necessario aggiungere una seconda sigla Re: : una basta e avanza. Nel caso invece il mittente desideri che voi diffondiate il messaggio spedendone copia a più persone possibili, inserirà nel subject la dicitura (fwd), che è abbreviazione del termine forward; molti programmi di posta elettronica dispongono di un'opzione con questo nome per inoltrare automaticamente il messaggio ad altri indirizzi, operazione tuttavia che va fatta con buonsenso, evitando di disturbare mezzo mondo con messaggi insignificanti.
Mediante posta elettronica è possibile trasmettere qualunque messaggio che contenga esclusivamente caratteri alfabetici o simili (punteggiatura, numeri....). Per i più pratici, i caratteri ammessi sono solitamente i primi 128 caratteri del codice ASCII, quindi niente lettere accentate. Sono stati creati particolari programmi che permettono di "codificare" file binari (programmi, immagini...), in modo che siano trasmissibili mediante posta elettronica, ossia vengano espressi in un codice che utilizza soltanto pochi caratteri ASCII; il sistema normalmente usato è la codifica mediante il programma UUEncode (sotto Unix), con il sistema "base 64" (con Windows), o con il programma BinHex (per Macintosh).
Certi programmi di posta elettronica (ad esempio Eudora) provvedono a codificare e decodificare automaticamente i file binari che vengono "appesi" (attached) al messaggio, mentre con sistemi più primitivi è necessario codificare i file con appositi programmi prima di spedirli. I blocchi contenenti materiale codificato sono riconoscibili perchè formati da una serie di righe tutte di uguale lunghezza, contenenti caratteri apparentemente senza significato. Per la codifica UUEncode, esse sono precedute da una riga contenente il messaggio begin nomefile (dove nomefile è il nome del file codificato) e terminate da una riga contenente la parola end. I programmi di posta elettronica più moderni, invece, utilizzano lo schema "MIME multipart", in cui ciascuna parte del messaggio è preceduta da un'intestazione contenente tra l'altro una riga Content-Transfer-Encoding in cui è segnalato il tipo di codifica dell'attachment.
2.13. Che aspetto hanno gli indirizzi di E-mail? Cos'è una mailbox?
P N - V
Gli indirizzi di E-mail hanno l'aspetto:
nomeutente@nomemacchina
dove nomeutente è il nome dell'utente, solitamente corrispondente al suo login nella macchina che sta usando o nel sistema di connessione via telefono se connesso in tale modo, e nomemacchina è il nome del computer sul quale è posta la sua casella postale elettronica, scritto in forma letterale secondo i soliti criteri di denominazione dei computer connessi alla rete, mentre il carattere @, che separa i due nomi e permette di distinguere gli indirizzi di posta elettronica dai comuni nomi di computer e dagli URL, viene normalmente letto come "at" (presso). È comunque possibile che il nomeutente differisca dal login, e ad esempio che contenga dei punti (es. Pinco.Pallino@bella.gigogin.it). Il nomeutente, inoltre, su alcuni sistemi può risentire della differenza tra maiuscole e minuscole.
Va notato che il nomemacchina è molto spesso diverso dal nome del computer che si usa per connettersi in rete: questo perchè le caselle di posta elettronica (mailbox) sono situate su particolari computer che vengono tenuti accesi 24 ore su 24, in modo che anche messaggi ricevuti mentre l'utente è scollegato vengano comunque conservati. Talvolta il nomemacchina non è un vero nome di computer, ma il nome di un sottodominio (ad esempio ibm.com); in questo caso, il messaggio verrà spedito ad un computer che si occupa di smistare tutta la posta diretta ad utenti di quel sottodominio.
2.14. Che cosa significa esattamente "scaricare la posta" ?
P N - V
All'atto della connessione, in maniera automatica oppure dietro richiesta dell'utente in base alla configurazione del proprio programma di posta elettronica, i messaggi ricevuti vengono poi trasferiti sul computer o nell'area dell'utente. È quindi importante capire che la posta viene ricevuta in due fasi: prima viene memorizzata su di un apposito computer, nella vostra mailbox, e poi voi prelevate la posta dalla vostra mailbox e la copiate sul vostro computer. Del resto, prima il postino deposita la posta nella vostra buca delle lettere, e dopo voi controllate se in essa è arrivata posta, prelevate quella che è arrivata e ve la portate in casa.
I programmi che controllano la posta in arrivo possono essere configurati sostanzialmente in due modi: uno per scaricare la posta, ossia per rimuovere i messaggi che vengono prelevati dalla vostra mailbox (remove from the server); un altro per leggere la posta, ossia per copiare i messaggi presenti nella vostra casella postale, senza rimuoverli (leave on the server). Questo serve per non fare pasticci: difatti è opportuno stare attenti a scaricare la posta sempre sullo stesso computer; se, qualche volta, volete controllare la posta che vi è arrivata avendo a disposizione un altro computer, potete farlo - come si vedrà nel seguito - ma vi converrà configurare il programma che usate in modo da evitare di cancellare la posta dalla vostra mailbox. Sostanzialmente, conviene avere un solo computer con un solo programma configurato in modo da scaricare la posta; altri programmi o altri computer che usate per controllare se vi è arrivato qualche messaggio dovrebbero essere configurati in modo da leggere la posta, che, non essendo stata rimossa, verrà nuovamente prelevata quando controllerete la posta con il programma "principale". Questo per evitarvi la confusione di ritrovare i vostri messaggi sparsi su vari computer o programmi, il che, nel mondo reale, equivarrebbe al prelevare la posta dalla vostra buca delle lettere e depositarla in tre o quattro appartamenti diversi. Potete anche farlo, ma poi non pretendete di avere un archivio ordinato della vostra corrispondenza.
D'altra parte, è necessario che almeno uno dei programmi che usate sia configurato in modo da scaricare la posta, cancellandola dal server: difatti le mailbox spesso hanno un limite massimo di grandezza totale dei messaggi memorizzati, e anche se ciò non accade il vostro provider solitamente non avrà piacere nel vedersi il disco del server intasato dai vostri messaggi. Tipicamente, i provider dimensionano i dischi dei server per caselle postali di dimensione media di poche centinaia di Kb.
2.15. Che cos'è una signature (firma testuale) ?
P N - -
Dopo le righe di intestazione, segue il corpo del messaggio, solitamente seguito al termine da una firma testuale detta signature che può anche, con molti programmi di posta, essere preparata una volta per tutte e quindi apposta automaticamente a tutti i messaggi in partenza. Una tipica firma contiene il nome del mittente, il suo E-mail, la sua professione o organizzazione, ed eventualmente numeri di telefono, indirizzi, massime da cioccolatino, disegni realizzati con i caratteri ASCII... (niente è troppo brutto da non poter essere incluso in una signature).
2.16. Cosa sono SMTP e POP3 ?
N - E -
Dal punto di vista tecnico, per usare la posta elettronica è necessario disporre di un accesso a server per due protocolli diversi: il SMTP (Simple Mail Transfer Protocol) - che è il protocollo utilizzato per trasportare i messaggi sulla rete - per spedire i propri messaggi, e il POP3 (Post Office Protocol version 3) - che è il protocollo di gestione delle mailbox - per prelevare i messaggi ricevuti. Solitamente i due server coincidono, ma i programmi più recenti permettono di specificare server differenti per la posta in uscita (ossia per il SMTP, ossia come outcoming mail server) e in entrata (ossia per il POP3, ossia come incoming mail server).
Nel caso un E-mail spedito dall'utente non possa per un qualsiasi motivo venire consegnato (normalmente ciò accade perchè l'indirizzo del destinatario è sbagliato o il destinatario non esiste, oppure, più raramente, perchè qualcuno dei "postini" della rete fa le bizze) esso viene rispedito al mittente (ossia all'indirizzo specificato nella riga Return-Path: o se assente From:); in questo caso l'utente lo riceverà generalmente come se fosse stato spedito da un ipotetico signore di indirizzo MAILER-DAEMON@pippo.pluto o qualcosa di simile, dove al posto di pippo.pluto vi sarà il nome del computer che ha riscontrato l'impossibilità di far proseguire il messaggio. Normalmente tale computer provvede anche ad inserire nel corpo dell'E-mail alcuni messaggi di errore da cui l'utente può intuire cosa sia andato storto.
In ogni sito sono solitamente disponibili alcuni indirizzi convenzionali, a cui corrispondono gli amministratori del sistema: ad esempio root@nomesito corrisponde al gestore tecnico del computer, postmaster@nomesito al gestore del sistema di posta elettronica, news@nomesito al gestore del news server (se il sito è un news server), webmaster@nomesito all'amministratore delle pagine WWW (se si tratta di un sito WWW). Non sempre questi indirizzi sono attivi, ma si tratta di un buon punto di partenza se dovete contattare qualcuno dei gestori del sito. Esiste anche l'indirizzo everybody@nomesito, che corrisponde a tutti gli utenti del sito; per evitare che in questo modo si disturbino un grande numero di persone non interessate al messaggio, i messaggi a everybody devono riguardare soltanto argomenti strettamente pertinenti alla gestione del sito o che siano davvero interessanti per tutti, e devono essere in precedenza autorizzati dall'amministratore del sito.
Poichè esiste un grande numero di utenti che non dispone di un accesso completo alla rete, ma solo della possibilità di spedire e ricevere E-mail, sono stati creati servizi di accesso a siti FTP, WWW, Gopher e altro ancora tramite posta, di cui si parlerà in un apposito paragrafo.
2.17. Che cos'è una mailing list?
- N - -
Una mailing list è semplicemente una lista di indirizzi E-mail, caratterizzati dall'appartenere a persone che, avendo qualche interesse in comune, hanno deciso di scambiarsi regolarmente posta elettronica. In pratica, una mailing list è una specie di "giornale" creato da tutti gli iscritti alla stessa; chiunque abbia qualcosa da dire riguardante l'argomento della lista, voglia segnalare qualcosa di interessante, oppure voglia lanciare una discussione, o chiedere aiuto a persone più esperte, spedisce un messaggio di posta elettronica ad un indirizzo convenzionale. Il gestore della lista (che può essere una persona fisica oppure un apposito computer detto listserver) provvede quindi a rispedire tutti i messaggi giunti a tale indirizzo a tutti gli altri indirizzi contenuti nella lista, in modo che tutti gli appartenenti alla mailing list possano riceverli. A questo punto, se un'altra persona appartenente alla lista vuole rispondere, aggiungere qualcosa, eccetera, non deve fare altro che spedire un proprio messaggio all'indirizzo convenzionale della lista; questo messaggio verrà a sua volta inoltrato a tutti gli appartenenti alla mailing list, eccetera.
Esistono mailing list sugli argomenti più disparati, sebbene per le discussioni più grosse si sia passati al più efficiente sistema dei newsgroup. La partecipazione è aperta a chiunque; tuttavia è bene rispettare alcune regole di buona educazione delle quali si parlerà nel capitolo successivo.
Alcune mailing list sono moderate (moderated), ossia esiste un moderatore che legge i messaggi spediti all'indirizzo della lista e decide per ciascuno di essi se sia il caso di inoltrarlo a tutti i membri della lista o invece non sia meglio cestinarlo.
Per iscriversi (subscribe) ad una mailing list è solitamente necessario spedire un E-mail ad un indirizzo predefinito; molte liste sono gestite automaticamente da appositi programmi (come Listserv o Majordomo) che interpretano il contenuto del vostro messaggio come una serie di comandi predefiniti. Prestate attenzione: normalmente l'indirizzo da contattare per iscriversi è diverso da quello per spedire i propri interventi, in modo che le richieste di iscrizione non vengano "girate" a tutti gli aderenti alla lista: per questo motivo è opportuno accertarsi bene di stare spedendo la richiesta all'indirizzo corretto. Solitamente ciascuna mailing list dispone di qualche pagina sul WWW, nella quale sono contenute le istruzioni per iscriversi e, spesso, le FAQ. Alcune liste hanno anche un vero e proprio sito FTP, nel quale è possibile ritrovare materiale riguardante gli argomenti discussi, gli arretrati della lista, eccetera.
Prima di iscrivervi ad una mailing list, pensateci bene: molte di esse finiscono per intasare inutilmente la vostra casella postale. Se ciò è possibile, è utile leggere gli arretrati della lista per capire se gli argomenti discussi sono veramente interessanti. Inoltre, praticamente tutti gli argomenti di interesse generale vengono discussi nei newsgroup: le mailing list risultano comunque più efficienti per gruppi di discussione particolari con un numero relativamente ristretto di partecipanti.
2.18. Che cos'è un newsgroup?
- N - V
Un newsgroup (gruppo di discussione) è qualcosa di molto simile ad una mailing list: un "giornale" sul quale chiunque voglia intervenire può farlo spedendo un "articolo" (posting an article), che può essere un vero e proprio brano o (molto più spesso) un messaggio di poche righe. Al di fuori di Internet, i newsgroup sono noti come forum.
I newsgroup presentano tre grandi vantaggi rispetto alle mailing list:
In realtà, per ovvi motivi di spazio, i server per le news conservano soltanto gli articoli più recenti; regolarmente si provvede a cancellare gli articoli più vecchi. Il numero di articoli e il tempo di conservazione, e anche il numero di newsgroup conservati, varia da server a server. Per lo stesso motivo, quando si scrive un articolo in un newsgroup esso non viene pubblicato immediatamente in tutto il mondo, ma deve trascorrere un certo periodo di tempo perchè esso venga trasmesso ai vari server.
2.19. Qual è la differenza tra newsgroup e mailing list?
- N - -
Per fare un paragone con il mondo editoriale, potremmo dire che un newsgroup è un giornale che si compra in edicola (ossia, collegandosi presso il news server) ogni volta che lo si vuol leggere, mentre la mailing list è un giornale che si può ottenere soltanto a casa (ossia, nella propria mailbox) per abbonamento postale. Riceverete quindi la proposta di iscrivervi (subscribe) sia per i newsgroup sia per le mailing list, ma le due cose sono molto diverse: per una mailing list, iscrivervi significa spedire un E-mail al gestore della lista pregandolo di inserirvi tra i destinatari dei messaggi, e se non lo fate non potrete leggere la lista; per un newsgroup, invece, iscriversi significa semplicemente segnalare al programma che state usando (e a nessun altro!) che il gruppo in questione vi interessa; in questo modo, potrete poi fare in modo che esso visualizzi soltanto i gruppi che vi interessano (quelli a cui vi siete iscritti) semplificandovi le operazioni. L'iscrizione ad un newsgroup, comunque, non va notificata a nessuno e non è necessaria per poter leggere il gruppo (è solo una opzione di configurazione del programma che usate).
D'altra parte, per poter partecipare a una mailing list è sufficiente disporre della possibilità di spedire e ricevere posta elettronica, mentre per leggere o scrivere nei newsgroup è necessario essere autorizzati all'uso di un server. Tipicamente, il server è messo in piedi o comunque reperito dal vostro provider, a cui dovete quindi rivolgervi per saperne il nome; esistono alcuni server che permettono l'accesso a tutti (provate a cercare in qualche FAQ).
I newsgroup possono essere letti con un programma apposito (ad esempio con la finestra News di Netscape o con Free Agent); quasi tutti i browser permettono inoltre di richiamare i gruppi di discussione mediante indirizzi, che assumono la forma:
news://nomeserver/nomegruppo
Il nomeserver è il nome del computer che si desidera usare come fonte degli articoli da leggere: difatti non tutti i server per le news possiedono gli stessi gruppi e lo stesso numero di articoli, proprio come diverse edicole possono vendere diversi giornali o conservare una quantità diversa di numeri arretrati. Normalmente tutta la parte indicata in corsivo viene omessa (es.: news:it.comp.aiuto), e in questo caso si utilizza come fonte per gli articoli il computer specificato nella configurazione del programma che si usa per leggere le news. Esistono anche programmi specifici per la lettura delle news, che non funzionano tramite l'inserimento di URL: in questo caso il modo di scegliere il computer fornitore di articoli varia da programma a programma.
Il nomegruppo individua univocamente il gruppo di discussione (ossia il "giornale") che si vuole leggere. Anche il nome di un newsgroup è formato da una serie di parole separate da punti; tuttavia, la "gerarchia" funziona in modo inverso rispetto ai nomi dei computer: la parola più a sinistra indica un grosso sottoinsieme di tutti i gruppi esistenti, mentre procedendo verso destra le varie parole indicano sottoinsiemi sempre più piccoli, fino all'ultima che rappresenta il nome del gruppo. Ad esempio il gruppo
soc.culture.italian
corrisponde al gruppo italian (italiano) del sottoinsieme culture (gruppi di discussione sulle culture nazionali) del sottoinsieme soc (gruppi di discussione ad argomento sociale) di tutti i newsgroup esistenti.
2.20. Che cos'è una gerarchia? Quali sono le gerarchie principali?
- N - E
I sottoinsiemi di primo livello - talvolta detti anche gerarchie (hierarchies) - più comuni sono:
alt | Gruppi di discussione amatoriali |
bionet | Discussioni sulla biologia a livello professionale |
comp | Gruppi di discussione sul computer |
it | Gruppi di discussione in lingua italiana |
misc | Gruppi di argomento vario |
news | Informazioni e discussioni su Usenet stessa |
rec | Discussione su attività ricreative (sport, spettacolo...) |
sci | Discussioni scientifiche a livello professionale |
soc | Discussioni sociali e politiche |
talk | Dibattiti (spesso lunghi e inutili...) |
I gruppi di discussione, ad eccezione di quelli del sottoinsieme it
e del già citato soc.culture.italian, sono in lingua
inglese. Esistono tuttavia altre gerarchie, spesso però non reperibili
in Italia, relative ad altri linguaggi, come fr o de.
Esistono anche, in tutto il mondo, infinite gerarchie locali, distribuite
solo in una ristretta zona: ad esempio, gli utenti di Video On Line hanno
a disposizione la gerarchia vol. Questi gruppi, tuttavia,
hanno diffusione esclusivamente locale, a differenza delle gerarchie citate
in precedenza che vengono diffuse a livello internazionale. È bene
anche dire che al di fuori delle gerarchie alt, rec,
misc e in parte comp i newsgroup in inglese
sono abbastanza specialistici ed è quindi richiesta una certa competenza
per scrivere propri articoli. Si noti inoltre che la divisione dei gruppi
all'interno delle varie gerarchie non è sempre chiara: ad esempio
alt e rec tendono in parte a sovrapporsi.
2.21. Che cos'è un off-topic? Perchè va evitato?
- N E -
Il nome del gruppo su cui intervenite non è, come molti sembrano credere, un particolare irrilevante. È fondamentale spedire i propri articoli solo al gruppo o ai (pochi) gruppi che trattano di argomenti pertinenti; se questa regola non venisse rispettata in modo ferreo, dato il grande numero di utenti, in breve tutti i gruppi diverrebbero illeggibili per la grande quantità di "rumore". Un articolo spedito ad un gruppo a cui non è pertinente viene qualificato come off-topic (fuori argomento) ed è solitamente malvisto: spesso l'autore riceverà qualche messaggio di risposta poco gentile. In realtà, è interesse di tutti far notare ai principianti errori di questo tipo, affinchè non si ripetano.
2.22. Quali sono le righe di intestazione tipiche degli articoli?
- N E -
Quando scrivete un articolo con un programma apposito, compariranno, in maniera simile a quanto avviene per i messaggi di posta elettronica, delle righe di intestazione: oltre a molte delle righe di intestazione standard per gli E-mail, vanno ricordate le righe Newsgroups:, che contiene l'elenco dei nomi dei gruppi, separati da virgole, a cui è destinato l'articolo, Followup-To:, che vi permette di indicare i nomi dei gruppi, separati da virgole, su cui volete che le risposte al vostro intervento siano pubblicate, e Reply-To:, che vi permette di indicare un indirizzo di E-mail per chi vuole rispondervi privatamente. Le altre righe hanno lo stesso significato dei messaggi E-mail; in particolare, avete una riga To: (in certi programmi indicata come Email To:) che vi permette di indicare eventuali indirizzi E-mail a cui volete spedire copia del messaggio che state pubblicando.
Esistono alcuni valori particolari che possono essere inseriti nella riga Followup-To: : ad esempio un messaggio con Followup-To: poster forzerà le risposte ad essere spedite soltanto in forma privata, all'autore dell'articolo, mentre un Followup-To: junk farà in modo che le risposte non vadano proprio da nessuna parte. In realtà, l'indicazione del follow-up fatta dall'autore di un articolo può essere facilmente elusa da chi risponde; tuttavia, nel caso chi risponde non si preoccupi troppo di andare a modificare le righe di intestazione - come avviene quasi sempre - le indicazioni del follow-up saranno rispettate.
2.23. Che cosa sono crossposting e spamming?
- N E -
È molto comune trovare articoli (o serie di articoli l'uno in risposta all'altro) pubblicati contemporaneamente su diversi newsgroup i cui lettori possono essere interessati (in inglese questo procedimento viene definito crossposting); è bene tuttavia non esagerare, limitando al più a tre o quattro il numero di gruppi in cui si pubblica l'articolo, e solo nel caso tutti questi gruppi siano effettivamente pertinenti al messaggio. (L'azione di pubblicare un articolo su un numero eccessivo di gruppi si chiama spamming ed è considerata molto maleducata.) Il crossposting, comunque, si effettua scrivendo nella riga di intestazione Newsgroups: dell'articolo i nomi di tutti i gruppi a cui intendete spedirlo, separati da virgole; in questo modo, l'articolo verrà spedito una volta sola e memorizzato sui server in una sola copia, anche se pubblicato in più gruppi.
E' molto maleducato, invece, pubblicare separatamente l'articolo sui vari gruppi (ossia, effettuare una spedizione per ciascuno dei gruppi), perchè questo comporta uno spreco di risorse (spazio e tempo di trasmissione tra i server). Comunque, se effettuate un crossposting è solitamente opportuno forzare tutte le risposte su di un solo newsgroup, mediante la riga di intestazione Followup-To:: scrivendo in tale riga il nome di un gruppo, tutte le risposte al vostro articolo saranno spedite ad esso anche se l'articolo è stato letto su altri gruppi, evitando così di propagare lunghi filoni di discussione su molti gruppi. È bene indicare esplicitamente all'inizio o alla fine dell'articolo il gruppo in cui le risposte andranno a finire, in modo che chiunque possa seguire la discussione.
2.24. Come accedere ai newsgroup?
- N E -
È solitamente possibile richiedere al proprio browser, mediante un URL, di mostrare la lista di tutti i newsgroup esistenti in un dato sottoinsieme, usando il carattere jolly *. Per chiarire quanto detto si vedano i seguenti esempi di indirizzi:
news:alt.music.*
Questo URL mostra la lista dei newsgroup il cui nome comincia per
alt.music, leggendoli dal computer scelto nella configurazione.
news://news.xyz.it/it.notizie
Questo URL mostra gli articoli del newsgroup it.notizie leggendoli
dal computer news.xyz.it (bisogna ovviamente avere l'autorizzazione
ad accedervi).
news:*
Mostra tutti i newsgroup esistenti sul computer scelto nella configurazione.
Facciamo notare che questo tipo di indirizzi non è del tutto compatibile con le specifiche tecniche ufficiali degli URL; tuttavia questa è la struttura che è stata implementata in Netscape (ubi maior...). Per questo motivo, gli URL con l'asterisco solitamente non funzionano con browser diversi da Netscape, e non è detto che non vengano rimossi nelle versioni successive.
Utilizzando invece programmi appositi per la lettura delle news, o anche la finestra delle news di Netscape, i gruppi non vengono richiamati tramite indirizzi, ma in modo variabile da programma a programma (tipicamente vi è una opzione per visualizzare l'elenco completo dei gruppi, e poi l'utente clicca sul gruppo che desidera leggere).
In alcuni particolari gruppi vengono pubblicati come "articoli" anche file binari (immagini, programmi...) che, per poter essere trasmessi all'interno dei newsgroup, devono essere codificati con il sistema UUEncode già citato a proposito della posta elettronica. In questo caso, per poter leggere questi programmi è necessario decodificarli, tramite un programma per la lettura dei newsgroup che disponga di una funzione di decodifica incorporata, oppure un programma di decodifica a parte. Se volete pubblicare file binari, sappiate che questo è ammesso soltanto nei gruppi esplicitamente dedicati a questo scopo, ossia quelli che contengono la parola binaries nel nome.
Esistono inoltre gruppi che funzionano in gateway con alcune mailing-list; questo significa che tutti gli articoli pubblicati sul gruppo vengono automaticamente spediti anche alla mailing list e viceversa. Esistono anche gateway unidirezionali, nel qual caso il trasferimento degli articoli tra gruppo e mailing list funziona in un verso solo.
2.25. Cos'è un gruppo moderato?
- N E -
Esistono alcuni gruppi moderati: questo significa che tutti gli articoli che gli utenti spediscono a tali gruppi non vengono immediatamente pubblicati, ma vengono girati per E-mail al moderatore del gruppo, che decide se approvarli o meno; solo dopo la sua approvazione gli articoli vengono effettivamente pubblicati. Poichè il potere di censura di un moderatore è totale, la moderazione viene usualmente applicata solo a gruppi di servizio, che servano per la pubblicazione di annunci ufficiali, o su cui si sia rivelato necessario un controllo per evitare la pubblicazione di troppi messaggi off-topic.
2.26. Cosa significano Usenet e NetNews? Che cos'è NNTP?
- N E -
L'insieme dei newsgroup è solitamente designato con il nome di Usenet, proprio come se fosse una rete di calcolatori diversa da Internet. Questo, in realtà, è vero: difatti i newsgroup sono distribuiti e letti non solo tramite Internet, ma anche su altre reti di calcolatori come BITNet o UUCP, per cui effettivamente gli utenti di Internet sono soltanto un sottoinsieme degli utenti di Usenet. Talvolta si distingue tra core Usenet, che indica le cosiddette "sette sorelle", ossia le gerarchie più antiche e consolidate (comp, misc, news, rec, sci, soc, talk), e NetNews, che indica in generale tutti i newsgroup distribuiti tramite il protocollo NNTP (Network News Transfer Protocol: è il sistema usato per diffondere gli articoli su Internet); questo perchè le "sette sorelle" vengono solitamente diffuse dappertutto, mentre il mettere a disposizione dei propri utenti il resto delle gerarchie è decisione propria di ogni gestore di news server. In generale, comunque, l'amministratore del server può, a proprio piacimento, decidere di non mettere a disposizione dei propri utenti uno o più gruppi, e inoltre stabilisce i tempi di conservazione degli articoli e di aggiornamento dei gruppi.
Ricordate infine che per scrivere sui newsgroup è opportuno rispettare una rigida etichetta che è necessario conoscere.
2.27. Che cos'è GOPHER? E Veronica?
- N - -
GOPHER è stato il primo tentativo di unificazione dei vari protocolli esistenti sulla rete, sebbene sia stato dopo poco tempo dalla sua creazione soppiantato dal più potente World Wide Web. Un programma GOPHER presenta all'utente una serie di menu testuali, la cui selezione può portare ad un altro menu (situato sullo stesso computer o su di un altro, proprio come nel WWW), alla visualizzazione di un file di testo, oppure alla copia di un file, o persino ad un collegamento TELNET o di altro tipo.
Questo servizio, dopo aver avuto un enorme "boom" al momento della sua ideazione, sta sparendo e venendo rimpiazzato dal sistema a ipertesti del WWW; tuttavia si possono ancora trovare su GOPHER un buon numero di risorse. Inoltre, esso presenta il vantaggio di disporre di un comodo e potente sistema di ricerca, denominato Veronica; collegandosi ad esso si può inserire una stringa e ricevere, al termine della ricerca, un menu testuale che presenta tutte le voci di menu, situate nei vari gopher sparsi per il mondo, che contengono la stringa indicata. In realtà, ciascun computer di ricerca pone un tetto al numero di voci da restituire (un valore tipico è 200), per evitare menu chilometrici ed illeggibili. Nel caso che il computer al quale si è presentata la richiesta sia troppo occupato, inoltre, esso girerà la richiesta ad un altro, segnalando ciò all'interno di una particolare voce di menu posta all'inizio dei risultati della ricerca.
Alcuni indirizzi a cui si può trovare Veronica sono:
gopher://veronica.unipi.it:2347/7 (per l'Europa)
gopher://veronica.scs.unr.edu:70/11/veronica (sito base mondiale)
Spesso ci si dimentica dell'esistenza dei gopher e di Veronica; tuttavia, può valere la pena di usarli (anche tramite un browser, mediante URL che iniziano per gopher:) per effettuare ricerche relativamente veloci e semplici.
2.28. Che cos'è un MUD?
- N E -
Un MUD (Multiple User Dungeon) è un mondo virtuale del primo tipo, ossia esclusivamente testuale, tipicamente di ambientazione medioevale o fantascientifica. Si tratta essenzialmente di un grande gioco di ruolo multi-utente, in cui ognuno impersona un personaggio (solitamente individuato con uno dei termini character, incarnation, avatar o persona) ed è sostanzialmente libero di fare ciò che vuole (nell'ambito delle possibilità e delle azioni previste dal gioco, ovviamente), sia da solo, sia cooperando e discutendo in tempo reale con i personaggi degli altri utenti collegati. Il tipo di azioni dipende dal particolare MUD a cui ci si collega: in alcuni (LP-MUD, DikuMUD, AberMUD, dal nome dei programmi che gestiscono il sistema) sono privilegiati l'azione pura, il combattimento contro nemici e lo svolgimento di compiti (quest) che permettono di aumentare le proprie capacità; in altri (Tiny-MUD) invece l'accento è posto sulla socializzazione e sulla cooperazione interpersonale, tanto che spesso le partite si trasformano in tranquille chiacchierate. Comunque, ogni MUD è unico e diverso dagli altri, per cui si tratta solo di trovare quello che più interessa.
Ovviamente, è possibile "salvare" il personaggio e riprenderlo in mano ogni volta che ci si collega. In questo modo, con mesi di dedizione, è possibile migliorare le proprie capacità e acquisire sempre maggior potere nel mondo virtuale. Nei MUD del secondo tipo, ogni utente è libero di creare nuove sezioni, inserendo le relative descrizioni, ed espandendo così il campo di gioco. Nei MUD del primo tipo, invece, è necessario "vincere", accumulando esperienza e risolvendo delle sfide particolarmente difficili, per divenire un mago (wizard) e avere la possibilità di espandere il mondo, oltre che di compiere azioni impossibili ai normali giocatori. In un MUD, comunque, sono presenti anche degli dei (gods), che sono semplicemente le persone che hanno installato il programma e messo in piedi il sistema, e che, come tali, possono perfino distruggerlo (beh, basta cancellare quei 20 - 30 megabyte di dati dal disco...).
Per giocare ad un MUD è necessario solitamente effettuare un collegamento TELNET al computer su cui risiede il programma che gestisce il gioco. Spesso, tale programma è in ascolto su un numero di porta non standard, per cui è necessario configurare correttamente il proprio programma di TELNET (sui sistemi Unix, basta dare il comando telnet nomecomputer numeroporta). Per molti tipi di MUD sono comunque disponibili anche dei clienti specializzati, che ne semplificano l'uso e ne migliorano l'aspetto.
Maggiori informazioni sulle modalità di creazione dei personaggi e di gioco, e su eventuali clienti specializzati, dovrebbero essere disponibili all'atto del collegamento (eventualmente, provate a digitare il comando help subito dopo esservi collegati) o su pagine WWW collegate al gioco, di cui molti MUD dispongono. L'uso di un MUD, basato esclusivamente su una interfaccia testuale, è tutt'altro che intuitivo, per cui è assolutamente necessario leggere le istruzioni prima di cominciare a giocare. Ricordate che mentre giocate le vostre azioni saranno visibili da parte di molti altri utenti collegati, e che se il vostro personaggio si crea la fama di pasticcione rompiscatole sarà ben difficile avere dei buoni risultati in seguito.
Il primo MUD (non a caso denominato "MUD1") fu creato alla fine degli anni '70; nel corso di oltre quindici anni di esperienza, il concetto di MUD si è evoluto e diversificato, fino a disperdersi in una pletora di sistemi "cugini" dai nomi e dalle caratteristiche più strane. Oltre ai tipi di MUD citati, può capitare talvolta di trovare dei MUD particolari, normalmente del tipo "sociale", indicati con le sigle MUSE (Multi User Simulation Environment), MUSH (Multi User Shared Hallucination), MUG (Multi User Game), MUCK (nessun significato: la sigla suonava bene all'autore) e MOO (MUD Object-Oriented). Si tratta in realtà di normali MUD; le sigle dipendono solo dal programma usato per gestirli o dal modo in cui viene programmato il comportamento del sistema.
Fino alla primavera del 1994, il concetto di "mondo virtuale" in rete era immediatamente associato con quello di MUD, ossia con una interazione esclusivamente testuale e con applicazioni sostanzialmente ricreative. Nel corso degli anni '90, comunque, l'industria degli effetti speciali e della computer graphics aveva sviluppato vari sistemi hardware e software per generare grafica realistica in tre dimensioni. Presso gli stessi sviluppatori che discutevano dell'allora nascente World Wide Web, nacque quindi l'idea di creare un modo per portare la grafica tridimensionale sulla rete. Ciò fu fatto sfruttando i risultati e la collaborazione della Silicon Graphics, azienda leader del settore. Come detto, a tutt'oggi le prestazioni della rete sono assolutamente insufficienti per la trasmissione di grafica in tempo reale, per cui la soluzione scelta fu quella di creare un linguaggio per "programmare" i mondi, creando una stanza virtuale e indicando quali oggetti porre in essa e in quali posizioni; il compito di calcolare in tempo reale le vedute da mostrare all'utente man mano che egli si muove nella stanza è lasciato al computer dell'utente (ed è bene che esso sia un Pentium...).
Nacque così la prima specifica del VRML (Virtual Reality Modeling Language): i mondi VRML sono contenuti in file dall'estensione .WRL, e oltre a contenere oggetti di vario tipo possono contenere anche dei rimandi; anzi, gli oggetti stessi (pensate ad esempio ad una porta) possono costituire un rimando ad un'altra stanza (ossia, ad un altro file .WRL) o ad altri iperoggetti rappresentabili tramite un indirizzo.
Per visualizzare i mondi VRML è necessario disporre di un programma client specializzato (ad esempio WebSpace della Silicon Graphics) oppure di un plug-in per il proprio browser. In realtà, la versione 3.0 di Netscape include nella configurazione standard anche l'estensione per visualizzare questo tipo di dati.
Al momento si è ancora in una fase relativamente pionieristica, ma è abbastanza probabile che in breve tempo si inneschi per il VRML la crescita esponenziale che il WWW ha avuto durante il 1995 e il 1996. In effetti, l'interfaccia browser-WWW e il concetto di URL, sebbene incomparabilmente più semplici della fase precedente (interfaccia testuale e numerosi programmi diversi per protocolli diversi), sono ancora relativamente complicati per l'utente finale. Se invece ci si potesse muovere in rete semplicemente guidando la propria immagine in un mondo virtuale, l'uso delle reti telematiche potrebbe divenire veramente intuitivo. Questo è l'obiettivo finale del VRML e degli altri sforzi per diffondere la realtà virtuale.
2.30. Che cosa sono le FAQ?
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Le FAQ (Frequently Asked Questions) sono una raccolta delle domande più comuni su di un dato argomento e delle relative risposte. Normalmente sono collegate ad una mailing list o ad un newsgroup che discute sullo stesso argomento: generalmente uno dei frequentatori più assidui della discussione si prende il compito di scrivere e aggiornare periodicamente un file, in formato testuale o ipertestuale, contenente tale raccolta. In questo modo, le persone meno esperte dell'argomento possono "farsi una cultura di base" o anche solo trovare la risposta ad un problema urgente senza dover disturbare le persone che discutono nel newsgroup o nella mailing list, spesso ad un livello molto approfondito. È quindi buona abitudine, oltre che buona educazione, ricercare e leggere le FAQ di un certo argomento prima di mettersi a spedire messaggi a destra e a manca per ottenere aiuto. Molto spesso nelle FAQ si trovano informazioni che non sono reperibili nemmeno in pubblicazioni ufficiali sull'argomento.
Le FAQ possono essere reperite in vari modi. Innanzi tutto, esse sono spesso inserite sul WWW in apposite pagine (che possono essere reperite mediante una normale ricerca di rete). Esistono anche numerosi siti FTP che conservano una copia delle FAQ di tutti o parte dei newsgroup esistenti. Inoltre, nella maggior parte dei newsgroup e delle mailing list le FAQ vengono pubblicate ad intervalli regolari, oppure viene pubblicato l'indirizzo al quale sono reperibili. Se poi il newsgroup o la lista dispone di un proprio spazio in un sito FTP, certamente le FAQ saranno reperibili anche lì. In generale, gli aderenti ai gruppi di discussione cercheranno di pubblicizzare le FAQ il più possibile.
Inoltre, il newsgroup news.answers è stato istituito proprio allo scopo di pubblicare al suo interno le FAQ degli altri gruppi. Tutte le FAQ pubblicate su questo gruppo sono archiviate in alcuni siti, accessibili (al momento) a partire dagli URL:
http://www.lib.ox.ac.uk/internet/news/faq/by_group.index.html
http://www.cis.ohio-state.edu/hypertext/faq/usenet/FAQ-List.html
http://www.cs.ruu.nl/cgi-bin/faqwais/
ftp://rtfm.mit.edu/pub/usenet/
Sono inoltre accessibili per posta elettronica, utilizzando il server mail-server@rtfm.mit.edu (provate a spedire a questo indirizzo un messaggio contenente nel corpo la sola parola help).
Qualcosa di simile esiste anche in Italia: il gruppo it.faq pubblica regolarmente guide in italiano a Internet e agli argomenti trattati nella gerarchia it.*. Esiste inoltre un archivio delle FAQ italiane all'indirizzo: http://www.polito.it/~bertola/faq/ gestito da uno dei collaboratori di questa guida.
Infine, il GCN (il gruppo di persone che coordina i gruppi italiani) ha predisposto un sito FTP contenente tutti gli articoli pubblicati su it.faq, all'indirizzo: ftp://beatles.cselt.stet.it/GCN/FAQ/
All'interno delle FAQ si trovano spesso raccolte di altri siti WWW riguardanti l'argomento o argomenti simili. Inoltre viene anche pubblicato l'indirizzo di E-mail del curatore, da contattare nel caso si abbiano aggiunte o correzioni. Le FAQ vengono periodicamente aggiornate e migliorate: per questo motivo può essere utile dare un'occhiata una volta ogni tanto nel newsgroup o mailing list a cui appartengono (dove vengono pubblicate con regolarità) o nel sito Web su cui vengono pubblicate (normalmente esiste un URL presso cui è sempre disponibile la versione più recente, ed è indicato nelle prime righe della FAQ).
2.31. Ho trovato un file in formato... ma che roba è?
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Sulla rete si trovano una quantità immensa di cose, memorizzate in una quantità altrettanto immensa di modi. Molti di questi modi sono quasi sconosciuti a chi si affaccia sulla rete con la sola esperienza di un personal computer MS-DOS, per cui è utile avere qualche indicazione su di essi. Qui di seguito è riportata una breve lista di formati, riconoscibili dalla relativa estensione, e con qualche indicazione su come trattarli.
Estensione | Descrizione |
---|---|
.htm .html |
Ipertesti realizzati tramite HTML |
.txt .asc |
Testi in formato ASCII |
.ps .eps |
Documenti in formato PostScript |
.tex .latex .dvi |
Documenti realizzati con LaTex (programma di scrittura molto diffuso specialmente in ambito scientifico). Per i file DVI esistono anche lettori per Windows |
Documenti di testo in formato PDF | |
.zip | Archivi realizzati con PkZip e decomprimibili con PkUnzip |
.arj | Archivi realizzati e decomprimibili con ARJ |
.gz | Archivi realizzati e decomprimibili con GZip / GUnzip (GNU Zip) |
.z | Archivi realizzati con Compress per Unix e decomprimibili con Compress o con GZip / GUnzip |
.lzh | Archivi realizzati e decomprimibili con LHA |
.tar | Archivi realizzati e "decomprimibili" (in realtà, TAR non comprime, semplicemente incolla vari file in un unico archivio) con TAR (Tape Archive) |
.tar.z .tz .tar.gz .tgz |
Archivi realizzati prima incollando vari file in uno solo con TAR e poi comprimendo il tutto con Compress o GZip: per poterli usare, bisogna prima decomprimere il file con GZip / GUnzip e poi spezzarlo con TAR |
.uu .uue |
File codificati con UUEncode per essere trasmissibili via posta elettronica |
.gif .jpg .png |
Immagini (i formati GIF, JPEG e PNG, sono pressochè gli unici usati in rete, anche perchè sono quelli con cui le immagini risultano memorizzate in file di dimensione minore) |
.wav | File audio ascoltabili con il Lettore Multimediale degli Accessori di Windows (o programmi migliori, se li avete...) |
.au | File audio in formato standard Unix (le versioni recenti di Netscape li riproducono) |
.avi .mpg .mov |
"Film" (serie animata di immagini). Il formato MPEG è il migliore; lettori shareware per MPEG sono reperibili in rete. Il formato MOV appartiene al programma QuickTime (originariamente per Macintosh, ma molto diffuso anche per Windows) |
Nel capitolo riguardante "Prelevare software da Internet" sono segnalati alcuni programmi che permettono di trattare i formati suddetti e altri ancora.
Consigli di navigazione |
Principianti: | 3. Ricercare sulla rete |
Naviganti: | 3. Ricercare sulla rete | |
Esperti: | 4. Parlare in rete | |
Valutanti: | 6. Fase II - La presenza |
Michele Daniele, E&T