11.1. Che cos'è MIME? Che
cos'è un "tipo MIME" (Content-type)?
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MIME (Multipart Internet Mail Extension) è un sistema di comunicazione pensato per permettere la spedizione tramite E-mail (e, per estensione, la circolazione sulla rete) di dati binari codificati in modo diverso, in modo che a ciascun flusso di dati venga associata una intestazione che specifica sostanzialmente il tipo di oggetto codificato (immagine, testo, programma...) e il formato con cui è stato memorizzato. Questo perchè, come già detto, i sistemi per la trasmissione di posta elettronica (protocollo SMTP) sono studiati per trasportare correttamente al più i primi 128 caratteri del codice ASCII (sostanzialmente i caratteri alfanumerici), mentre all'interno di un file binario possono essere contenuti tutti e 256 i caratteri possibili; per questo motivo, per la spedizione di dati binari è necessario prevedere un sistema di codifica.
Molti tipi di trasmissioni di dati, tra cui la posta elettronica e il protocollo HTTP usato per il World Wide Web, prevedono quindi che il contenuto vero e proprio sia preceduto, all'interno delle righe di intestazione, da una indicazione del tipo
Content-type: oggetto/formato
dove al posto di oggetto vi è una parola chiave che specifica il tipo di oggetto (es. text, image...) e al posto di formato vi è una parola chiave che specifica il formato (ad esempio, se l'oggetto è un testo, plain, html...). Ogni coppia oggetto/formato costituisce un tipo MIME (MIME type o content-type); per poter essere utilizzato, un tipo MIME deve prima essere proposto in via sperimentale (i tipi sperimentali si riconoscono in quanto l'oggetto e/o il formato iniziano per x-) e poi registrato seguendo una procedura standardizzata.
Dal punto di vista del normale utente, visono un paio di occasioni in cui si entra in contatto con i tipi MIME:
Dal punto di vista del programmatore di siti WWW, invece, è fondamentale sapere che tutti i documenti restituiti all'utente da uno script CGI devono recare la corretta intestazione MIME in modo da indicare al browser dell'utente di quale tipo di oggetto si tratti.
Infatti, nelle intestazioni di un messaggio di E-mail si può incontrare l'indicazione standardizzata:
Content-Transfer-Encoding: codifica
da cui si può risalire al tipo di codifica utilizzato per la spedizione dell'oggetto. MIME prevede alcune codifiche standard, tra cui le più usate sono 7 bit, quoted-printable e base64; altri tipi di codifica utilizzati, come UUEncode o BinHex, non sono standard e dovrebbero quindi progressivamente scomparire.
I programmi di posta elettronica o di lettura dei newsgroup che utilizzano il sistema MIME devono (o meglio, dovrebbero) inserire tra le righe di intestazione la riga:
MIME-Version: 1.0
in modo da permettere all'utente e ai programmi di decodifica di aspettarsi che il messaggio rispetti gli standard succitati. La 1.0 è l'unica versione di MIME esistente al momento.
11.2. Che cos'è un proxy?
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Un proxy server è un programma (e, per estensione, il computer su cui esso viene eseguito) che svolge la funzione di "agente" per gli utenti di altri computer. Difatti, configurando i propri programmi di comunicazione perchè sfruttino un proxy - tipicamente situato su un computer diverso dal proprio - tutte le richieste di comunicazione, come ad esempio la richiesta di caricamento di un ipertesto, non saranno fatte dal proprio computer direttamente al sito remoto, ma verranno fatte al proxy server; il programma di proxy si occuperà poi di contattare il sito remoto, farsi spedire l'oggetto desiderato, e "girarlo" al computer dell'utente. Apparentemente, questa può sembrare una perdita di tempo (e talvolta lo è, se il sistema non è ben studiato); tuttavia, l'operazione può presentare molti vantaggi: ad esempio il proxy dispone solitamente di una propria "cache", nella quale memorizza tutti gli oggetti recuperati negli ultimi tempi; se un utente richiede di caricare un oggetto, ad esempio un ipertesto, che è già stato richiesto qualche tempo prima da un altro utente, e si trova quindi memorizzato sul proxy, esso provvede a spedirglielo direttamente, senza dover ricontattare il sito remoto, e quindi molto più velocemente di quanto succederebbe se il computer dovesse attendere la lunga e lenta connessione con il sito remoto.
Ma il vantaggio essenziale del proxy è legato alla sicurezza: infatti, il proxy viene spesso utilizzato in congiunzione con un firewall, sullo stesso computer; nel caso del firewall tutti i messaggi provenienti dalla zona protetta devono comunque passare e venire esaminati da quel computer, per cui tanto vale aggiungere su di esso anche funzioni, come quella della cache, tipiche del proxy; in questo caso, la presenza del proxy insieme al firewall non provocherà nessun rallentamento rispetto alla presenza del solo firewall.
11.3. A cosa servono quegli URL
contenenti strani simboli come #, ?, +, % ?
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Allo scopo di rendere gli URL estremamente flessibili, è possibile includere al loro interno una serie di dati che non riguardano direttamente l'individuazione dell'iperoggetto che con essi si vuole recuperare, ma sono piuttosto informazioni ulteriori che devono essere comunicate dal browser al server e viceversa. In particolare:
In generale, a parte forse #, gli utenti non avranno mai la necessità di scrivere un URL contenente questi caratteri: saranno il browser e/o altri iperoggetti a generare questi indirizzi.
11.4. Che cos'è una BBS?
Posso collegarmi a una BBS via Internet?
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Una BBS (Bulletin Board System) è semplicemente un computer dotato di uno o più modem e su cui viene eseguito un apposito programma di gestione. Questo programma permette a tutti gli utenti autorizzati (ossia dotati di un proprio login e una propria password) di entrare nel sistema tramite un proprio modem, chiamando un numero di telefono che è collegato ai modem della BBS. Nel sistema sono posti archivi di file, aree messaggi, giochi interattivi, e tutto quanto il gestore della BBS (detto SysOp o System Operator) vuole mettere a disposizione degli utenti autorizzati. Ciascun utente dispone generalmente di un tempo d'accesso limitato e di un tetto massimo alla quantità di file che si possono prelevare dall'archivio della BBS; la quantità precisa varia a seconda del "livello" di partecipazione alla BBS. Un nuovo utente, che non possiede un login autorizzato, può generalmente collegarsi, ricevendo però un tempo d'accesso molto ridotto; mano a mano che esso "partecipa" alla BBS, ad esempio copiando file dal proprio computer all'archivio della BBS, sale di livello e riceve privilegi maggiori.
In buona sostanza, questi sistemi, molto in voga negli anni '80 e ancora adesso molto diffusi, permettevano di fare "in piccolo" e solo tra i loro relativamente pochi utenti quello che si può fare con Internet (dialogare via computer, copiare file); prima dell'avvento di Internet rappresentavano spesso l'unica alternativa ai negozi per il reperimento di software e l'unica possibilità di comunicazione diretta tra utenti di computer, specialmente piccoli (PC, Amiga...). Molte BBS, nel tempo, hanno reso possibile la comunicazione tra di loro, e sono pertanto nate vere e proprie "reti di BBS" (ad esempio FidoNet).
Alcune BBS hanno cominciato a connettersi a Internet in modo da fornire anche questo servizio ai loro utenti autorizzati. Poichè una BBS è semplicemente un computer, a ciascuna BBS connessa a Internet corrisponde quindi un IP numerico e un nome letterale; normalmente, noto il nome Internet della BBS, ci si collega ad essa tramite TELNET; il computer remoto richiederà login e password, proprio come se ci si stesse connettendo direttamente tramite il numero telefonico della BBS, e quindi permetterà l'accesso di conseguenza.
FSP (File Service Protocol) è un protocollo di alto livello studiato per migliorare il protocollo FTP. Esso svolge le stesse operazioni, ma presenta alcuni vantaggi, quale ad esempio quello di poter trasmettere anche solo alcune parti di file, utile nel caso che la copia di un lungo file si interrompa a metà: mentre con l'FTP è necessario ritrasmettere l'intero file, con l'FSP si può trasmettere solo la parte mancante, e sarà il programma stesso a provare a ricollegarsi finchè non riesce a ricevere tutto il file. Ovviamente questo protocollo, seppure simile, è incompatibile con l'FTP: non si può accedere tramite FSP a un sito FTP e viceversa.
Sfortunatamente, proprio perchè migliore dell'FTP, l'FSP è stato subito sfruttato da due categorie di utenti della rete generalmente non molto benvolute: i pirati informatici e i copiatori di immagini pornografiche. Entrambi questi tipi di utenti hanno bisogno di trasmettere in modo sicuro file molto grossi, e hanno subito imparato a servirsi di questo protocollo. Come conseguenza, l'FSP è stato quasi bandito da molte parti della rete, e molti siti FSP sono stati chiusi dai proprietari dei rispettivi computer. Al momento attuale, pertanto, si continua ad usare il vecchio, obsoleto FTP, mentre l'FSP è usato (quasi) solo dai pirati. Un vero peccato.
11.6. Che cos'è FTPMAIL?
Come funziona?
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FTPMAIL è un programma cliente FTP installato su alcuni computer e abilitato a ricevere ordini tramite E-mail. In questo modo, un utente di rete che non ha accesso diretto a tutta la rete, ma può usare soltanto la posta elettronica, può accedere ugualmente ai siti FTP, spedendo un E-mail all'indirizzo del server FTPMAIL contenente opportune indicazioni sui file da recuperare; il programma FTPMAIL provvederà a recuperare tali file e a spedirli all'utente tramite posta elettronica (quindi codificati in modo opportuno, generalmente con UUEncode).
Per utilizzare un server FTPMAIL basta spedire al suo indirizzo un messaggio contenente al suo interno (subito dopo le righe di intestazione) i comandi FTP che esso deve eseguire. Un tipico messaggio ad un server FTPMAIL, per recuperare il file ftp://ftp.pippo.com/pub/programmi/superpippo.zip potrebbe allora essere:
open ftp.pippo.com cd /pub/programmi/ binary get superpippo.zip quit
Si noti l'assenza di indicazioni nel comando open dopo il nome del sito, il che indica un accesso anonimo, e il comando cd con il percorso che inizia per / (per indicare che la directory seguente è posta nella root directory del computer ftp.pippo.com) e finisce per / (per indicare con chiarezza che programmi è una directory e non un file).
In seguito all'invio di questo messaggio, dopo un periodo di tempo che può anche essere di alcuni giorni, in funzione dell'affollamento del server, si riceverà un E-mail contenente i file richiesti (talvolta suddivisi in più messaggi, se troppo grossi). Normalmente, questi file saranno stati in precedenza codificati (altrimenti non avrebbero potuto essere trasmessi via posta elettronica) e quindi andranno successivamente decodificati, a meno che non si disponga di un programma di posta elettronica che effettua automaticamente la decodifica.
Per ricevere via E-mail una breve guida all'uso di FTPMAIL si può spedire al server un messaggio contentente al suo interno, dopo le intestazioni, la sola parola help. Molti server presentano un comando che spedisce all'utente anche la lista aggiornata dei server FTPMAIL esistenti, che normalmente è inclusa anche nella guida. Alcuni indirizzi di server FTPMAIL in Europa sono:
ftpmail@doc.ic.ac.uk
ftpmail@ftp.uni-stuttgart.de
Si ricordino tuttavia per l'utilizzo di questo servizio alcune norme di netiquette:
11.7. Che cosa sono PostScript e
PDF?
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PostScript è un particolare linguaggio di programmazione mirato alla creazione di testi. In pratica, i file PostScript (.PS) sono documenti, un po' come i file .DOC di Word o .SAM di AmiPro, anche se la struttura interna è completamente diversa. Per poter vedere i documenti PostScript da Windows è necessario disporre di un interprete per questo linguaggio; l'interprete comunemente usato si chiama GhostScript, e con esso si può far funzionare il programma GhostView che permette di visualizzare i documenti sul video e di stamparli. Anche i font usati dai documenti PostScript sono di tipo diverso: non è possibile usare i font True Type di Windows, ma è necessario disporre dei font Adobe Type 1 (alcuni dei quali vengono forniti con GhostScript). Le stampanti laser sono solitamente capaci di stampare tranquillamente i file PostScript, anche senza disporre di un interprete come GhostScript.
PDF (Portable Document Format) è un formato recentemente introdotto per permettere la trasmissione sulla rete di documenti che contengano al proprio interno anche grafica e impaginazioni non memorizzabili con i formati TXT o HTML o con gli altri formati normalmente usati; tramite questo formato si possono trasmettere ad esempio pagine di riviste esattamente come sono sulla carta. Questi documenti sono al momento generati solo dal programma Adobe Acrobat, e per visualizzare questi documenti esiste il programma Acrobat Reader.
Michele Daniele, E&T