4.1. Quali sono i modi per parlare
con altri utenti della rete?
- N - V
Esistono molti modi diversi per comunicare con gli altri utenti della rete. Il modo più diretto, se conoscete l'indirizzo della persona da contattare, è l'E-mail, di cui si è già parlato. Analogamente, per discutere con un certo numero di altri utenti su un argomento di interesse comune esistono le mailing list e i newsgroup. Inoltre, se volete dire qualcosa in generale all'intera comunità di rete non avete altro da fare che creare una pagina Web e diffondere il suo indirizzo il più possibile.
Sono tuttavia stati creati alcuni programmi che permettono di parlare con altri utenti in tempo reale. Fanno parte di questa categoria due programmi (e i relativi protocolli di comunicazione di alto livello): i programmi di Talk, che permettono il dialogo diretto con un utente alla volta tramite un collegamento testuale (ossia, ciascun utente scrive sul proprio computer i messaggi desiderati, che vengono spediti all'altro utente e visualizzati sul suo monitor), e i programmi di IRC, che funzionano allo stesso modo ma permettono il dialogo tra più di due utenti alla volta. Poichè il collegamento con Talk tra utenti "casalinghi" (ossia, collegati via modem con un IP dinamico) è piuttosto problematico, si stanno diffondendo programmi client specializzati, che semplificano il reperimento dell'utente cui si vuole parlare: al momento i più diffusi sono PowWow, CoolTalk (distribuito dalla Netscape insieme a molte versioni del proprio browser) e NetMeeting (distribuito dalla Microsoft, per Internet Explorer).
Esistono anche sistemi integrati in pagine del solito WWW: i cosiddetti WebChat, che, per quanto un po' scomodi e molto meno interattivi di IRC, hanno il vantaggio che non richiedono l'uso di appositi programmi specializzati.
4.2. Si può usare la rete
come un telefono?
- N - V
I programmi su citati (PowWow, CoolTalk e NetMeeting) permettono anche la conversazione vocale, a patto di disporre di un microfono, di una scheda audio e di una connessione sufficientemente veloce. Il procedimento è relativamente semplice: la maggior parte delle schede audio esistenti (basta una SoundBlaster di qualsiasi modello) possiede la possibilità di digitalizzare suoni catturati mediante un comune microfono, inserito in una presa posta sul retro della scheda. È quindi sufficiente che il programma sfrutti le capacità della scheda sonora per digitalizzare le parole di chi sta parlando; esse, trasformate in dati binari, vengono spedite sulla rete, in formato compresso, fino all'analogo programma del destinatario, che provvede a spedirle alla scheda sonora presente sul computer, collegata ad un impianto di riproduzione o a degli auricolari, e a ritrasformarle in suoni.
Il problema è che una riproduzione binaria sostanzialmente perfetta del sonoro (come quella adottata nei comuni CD) richiede il prelevamento di circa 44000 campioni al secondo, con 16 bit per campione: per trasmettere tale quantità di dati sarebbe quindi necessaria una velocità di trasmissione di 88 Kbyte al secondo, assolutamente fuori dell'attuale portata sia dei modem sia, tenendo conto del traffico, della rete; anche comprimendo i dati non si riesce a guadagnare granchè. Quindi, per riuscire a trasmettere il parlato con un modem da 28800 bps o peggio ancora da 14400 bps, questo tipo di programmi deve ridurre la qualità della riproduzione sonora; nonostante questo, con un modem da 14400 bps vi sono buone possibilità che il risultato sia inintelligibile.
Se siete interessati a trasformare la rete in un telefono, comunque, potete anche esaminare la possibilità di acquistare programmi specializzati, accompagnati sovente da hardware dedicato, che garantiscono solitamente prestazioni migliori a parità di velocità della connessione: i più noti sono IPhone e WebPhone. Questi sistemi sono in costante sviluppo, in quanto permettono, in presenza di sufficiente banda disponibile, conversazioni in tutto il mondo al costo del solo collegamento a Internet; per lo stesso motivo, sono in corso proteste da parte delle compagnie telefoniche, che ritengono questo tipo di applicazioni una forma di concorrenza sleale.
I due programmi CoolTalk e NetMeeting, che riflettono la concorrenza esistente tra Netscape e Microsoft, offrono anche possibilità di collaborazione a distanza, come ad esempio la modifica in tempo reale dello stesso documento o immagine, effettuata contemporaneamente da tutti i partecipanti alla conversazione.
Si stanno infine diffondendo - per quanto siano ancora ad uno stato abbastanza sperimentale - programmi di videoconferenza via Internet, che permettono quindi la trasmissione in tempo reale, tramite la rete, delle immagini e del suono ripresi da una comune telecamera, che vengono poi riprodotti dal computer dell'ascoltatore. Il più noto di questi programmi è denominato CUSeeMe.
4.3. Che cos'è IRC? Come
si usa?
- N - V
IRC (Internet Relay Chat) è il nome di un protocollo e dei relativi programmi clienti che permettono il dialogo tra un qualsiasi numero di persone tramite messaggi digitati sulla tastiera. Per usare IRC è necessario disporre di un programma client e dell'indirizzo di un server IRC; tramite il programma è possibile collegarsi al server. I server funzionano in un certo senso da "ripetitori": ciascuna delle persone collegate con IRC spedisce i propri messaggi al server cui si è collegati, che a sua volta li rispedisce in tempo reale a tutti gli altri server esistenti nel mondo. In questo modo, IRC fornisce la possibilità di chiacchierare, con messaggi testuali, con un qualsiasi numero di persone in qualsiasi parte del mondo.
Ovviamente, se ogni persona collegata ricevesse i messaggi di tutti gli altri utenti che in quel momento stanno usando IRC nel mondo, non riuscirebbe certo a tenergli dietro. Per questo motivo, su ciascuno dei server IRC sono in funzione un certo numero di canali (channels), identificati da un nome letterale, che ne indica l'argomento, preceduto dal carattere #, e che si comportano un po' come i canali di frequenza di una radio ricetrasmittente: l'utente dovrà collegarsi con uno di questi canali a sua scelta, e in questo caso potrà dialogare con tutti e soli gli altri utenti che in quel momento sono collegati sullo stesso canale in un qualsiasi server IRC.
Per dialogare con altri utenti della rete tramite IRC, quindi, sono necessari due passaggi:
Le modalità con cui effettuare queste operazioni variano a seconda del programma cliente che state usando, per cui vi conviene leggere la sua documentazione per capire cosa dovete fare con esattezza; molti dei programmi, comunque, vi permettono di inserire alcuni comandi standard preceduti dal simbolo /, come ad esempio /JOIN #irchelp per collegarsi con il canale su cui gli utenti esperti forniscono aiuto ai novizi. È possibile, tramite il proprio programma, ottenere una lista di tutti i canali esistenti al momento sul server, con il comando /LIST. Tale lista, comunque, è molto lunga e richiede tempo per essere trasmessa (mediamente ci sono circa tremila canali aperti contemporaneamente), per cui è utile conoscere in precedenza il nome del canale su cui ci si vuole inserire. Nessun canale esiste per sempre: qualunque utente può aprire un nuovo canale, e successivamente - se è stato lui a crearlo - chiuderlo quando desidera.
Dopo aver scelto il canale, normalmente compariranno all'interno di un'apposita finestra i messaggi digitati dagli altri utenti, di solito preceduti dal nome di chi li ha mandati; per immettere sul canale i vostri messaggi non dovrete fare altro che digitarli sulla tastiera, e quando premerete Invio essi compariranno sul monitor di tutte le altre persone collegate al canale. Va detto che nel dialogo su un canale IRC gli utenti sono normalmente identificati non dal loro vero nome, ma da un soprannome (nickname) che ciascun utente può scegliere all'interno delle opzioni del proprio cliente. È tuttavia normalmente possibile, tramite un apposito comando, ottenere il nome completo di un utente. I soprannomi non sono unici nè riservati, per cui può succedere che persone diverse usino lo stesso soprannome, sebbene questo sia un evento raro; in questo caso, l'ultimo arrivato deve scegliersi un nuovo soprannome.
Ogni persona che crea un canale diviene l'operatore di canale (channel operator). Questa persona è il vero e proprio padrone del canale: ha il diritto di sbattere fuori (kick out) dal canale qualunque utente indesiderato, e inoltre può, volendo, trasformare il canale in un canale privato (private channel), a cui soltanto le persone autorizzate possono collegarsi. Egli può anche chiudere il canale in qualsiasi momento, oppure nominare altri operatori di canale. I soprannomi degli operatori di canale sono preceduti dal simbolo @. Se siete interessati a fare l'operatore o a organizzare conferenze testuali su IRC, potete leggere il paragrafo su come creare e gestire un canale IRC.
Se volete organizzare una chiacchierata elettronica tra un certo numero di persone, potreste allora accordarvi con esse sull'ora, sul server IRC e sul canale da usare, quindi all'ora stabilita collegarvi col server, creare il canale, attendere che tutti si siano collegati e quindi trasformarlo in canale privato, in modo che nessuno vi disturbi. In questo modo si possono realizzare vere e proprie conferenze testuali. Esiste comunque la possibilità, tramite un apposito comando, di spedire un messaggio privato ad una sola delle persone collegate al canale.
4.4. Che cos'è il protocollo
DCC?
- N E -
Alcuni programmi IRC supportano anche un protocollo detto DCC (Direct Client to Client) che permette il dialogo diretto tra due utenti IRC senza passare attraverso il server, ma semplicemente stabilendo una connessione diretta tra i loro due programmi clienti. Sostanzialmente questo protocollo prevede tre comandi: Send, per inviare un file ad un altro utente IRC, Get, per accettare un file inviato da un altro utente IRC, e Chat, per iniziare una chiacchierata privata con un altro utente (o accettare la richiesta di DCC chat di un altro utente).
Alcuni server IRC cui potete collegarvi per fare una chiacchierata sono:
irc.ccii.unipi.it
irc.univ-lyon1.fr
noc.belwue.de
Il canale più usato dagli utenti italiani si chiama #italia (ma non ve lo consigliamo, a meno che non amiate seguire una conversazione tra 50 e passa persone in contemporanea...). Il numero di porta dei server IRC, richiesto da alcuni programmi di collegamento, è solitamente il 6667.
4.5. Quali sono i principali comandi
IRC?
- N E -
Ecco infine un elenco dei principali comandi IRC, che quasi tutti i client vi permetteranno di inserire direttamente:
/LIST | Presenta una lista dei canali attivi sul server. Poichè l'operazione può essere molto lunga, esistono alcune varianti come /LIST #stringa, che mostra solo i canali il cui nome contiene stringa, e /LIST -min n, che mostra solo i canali a cui sono collegati almeno n utenti. |
/JOIN #canale | Si collega con il canale #canale. |
/PART #canale | Si disconnette dal canale #canale. |
/MSG nick messaggio | Spedisce un messaggio privato al solo utente che usa il soprannome nick. |
/NICK nick | Cambia il proprio soprannome in nick. |
/WHOIS nick | Presenta alcune informazioni (nome, indirizzo E-mail...) sulla persona che sta usando il soprannome nick. |
/AWAY messaggio | Segnala a chi è collegato al canale e a chi cerca di contattarvi direttamente che siete momentaneamente assente o impegnato, spedendogli il messaggio indicato. (/AWAY e basta segnala che siete tornato a occuparvi dell'IRC!) |
/QUIT messaggio | Si disconnette dal server IRC, segnalando l'operazione con il messaggio indicato (se presente). |
Ricordate che anche su IRC è bene rispettare un po' di educazione. In caso opposto, potreste venire trasformati in un fantasma (ghost), ossia in un utente a cui non è permesso collegarsi al server. In tale caso, comunque, dovreste poter sempre utilizzare gli altri server della rete IRC. In casi più gravi, può persino succedere che il vostro computer o persino l'intero vostro dominio vengano banditi dal server. Uno dei motivi che possono provocare il risentimento dei gestori del server è l'attivazione da parte vostra di un bot, ossia di un programma automatizzato che finge di essere umano, collegandosi a IRC, creando un canale e dando risposte il più possibile sensate agli altri utenti.
Come forse avrete intuito, dal punto di vista sociale il mondo di IRC è uno dei più caratteristici angoli della rete; esistono persone che si sono conosciute su IRC e poi sposate, e spesso i frequentatori assidui di un certo canale organizzano grandi ritrovi in cui incontrarsi e conoscersi fisicamente (e non solo virtualmente). Il sistema di comunicazione è spoglio e poco accogliente, e per questo motivo è diventato e sarà sempre più utilizzato da pochi affezionati piuttosto che dalla grande massa; d'altra parte, la maggior parte degli utenti più strani della rete gira su IRC...
Come nota finale, va detto che - sebbene quasi tutti i server IRC, inclusi quelli citati in precedenza, siano tra loro collegati, e permettano quindi il dialogo a livello mondiale - esistono anche dei server non inseriti nella rete IRC: in questo caso, le discussioni avverranno soltanto a livello locale - ossia tra i soli utenti collegati a quel particolare server - con il vantaggio/svantaggio di un minore affollamento.
4.6. Che cos'è un WebChat?
Come si usa?
- N E -
Un WebChat è un sistema che permette il dialogo tra due o più utenti tramite una pagina WWW. Poichè le capacità del WWW sono quelle che sono, il dialogo - a differenza di IRC - non avviene in tempo reale; invece, nei sistemi classici l'utente deve inserire la frase che intende dire agli altri e premere un bottone; tale bottone provoca il ricaricamento della pagina dalla rete. Ogni volta che la pagina viene ricaricata, su di essa compaiono le frasi che sono state nel frattempo inserite dagli altri partecipanti alla discussione. Se il vostro collegamento con il WebChat non è sufficientemente veloce, quindi, rischiate di passare la maggior parte del tempo ad attendere il ricaricamento della pagina, e di non riuscire a intervenire a proposito a causa del ritardo che intercorre tra il momento in cui leggete i messaggi altrui e il momento in cui arriva il vostro. Inoltre, dover ricaricare una pagina ogni volta che si vuole dire qualcosa o anche solo ascoltare quello che hanno detto gli altri è un'operazione abbastanza tediosa.
Per questo motivo, IRC è un sistema mediamente più efficiente; comunque, se volete fare una prova, potrete trovare un paio di WebChat italiani agli indirizzi:
http://www3.iol.it/chat/chat.htm
(Il chat di Italia Online)
http://www.icom.it/chat
(WebChat, il più vecchio d'Italia)
4.7. Che cos'è Talk? Come
si usa?
- N E -
Talk è il nome di un protocollo sviluppato per permettere a due utenti di dialogare tra loro in tempo reale, mediante messaggi scritti sulla tastiera e visualizzati sul monitor. Poichè questo sistema ha sulle spalle un bel numero di anni, esso è assolutamente inadatto per l'uso da parte degli utenti casalinghi (mentre funziona perfettamente tra persone che dispongono di un account Unix oppure all'interno di reti locali di aziende o università). Gli utenti che si collegano via modem dovrebbero ripiegare sull'uso di programmi come PowWow, CoolTalk o NetMeeting.
Per potere dialogare con Talk, comunque, è necessario stabilire un collegamento tra i due utenti. La procedura di dialogo richiede i seguenti passaggi:
Poichè gli indirizzi di Talk sono nella forma nomeutente@nomemacchina tipica dei computer con sistema operativo Unix, ma priva di significato su un PC (in cui l'utente è uno solo), un utente di PC deve generalmente configurare il proprio programma di Talk fornendo un nomeutente tramite il quale può essere contattato.
Per utenti che dispongono di una connessione diretta via modem, va ricordato che la macchina presso la quale si deve essere contattati non è quella a cui ci si collega (ossia il server del proprio provider) ma quella che si sta usando, ossia il proprio PC: è allora necessario appurare qual è il nome della propria macchina, che sfortunatamente potrebbe variare ogni volta a seconda della linea telefonica su cui ci si collega. Per questo motivo, i programmi di Talk tradizionali stanno rapidamente venendo soppiantati da sistemi specializzati come PowWow, che garantisce il mantenimento di un "elenco del telefono" aggiornato in tempo reale, che permette di individuare dove si trovano i vari utenti del sistema e come è possibile contattarli.
Ovviamente non è possibile effettuare un Talk con un altro utente della rete se egli non è collegato in quel momento. Per questo motivo può essere utile, prima di richiedere un collegamento, verificare se egli è collegato tramite ad esempio il programma Finger.
4.8. Che cos'è CUSEEME? Come
si usa?
- N E -
CUSeeMe è il nome di un programma di videoconferenza sviluppato dalla Cornell University, un ateneo americano, e attualmente disponibile per Macintosh e per Windows. Questo programma permette la trasmissione sulla rete di immagini e sonoro, ripresi da una telecamera e convertiti in forma digitale da hardware apposito. Questi segnali vengono indirizzati ad un riflettore (reflector), ossia ad un computer che riceve i segnali di una o più telecamere oppure di altri riflettori e può reindirizzarli ad un certo numero di altri utenti, un po' come un ripetitore televisivo. Ciascun utente che possieda una copia del programma (reperibile in Europa ad esempio presso ftp.sunet.se) può collegarsi ad un riflettore e stabilire una connessione in modo da ricevere i segnali di un certo numero (da uno a otto) di telecamere a scelta. Questi segnali vengono visualizzati sullo schermo, ciascuno all'interno di una piccola finestra, e se l'utente dispone di una scheda sonora anche l'audio viene riprodotto.
Tramite CUSeeMe si può organizzare una videoconferenza avente fino a otto partecipanti attivi e un numero indefinito di osservatori passivi (lurkers). Tuttavia l'uso di CUSeeMe richiede estrema attenzione: difatti per trasmettere in tempo reale immagini e audio è richiesta una velocità di trasmissione molto elevata, che viene moltiplicata per il numero di finestre aperte e per il numero di utenti collegati. Se il tutto viene concentrato su di un unico riflettore, facilmente il carico sarà tale da saturare completamente la rete e renderla inutilizzabile anche per tutti gli altri utenti. Per lo stesso motivo, è estremamente maleducato utilizzare un riflettore predisposto da altri senza aver preso gli opportuni accordi con i suoi proprietari; se si vuole organizzare una videoconferenza è bene anche mettere in piedi un proprio riflettore, usando un computer Unix su cui si ha il controllo e l'apposito software che può essere recuperato in vari siti FTP. Anche il singolo utente deve evitare di servirsi di riflettori altrui senza autorizzazione. Si tenga inoltre conto che il programma permette di auto-limitare la banda utilizzata, nel caso si utilizzi un tratto di rete sovraffollato. Si noti infine che la qualità dei dati ricevuti dipende fortemente dalla velocità di trasmissione utilizzata; in particolare non è al momento possibile ricevere audio (ma solo immagini in bianco e nero) se si è collegati tramite un modem a 14400 bps.
Esistono alcuni riflettori che possono essere usati per limitati periodi di tempo e al solo scopo di testare il funzionamento del programma:
132.236.91.204 | Cornell University (Stati Uniti; possibilmente da non usare, troppo affollato) |
132.76.64.143 | (Israele) |
158.36.33.3 | (Norvegia) |
Per ogni ulteriore informazione sul programma, sul suo funzionamento, sul software e sui possibili utilizzi, si possono leggere le apposite pagine Web presso la Cornell University (http://cu-seeme.cornell.edu ). L'uso di questo programma, pensato in origine per l'ambito universitario, si sta estendendo anche ai primi esperimenti di "diretta retevisiva": tramite CUSeeMe sono già stati trasmessi su tutta la parte statunitense di Internet alcuni concerti rock e altri avvenimenti simili.
4.9. Quali sono le convenzioni tipografiche
e i modi di dire in uso sulla rete?
- N - -
Tra gli utenti della rete, allo scopo di velocizzare la scrittura dei messaggi, si è creato un sistema di abbreviazioni, convenzioni e modi di dire che è utile sapere per comprendere le discussioni che si osservano nelle varie aree.
Cominciamo quindi con una tabella delle più comuni abbreviazioni:
AFAIK | As far as I know | Per quanto ne so |
ASAP | As soon as possible | Il più presto possibile |
BTW | By the way | Comunque |
FAQ | Frequently asked questions | Domande più comuni (argomento già trattato in abbondanza...) |
FYI | For your information | Per vostra conoscenza (seguito da un numero di serie, indica uno dei documenti divulgativi "ufficiali" su Internet) |
IMO, IMHO | In my (humble) opinion | A mio (modesto) parere |
RFC | Request for comments | Richiesta di commenti (seguito da un numero di serie, indica uno dei documenti "ufficiali" che contengono informazioni su Internet e stabiliscono gli standard per il suo funzionamento) |
RTFM | Read the fantastic / f***ing manual | A seconda del tono della conversazione Leggi il fantastico manuale o Leggi il f***uto manuale (l'uso di questa espressione, da parte degli utenti esperti scocciati dalle domande stupide dei nuovi arrivati, era talmente frequente che l'archivio delle FAQ presso il M.I.T. è stato denominato rtfm.mit.edu ...) |
TBD | To be defined | Da definirsi |
Oltre a queste abbreviazioni, esistono alcuni modi di dire comunemente utilizzati:
To waste bandwidth (Sprecare banda) | Poichè la quantità di banda a disposizione determina la velocità della trasmissione, sprecare banda significa utilizzare la rete per operazioni inutili o maleducate rallentandola e danneggiando quindi tutti gli altri utenti. |
That warm fuzzy feeling deep inside | Questa espressione indica il sentimento che si prova quando si è a posto con la propria coscienza, ed è tipicamente utilizzata dagli autori di programmi shareware per invitare gli utenti a registrarsi. |
Vista la scarsa espressività della comunicazione tramite messaggi testuali (il formato dei messaggi E-mail è ancora oggi il puro testo ASCII, ossia senza possibilità di modificare il tipo e le dimensioni dei caratteri usati), sono poi invalse alcune convenzioni tipografiche. Per prima e importantissima cosa, una frase scritta interamente in maiuscolo si intende urlata, e viene comunemente associata all'intenzione di offendere o comunque ad una notevole ira da parte di chi la scrive nei confronti del destinatario. Pertanto, specialmente all'interno di un messaggio E-mail o di un articolo in un newsgroup o mailing list, ma anche all'interno di pagine Web, è il caso di utilizzare parole interamente maiuscole solo dove sono necessarie (titoli, sigle, al limite parole singole come ATTENZIONE:). Se si vuole invece evidenziare una parola all'interno del testo, e non si dispone del grassetto o del corsivo (come quelle nelle pagine del WWW), si può ad esempio racchiuderla tra *asterischi*. Quando si cita il titolo di una pubblicazione all'interno di un testo, esso viene comunemente racchiuso tra virgolette ("I promessi sposi") oppure tra underscore (_I_promessi_sposi_) (di solito l'underscore viene considerato equivalente al corsivo). Infine, è buona norma quando si cita qualcosa scritto da un'altra persona, sia nella risposta ad un E-mail, sia in un articolo di newsgroup, far iniziare ciascuna riga con il carattere > (molto meno usato è |), ad esempio:
Mario Rossi ha detto nel suo ultimo messaggio: >A mio parere, gli asini possono volare. >Questa possibilità non può essere >esclusa dalle nostre attuali conoscenze. Secondo me egli ha torto.
Si noti che i caratteri > si possono "nidificare" uno dentro l'altro: pertanto la citazione di una citazione sarà preceduta da >>, e così via. Se il brano da citare è molto lungo, spesso può essere utile tagliarne via una parte, indicando il taglio con alcuni puntini di sospensione o con la dizione [snip]: ad esempio:
>A mio parere... [snip] >esclusa dalle nostre attuali conoscenze. Secondo me egli ha torto.
Oltre a queste convenzioni, il significato della frase può essere ulteriormente chiarito da uno smiley.
4.10. Che cos'è uno smiley?
- N - -
Uno smiley (sorrisino, anche detto emoticon) è un insieme di caratteri ASCII che, se ruotato di 90 gradi in senso orario, assomiglia ad una faccia con una espressione, che, inserita in un messaggio testuale, dovrebbe indicare lo stato d'animo dell'autore della frase precedente. Chiunque può inventare i propri smiley, e ne esistono moltissimi; tuttavia i più comuni sono:
:-) | (The original one!) Faccia sorridente (indica che l'autore del messaggio ha detto la frase precedente in senso scherzoso) |
;-) | Faccia ammiccante (l'autore strizza l'occhio ai lettori) |
:-> | Sorriso diabolico |
:-( | Faccia triste (l'autore è dispiaciuto) |
Se poi vi volete sbizzarrire, ecco alcuni smiley più strani: cercate di indovinare cosa rappresentano...
((:-) (8-) :-o :-P :-0 =8-O
4.11. Esiste la "buoncostume
di Internet"?
- N E V
Al momento nessuno controlla cosa viene detto o trasmesso tramite la rete. Tuttavia, almeno in Italia le leggi vigenti prevedono la responsabilità del possessore e/o gestore del sistema per qualunque cosa venga fatta con esso, il che tra l'altro è spesso un problema che spinge molti gestori a non permettere ai propri utenti di pubblicare pagine in rete. Un altro problema è quello dell'anonimato: Internet può essere facilmente usata in modo anonimo (e utenti sufficientemente esperti possono perfino falsificare E-mail...), e questo, pur contribuendo al suo fascino ed al suo successo, crea evidenti problemi di sicurezza. Negli Stati Uniti molti politici conservatori si sono scandalizzati in particolare per il tipo di immagini pornografiche che infestano la rete (sapendo dove cercare si possono trovare nefandezze innominabili), e come conseguenza è nata una proposta di legge estremamente restrittiva, che avrebbe punito con pene apocalittiche persino le parolacce, e che ha suscitato una sommossa tra tutti gli utenti americani.
Il problema, comunque, continua a ripresentarsi: sono già innumerevoli, ad esempio, i tentativi - spesso riusciti - da parte di varie polizie europee di impedire la diffusione dei newsgroup di argomento pornografico. Purtroppo, è estremamente raro che i tutori dell'ordine siano esperti del funzionamento tecnico delle reti di comunicazioni; spesso quindi essi cercano di "forzare" leggi antiquate su questi nuovi mezzi, con risultati opinabili. In Italia, per esempio, ancora ci si ricorda dell'operazione di polizia svoltasi qualche tempo fa, che ha portato alla chiusura di una buona parte delle BBS italiane perchè esse erano state visitate da un utente che, nel tempo libero, vendeva programmi pirata.
Al momento, la questione del controllo di Internet è aperta, e dalla soluzione a questo problema dipenderà probabilmente anche il tipo di sviluppo che Internet avrà in futuro, ossia se rientrerà nei binari di un sistema molto semplice e molto controllato oppure si dirigerà verso una maggior complessità e un uso nel bene e nel male più libero.
4.12. Che cos'è PICS? Che
cos'è la EFF?
- - E -
Uno sforzo per permettere contemporaneamente una libera circolazione delle informazioni e un controllo sull'accesso a un certo tipo di contenuti è stato compiuto dal W3C, l'organismo senza fine di lucro che si occupa dello sviluppo del World Wide Web, e si è concretizzato nel cosiddetto PICS (Platform for Internet Content Selection). Si tratta di uno standard di recensione dei siti: secondo tale standard, ogni autore di siti può, se lo desidera, sottoporre le proprie pagine a uno o più istituti indipendenti di recensione (rating services), che, secondo propri criteri (rating system), assegneranno ad esse una descrizione del contenuto e/o un punteggio per ciò che riguarda certe particolari caratteristiche; essi verranno inclusi nell'intestazione delle pagine stesse. I giudizi sono invisibili all'utente, ma verranno spediti al browser ogni volta che l'utente richiede la pagina; in questo modo, il browser potrà essere configurato per non mostrare le pagine che un determinato istituto di recensione, di cui ci si fida, ha giudicato in un certo modo.
Questo sistema si basa sulla collaborazione reciproca, in quanto sia l'istituto di recensione sia l'autore delle pagine possono facilmente falsificare la descrizione stessa. Tuttavia, ammettendo che tutti si comportino correttamente, sarà possibile, ad esempio, per un genitore configurare il browser in modo da impedire il caricamento di pagine ritenute non adatte ai propri figli (e questa è per il momento la principale applicazione); d'altra parte, ognuno è libero di scegliere i servizi di recensione e i livelli di giudizio che ritiene opportuni, evitando censure o valutazioni centralizzate. Al momento, questo sistema è supportato solo da Internet Explorer 3.0, oltre che da alcuni browser poco diffusi.
Se siete interessati alle tematiche relative alla libertà di espressione in rete, alla società telematica e al diritto informatico, potreste essere interessati alla Electronic Frontier Foundation (EFF: indirizzo http://www.eff.org ), associazione di dimensione mondiale nata negli Stati Uniti proprio in seguito ai primi interventi sulla rete delle forze dell'ordine.
Consigli di navigazione:
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Michele Daniele, E&T