9.1. Cos'è la "netiquette"?
P N - V
Tutte le guide serie disponibili per Internet - sia sotto forma di libro, sia sotto forma di ipertesto - insistono sulla necessità di rispettare una serie di norme di buona educazione, spesso raggruppate sotto il nome di netiquette (parola inglese formata dalla fusione di net (rete) e etiquette (galateo)). Queste regole, proprio come le comuni regole di buona educazione, si sono formate col tempo semplicemente allo scopo di evitare alcune situazioni sgradevoli e di limitare l'uso inutile delle risorse della rete, che non sono infinite.
Va inoltre ricordato che, mentre i nostri rapporti quotidiani ci mettono in contatto con persone che conosciamo, oppure che, anche se sconosciute, solitamente vivono nella nostra stessa città, hanno le nostre stesse basi culturali, seguono i nostri stessi modelli di comportamento e di comunicazione, Internet ci mette costantemente di fronte a persone provenienti da parti del mondo molto diverse dalla nostra. Questo può facilmente provocare incomprensioni (si veda la parte sui litigi in Internet), che possono essere evitate rispettando alcune convenzioni linguistiche e comportamentali.
Se il non seguire le convenzioni nelle attività di rete che richiedono un dialogo con gli altri - dalla partecipazione ad un newsgroup alla pubblicità in rete - potrebbe far riempire la vostra casella di posta elettronica di commenti sarcastici o indignati, nessuno verrà mai, probabilmente, a lamentarsi con voi per un uso della rete inutile (secondo i criteri che spiegheremo in seguito). D'altra parte, nessuno verrà mai, probabilmente, a lamentarsi con voi se parcheggiate l'auto per dieci minuti in doppia fila in modo tale da intasare la circolazione su una strada trafficata. Il punto è: non lamentatevi poi quando sarete voi a restare bloccati perchè qualcuno si è comportato come non doveva. Se per caso la rete dovesse diventare inutilizzabile perchè intasata da comunicazioni inutili, a perderci saranno tutti gli utenti indistintamente. Sta a voi, con i vostri comportamenti, decidere se volete migliorare o peggiorare le prestazioni della rete.
9.2. Perchè non devo intasare
la rete? E come faccio?
P N E -
La rete non va intasata per il semplice motivo che una rete lenta è di fatto inutilizzabile. Poichè a tutti gli utenti conviene che la rete sia la più veloce possibile, a tutti conviene adoperarsi in modo da ridurre il carico di lavoro che si pone sulla rete (ossia la quantità di dati e la distanza che essi devono percorrere). Tenete conto inoltre che una scelta intelligente dei carichi da porre sulla rete, se pagate la connessione a tempo o siete collegati via telefono, vi converrà moltissimo: vi farà risparmiare molti soldi sulla bolletta.
E' bene avere sempre presente qual è il peso sulla rete delle operazioni che si stanno facendo. Un ipertesto, ad esempio, è normalmente un file lungo pochi kilobyte,di solito qualche decina, per cui il carico che ponete sulla rete quando richiedete al vostro browser di mostrarvi un ipertesto è relativamente ridotto. Un'immagine, al contrario, può essere molto grossa; se è vero che le piccole immagini contenute negli ipertesti sono di solito file GIF molto brevi, un'immagine a tutto schermo o quasi richiede solitamente un trasferimento di almeno 50 kilobyte. (Per questo motivo può essere utile, se siete collegati via telefono, disabilitare la visualizzazione delle immagini incluse negli ipertesti, come quasi tutti i browser permettono di fare. L'aspetto sarà un po' meno bello, ma risparmierete sia voi sia la rete. Per l'accesso ai siti FTP di immagini, invece, si veda la domanda seguente). Le animazioni o i file audio, invece, possono essere lunghi anche qualche megabyte. Analogamente, i programmi che potete prelevare dalla rete sono generalmente archiviati con PkZip o GZip; alcuni occupano pochi kilobyte, ma altri occuperanno molti megabyte.
Infine, sebbene la quantità di dati che attraversa la rete dipenda praticamente solo dalla dimensione dell'oggetto richiesto, il tempo di trasferimento dipende fortemente dalla posizione del sito e dalle potenzialità del suo e del vostro collegamento a Internet. Se la trasmissione è troppo lenta, a meno che l'oggetto non sia di vitale importanza, conviene spesso interrompere il trasferimento e cercare lo stesso oggetto o qualcosa di simile da qualche altra parte.
Per farsi un'idea delle potenzialità del proprio collegamento, specialmente nel caso sia lento (ad esempio via modem), può essere utile avere un'idea del transfer rate (ossia della velocità di trasferimento) medio che si riesce ad ottenere. Alcuni programmi (tipicamente i client FTP) vi indicano il transfer rate al termine del trasferimento di ciascun file; usando il browser, si può ad esempio cronometrare il tempo impiegato per leggere un ipertesto di dimensioni note, e quindi fare il rapporto tra la dimensione e il tempo impiegato (molti browser indicano la dimensione totale dell'ipertesto e la quantità di dati già trasferita).
Quando due computer si collegano tra loro tramite Internet la velocità del collegamento è ovviamente limitata dalla parte di rete più lenta utilizzata. Nel caso di connessioni via modem, il tratto via telefono tra voi e il provider è generalmente il più lento dell'intero collegamento che state effettuando (almeno se siete collegati con un sito europeo): è quindi utile conoscerne la velocità massima, calcolata con uno dei metodi precedenti. Tipicamente, nel caso di un collegamento con un modem V42bis da 14400 baud il transfer rate massimo è dell'ordine di 1.1 - 1.2 kilobyte al secondo. Non dimenticate però che se state eseguendo due o più collegamenti in contemporanea essi dovranno dividersi tra loro questa capacità di trasferimento.
In generale, è quindi utile porsi, prima di eseguire una qualsiasi operazione che richieda un trasferimento di rete, alcune semplici domande (che dovrebbero diventare in breve talmente automatiche da ricevere risposta inconsciamente):
Se la quantità di dati è inferiore ai 20 - 30 kilobyte, come accade comunemente per un ipertesto che non contenga immagini o sfondi particolari, potete fare iniziare il trasferimento senza indugi. Se invece la quantità è superiore, come accade spesso recuperando un file tramite FTP, proseguite con le altre domande:
Se avete risposto sì a tutte le domande, effettuate il trasferimento. Altrimenti, ripensateci.
Va infine detto qualcosa di più riguardo alla domanda numero 5. Se siete collegati da casa, di solito accedete a Internet tramite la rete locale del vostro provider, che è dedicata quasi esclusivamente a questo scopo: pertanto ciascun utente dovrebbe avere a propria disposizione una banda sufficientemente estesa indipendentemente da cosa facciano gli altri. Se invece accedete a Internet da un'azienda, un'Università, o più in generale usando una rete locale che viene normalmente usata per altre attività locali spesso molto più importanti del vostro accesso Internet, facilmente una eccessiva quantità di dati da voi immessa sulla rete (in trasmissione o in ricezione) può rallentare l'intera rete. Se poi il vostro computer è collegato in una parte della rete mal servita o già sovraccarica, voi potreste essere la classica goccia che fa traboccare il vaso, mandando in tilt un'intera zona di rete. In questi casi, è consigliabile usare l'accesso a Internet con un po' di criterio, evitando di aprire troppi collegamenti contemporanei e di usare Internet nelle ore di punta della rete locale (che varieranno a seconda delle abitudini dei vari utenti e dei loro orari).
La conseguenza di un eccessivo intasamento della rete a causa degli utenti Internet potrebbe facilmente essere la rimozione di tutti gli accessi... Va comunque detto che un collegamento Internet di media velocità è comunque sufficientemente più lento dei normali collegamenti su una rete locale da rappresentare un incremento di lavoro non troppo grande. Quelli che incidono di più per le reti locali sono invece i collegamenti Internet con siti molto vicini, con i quali viaggiate a decine di kilobyte al secondo.
9.3. Quali sono le regole non scritte
per un collegamento TELNET o FTP?
- N E -
Per prima cosa, ricordate sempre che tramite un collegamento TELNET o FTP "pubblico" (ossia, a computer per i quali non avete un accesso autorizzato, ma utilizzate l'accesso anonimo o un login di pubblico dominio) state accedendo ad un computer pagato e mantenuto da qualcun altro, che ve lo mette a disposizione essenzialmente per altruismo (sebbene talvolta abbia interesse a che voi accediate al suo computer, ad esempio per farsi conoscere). In cambio, tutto quello che vi chiede è di usarlo proficuamente evitando inutili intasamenti di rete.
Alcune regole pratiche per i collegamenti ad un computer remoto possono essere quindi le seguenti:
9.4. Quali sono le regole non scritte
per comunicare tramite E-mail?
- N E -
Il grande numero di siti e di utenti che fanno parte di Internet, oltre ad essere il punto di forza della rete, può anche rivelarsi una debolezza. Questo si nota specialmente nelle "aree di discussione" come le mailing list o i newsgroup: un evento abbastanza comune su Internet è quello di vedere un gruppo di discussione a livello approfondito intasato e reso inutilizzabile dai principianti della materia (che sono ovviamente in numero molto maggiore delle persone specializzate) che tempestano le persone che ne sanno di più con domande relativamente cretine, o meglio molto intelligenti ma del tutto ovvie se voi aveste lavorato un po' sull'argomento. Cosa pensereste se voi foste un insigne professore di fisica nucleare che cerca di discutere con colleghi dello stesso livello su un particolare tipo di particelle rivelatesi in un recente esperimento al CERN, e vi trovaste la casella postale intasata di messaggi del tipo "Per favore, può spiegarmi che cos'è un atomo" ? Magari alla prima persona rispondereste con un lungo e dettagliato messaggio, alla seconda un po' più sbrigativamente, alla terza in due righe, e dalla quarta persona in poi comincereste a mandare tutti a quel paese.
Questo esempio è stato fatto perchè spesso l'utente neofita vede in un newsgroup o in una mailing list semplicemente un luogo dove trovare risposta ad un dubbio o ad un problema. Questo è vero per certi gruppi (ad esempio i newsgroup che iniziano per alt o rec), dove facilmente si incontrano molte persone che sono non solo disponibili ma anche desiderose di aiutarvi; non è vero per altri. Pertanto la prima regola importante prima di aprire bocca in un gruppo di discussione o una mailing list è di capire esattamente l'argomento trattato e il livello di approfondimento e preparazione a cui viene discusso, ad esempio leggendo per un certo periodo gli articoli che vengono pubblicati. Così, è buona norma richiedere un aiuto via E-mail solo a persone che da qualche parte si siano esplicitamente dichiarate disponibili a fornirlo (ad esempio se in una pagina del Web avete trovato scritto "Per contattare l'autore ed avere chiarimenti sugli argomenti trattati scrivere a..."), ma non a persone che semplicemente abbiano firmato un articolo sull'argomento, a meno che non sappiate che solo loro possono rispondervi.
Ovviamente, è possibile anche non rispettare queste regole, specialmente se avete bisogno di aiuto urgente; in questi casi potrà però succedervi di ricevere una risposta negativa e sgarbata. In generale, sarà il buon senso a guidarvi: non abbiate troppa paura di spedire E-mail a sconosciuti o di pubblicare richieste di aiuto sui newsgroup, visto che su Internet si è spesso molto più disponibili che nella vita normale, ma cercate di farlo nei modi e nei luoghi giusti, ricordando che dall'altra parte c'è qualcuno che deve impiegare tempo per leggere e rispondere alle vostre richieste.
Nel caso si debba richiedere aiuto ad un altro utente, comunque, è il caso di farlo solo dopo aver cercato nel materiale disponibile in rete (FAQ, pagine Web di cui siete a conoscenza, indici di rete, strumenti di ricerca) e non aver trovato niente; inoltre cercate di essere chiari ma sufficientemente sintetici, in modo da non dover costringere il destinatario a mezz'ora di lettura.
In generale, i newsgroup e le mailing list sono anche luoghi dove esprimere semplicemente le proprie opinioni e discutere con altri utenti. Proprio riguardo alle discussioni è necessario premettere che su Internet, come si vedrà meglio nel paragrafo successivo, scoppiano spesso furiosi litigi riguardo ad un qualsiasi argomento, spesso estremamente futile. È allora utile imparare tutta una serie di convenzioni linguistiche, come gli smiley, in modo da ridurre le possibilità di essere fraintesi.
In conclusione, ecco un riassunto di alcune utili regole da rispettare per discutere con gli altri utenti della rete:
9.5. Perchè su Internet
scoppiano facilmente litigi furibondi?
- N E -
Un fenomeno tanto singolare da essere stato esaminato anche da seri studiosi di psicologia è il litigio elettronico. Dopo i primi tempi di discussione in rete ci si è infatti accorti che accadeva in modo sorprendentemente frequente che si scatenassero liti furibonde tra due o più partecipanti alla discussione, spesso su argomenti futilissimi, oppure che si assistesse a dei veri e propri "linciaggi morali" (flame wars) in cui uno dei partecipanti alla discussione veniva preso di mira dagli altri fino a venire virtualmente "bruciato" (flamed), ossia talmente screditato da non poter più partecipare alla discussione.
Le cause per cui si è talvolta portati a scatenare la propria aggressività discutendo per via elettronica possono essere le più varie; alcune di quelle più comunemente riconosciute sono le seguenti:
Il consiglio che si può dare è quindi quello di rispettare rigorosamente le convenzioni linguistiche e tipografiche di cui si parla in un apposito paragrafo, che sono state inventate e riconosciute da tutti proprio allo scopo di chiarire meglio il contesto e il significato delle frasi del messaggio; inoltre va sempre tenuto presente il tipo di persone a cui stiamo parlando, cercando sempre di essere il più possibile chiari e di evitare attacchi personali. Nel caso si venga attaccati, invece, la cosa migliore è spesso attendere un po' di tempo prima di rispondere, quindi rispondere alle critiche valide in modo oggettivo evitando di rispondere agli insulti personali.
9.6. Posso usare Internet a scopi
commerciali?
- - E V
L'utilizzo commerciale della rete è uno dei punti che più hanno acceso la discussione tra i suoi utenti. In origine la rete si è sviluppata a livello universitario, ed era esplicitamente vietato utilizzarla per attività che non avessero scopo di ricerca scientifica; se erano tollerate attività ludiche e ricreative senza scopo di lucro, nulla di commerciale era permesso e nemmeno concepito. Da qualche anno, tuttavia, Internet è diventata un fenomeno di massa, specialmente negli Stati Uniti: pertanto moltissime industrie - prima quelle direttamente legate all'informatica, poi anche aziende che non avevano legami con i computer - hanno provveduto a mettersi in rete. Si è così aperta una aspra discussione tra i "puristi", secondo i quali Internet doveva restare un mondo "privo di denaro", e altri gruppi di utenti che invece ammettevano uno sviluppo del commercio elettronico su Internet.
Sebbene ormai la contesa sia risolta a favore dei secondi - tanto che si stanno già sperimentando forme di "moneta elettronica" - deve tuttavia essere chiaro che Internet è un veicolo commerciale estremamente diverso dagli altri. In generale, è ammesso che una azienda crei un proprio sito e ne diffonda l'indirizzo a mezzo stampa; tuttavia esso deve essere essenzialmente informativo e soprattutto rivolto alle sole persone interessate, ossia devono essere gli utenti a cercare l'azienda e non l'azienda a cercare gli utenti (sebbene l'azienda possa ovviamente segnalare la propria esistenza, ad esempio negli indici di rete). All'interno del sito dell'azienda possono poi avvenire compravendite e contrattazioni, ma sempre nello spirito secondo cui è l'azienda a fornire un servizio agli utenti della rete. Un esempio positivo è quello di CDNow, rivendita americana di CD via Internet, che vende direttamente tramite la rete, ma "in cambio" fornisce gratuitamente a tutti, clienti e non, un archivio musicale e la possibilità di consultare discografie, giudizi critici...
Sarebbe invece incredibilmente maleducato (nel senso che nessuno, nemmeno negli Stati Uniti, si è mai sognato di farlo) farsi pubblicità in rete, ad esempio spedendo messaggi pubblicitari nei newsgroup o peggio ancora a casaccio nelle caselle postali (operazione che potrebbe facilmente portare alla revoca dell'account o addiritura alla disconnessione dalla rete dell'intero sito su cui opera l'azienda: è già accaduto in passato) oppure inserendo il proprio logo e i propri messaggi all'interno di pagine che non c'entrano niente con i propri prodotti, un po' come se fosse pubblicità su una rivista. Una cosa simile provocherebbe senz'altro l'indignazione della maggior parte degli utenti della rete, con conseguente profluvio di lettere di protesta, boicottaggi, eccetera. In alcuni casi particolari è permesso di inserire al fondo della pagina il proprio logo pubblicitario: ad esempio quando si permette con una sponsorizzazione la nascita di un servizio gratuito per tutti gli utenti (è tipico il caso degli sponsor tecnici: ad esempio se consultate le Yellow Pages vi troverete il logo della Digital; non c'è nulla di male in quanto la Digital ha fornito l'hardware per un servizio utile a tutti, e in cambio ha il diritto di farlo sapere. Se però, collegandosi con le Yellow Pages, ci si trovasse di fronte alla foto di un computer Digital accompagnata da uno slogan pubblicitario, beh le proteste ci sarebbero eccome).
Un'azienda può comunque partecipare a mailing list o newsgroup che trattino dei propri ambiti di produzione, ma sempre con spirito informativo e non pubblicitario: ad esempio nella mailing list che discute di tastiere elettroniche è stata benvenuta la presenza di un responsabile clienti della Yamaha, a patto che si limitasse a rispondere alle richieste degli utenti e a rendere nota nel modo più oggettivo possibile l'apparizione di nuovi prodotti. Quando però è stato proposto di fondere l'archivio della mailing list con un sito ufficiale della Yamaha, l'accoglienza della proposta è stata gelida.
Va infine detto che quando si è parlato di azioni "permesse" o no, non si intendeva dire che esistano divieti precisi da rispettare. Internet è un mondo legislativamente molto libero, per cui chiunque può comportarsi un po' come crede. Tuttavia, si sono creati dei modi di pensare e delle convenzioni che sono ormai assunte come regole inviolabili; non rispettarli provocherebbe probabilmente una sommossa elettronica. Può darsi che in futuro queste barriere comportamentali siano abbattute; tuttavia, vista anche la particolare fascia sociale che, specialmente in Europa, usa Internet, forse una presenza del tipo sopraindicato è più gradita agli utenti e consegue risultati migliori di una presentazione aggressiva dei propri prodotti tipo campagna pubblicitaria televisiva.
Il punto fondamentale da capire è che Internet è un mezzo di comunicazione molto diverso dagli altri, in cui nessuno può obbligare gli utenti a vedere una pubblicità sgradita, come si può fare inserendo una interruzione pubblicitaria in un programma televisivo molto seguito: pertanto, se vuole avere seguito, l'azienda deve fornire agli utenti un motivo per recarsi nel proprio sito, e di qui la natura informativa, più che propagandistica, della comunicazione sulla rete.
9.7. Quali sono le regole non scritte
per creare proprie pagine sul WWW?
- - E -
La creazione di una propria pagina sul World Wide Web, come si vede da altre sezioni della guida, è un'operazione relativamente semplice, a patto di disporre di uno spazio su di un computer opportunamente attrezzato. Tuttavia, esistono alcune regole di buona educazione anche per la pubblicazione sul Web.
La prima e più importante di tutte è che le pagine devono essere firmate, ossia devono riportare l'indicazione dell'autore e possibilmente il suo indirizzo di posta elettronica (magari evidenziato con un link che permetta se selezionato la spedizione di un messaggio all'autore). Eventualmente, se la pagina fa parte di un'opera che è chiaramente distinguibile dal resto del WWW, ad esempio per i particolari sfondi o per un'intestazione che compare in tutte le pagine, è possibile apporre la firma solo nella pagina iniziale; tuttavia abbondare è meglio che scarseggiare...
Se volete inserire nelle vostre pagine dei collegamenti ad altre pagine, fate benissimo. Se invece volete copiare ipertesti trovati in giro per il mondo e inserirli nelle vostre pagine, potreste svolgere un'opera ancor più meritoria, rendendo accessibili velocemente da tutti gli utenti della vostra zona pagine che magari sono lente e irraggiungibili. In questo caso, però, è buona norma chiedere l'autorizzazione dell'autore delle pagine. Nel caso inseriate nelle vostre pagine una FAQ o un altro documento che viene periodicamente aggiornato, è bene inserire anche un link al luogo dove si può trovare la versione più aggiornata (generalmente è indicato all'inizio della FAQ stessa).
Se create pagine Web su un computer che non è vostro (ad esempio quello di una Università o di un'azienda), siate sicuri di avere l'autorizzazione del proprietario o dell'amministratore. Difatti le vostre pagine potrebbero attirare un traffico eccessivo e rallentare la rete locale, oppure risultare di contenuto sgradito ai proprietari, per cui è meglio chiedere in anticipo. Ricordate che per la legge italiana - a meno di accordi privati - il proprietario del computer è responsabile di tutto quello che vi viene pubblicato...
9.8. Quali sono le "leggende"
di Internet?
P N E -
Beh, ce ne sono tantissime. Alcune di queste tuttavia sono particolarmente insidiose: si tratta di "leggende urbane" che spesso riescono a raggirare i nuovi utenti.
Consigli di navigazione:
|
Principianti: | 12. L'hardware per Internet |
Naviganti: | 10. La rete e i diritti d'autore | |
Esperti: | 11. Approfondimenti tecnici | |
Valutanti: | 10. La rete e i diritti d'autore |
Michele Daniele, E&T