Le meraviglie tecnologiche messe a disposizione dalle tecnologie di network computing (Internet e dintorni) permettono di disegnare soluzioni fortemente innovative nel nostro modo di comunicare e di lavorare.
Tra i tanti esempi possibili, ci piace trattare uno legato alla formazione. Questa volta preferiamo illustrare lo scenario con una esemplificazione intuitiva dell'idea di base, dovuta alla fantasia di Francesco Levantini.
SCENARIO
E' forse una giornata diversa quella che attende oggi Luca, impiegato. La segretaria gli ha consegnato un foglietto con la userid e la password per un corso di aggiornamento a distanza.
Direttamente dal computer sulla propria scrivania si collega con la scuola IBM. La prima cosa che vede è una schermata che, sullo sfondo un la foto di un palazzo, gli propone una serie di icone. Ne sceglie una a caso, la più grande ed evidente (ma non la più importante), quella della BIBLIOTECA.
Sul video appare una finestra con la collezione dei manuali, dei testi e dei dizionari. Si accorge di essere abilitato solo a quelli relativi al corso cui è iscritto. Selezionandone uno scopre di poterlo leggere sequenzialmente, di poterlo consultare attraverso navigazioni ipertestuali o aiutato da potenti indici analitici e tematici (il protocollo sottostante è l'http, quello del WWW).
Luca è pero ancora un pò confuso e disorientato dalla ricchezza degli strumenti editoriali che non sa bene come usare. Abbandona la BIBLIOTECA e ritorna alla schermata principale.
C'è un'altra icona, piccolina ma ben evidenziata, che reca la dicitura AREA BREAK. La sceglie. Di colpo gli si svela un universo di persone. Gli allievi del suo e degli altri corsi che, in un momento di pausa, interagiscono tra loro, parlano attraverso messaggi scritti e scambiati condividendo la stessa area di scrittura sullo schermo. (Ciò che guida in questo caso è il protocollo IRC).
Luca riesce a leggere tutto ciò che gli altri scrivono e gli altri leggono tutto ciò che scrive lui. Impprovisamente sul video appare una domanda di Barbara, un'altra allieva, rivolta proprio a lui.
"Da dove chiami Luca?", chiede.
"Da Roma, ma è la prima volta che mi collego e non ho ancora
ben capito come funziona il tutto.", risponde.
"E' facile", lo aiuta Barbara, "dalla schermata principale
scegli l'icona AULA e scaricati le lezioni". Luca ha fatto
un passo avanti e 'sta iniziando ad imparare'.
Quanto gli ha detto la gentile 'compagna di scuola' in realtà avrebbe potuto apprenderlo da una delle tante icone di HELP distribuite qua e là ma, giustamente, il nostro eroe ha preferito un rapporto 'person to person'.
Luca segue il consiglio, seleziona l'icona dell'aula. Ciò
che scopre è un sottoambiente con le icone relative alle lezioni
del corso a cui è iscritto: LEZIONE 1, LEZIONE 2 e
cosè via. C'e anche l'icona dell'ISTRUTTORE ma Luca è
ancora un po' timoroso e non la tocca, sceglie invece quella della prima
lezione. (E' un altro protocollo di Internet che entra in funzione:
l'FTP)
L'icona della prima lezione scarica sul computer di Luca un audio di
5 minuti, per il benvenuto e la presentazione del corso e della scuola,
e la lezione; un file di testo di circa 10 cartelle.
Luca si scollega e, nel suo ufficio, prende visione del materiale. C'è anche un modulo di verifica. Svolge gli esercizi e si ricollega alla scuola. Nel modulo di verifica c'erano le istruzioni per sottoporre la prova alla valutazione. Clicca l'icona della CASELLA POSTALE e scopre di poter inviare l'esercizio all'istruttore. Scopre però di poter anche spedire e ricevere messaggi dagli altri allievi.
Ci sono poi i FORUM (un altro protocollo Internet: l'NNTP che gestisce i messaggi dei newsgroup) con cui può porre e rispondere a domande che arrivano da tutto il mondo. Questa volta non si tratta di un sistema chiuso, sono proprio gli stessi newsgroup di Internet e, meraviglia! ci sono anche i gruppi di discussione della gerarchia it.*, in italiano! Luca invia la propria soluzione, legge qualche forum, ma poi è un po' perplesso sul da farsi.
Si ricorda dell'icona ISTRUTTORE che aveva visto in aula, la cerca e la seleziona. Sotto i suoi occhi lo schermo si divide in 2 parti. Nella parte bassa vede scorrere il testo delle domande che gli altri allievi stanno facendo al docente che invece utilizza la parte alta del video. La parte dello schermo dell'istruttore è più ricca, contiene anche una regione grafica in cui si vede un diagramma che Roberto, così si chiama l'istruttore, sta commentando per rispondere ad una domanda di Marco.
"Sì, ma perchè i KPTF hanno priorità maggiore?"
chiede Andrea, un altro allievo presente. Roberto cambia il disegno sulla
lavagna elettronica e di colpo prende forma un animazione.
"Segui il flusso" spiega l'istruttore "riesci a vedere la
dinamica ...".
Luca è un po' incredulo e intimidito. Sta per uscire quando
Roberto lo chiama direttamente in causa con un messaggio per lui:
"Ciao Luca, benvenuto. Mi è appena arrivato il tuo primo modulo
di verifica, poi ti lascio nella tua casella postale la correzione, ma
vediamo ora ... Perchè dici che gli IPRPC devono controllare il
sistema di base?"
Luca vince l'emozione e le sue dita abbozzano una risposta sulla tastiera. La lezione prosegue e Luca interagisce in modo sempre più disinvolto con l'istruttore e con gli altri. Infine viene invitato a passare alla LEZIONE 2. Soddisfatto abbandona l'aula e torna alla schermata principale.
"Devo ancora ringraziare Barbara" pensa. Torna in AREA BREAK. C'è meno gente di prima, Luca vede scorrere sullo schermo le frasi delle persone collegate in quel momento, come in aula sono tutte introdotte dal nome di chi le ha scritte. Barbara però non c'è. "Sarà a lezione" immagina Luca. Poi un occhio all'orologino in un angolo dello schermo: "Forse no, è già andata a mangiare". Un saluto alle persone in area break e il puntatore del mouse colpisce l'icona di FINE COLLEGAMENTO.
Luca stacca gli occhi dal video e incrocia quelli di Giovanni, il
collega d'ufficio che lo sta guardando un po' perplesso e incuriosito.
"Ma si può sapere cosa stai facendo? E' da stamattina che non
stacchi gli occhi dal tuo computer, non sei neppure venuto a bere il caffè".
"Ma niente, sto provando il corso a distanza dell'IBM." risponde.
"E com'è?" domanda Giovanni.
"Boh! Sembra interessante, ho fatto la prima lezione. Nel pomeriggio
vedrò, andiamo a mensa ora." Lo scetticismo della mattina non
è ancora sparito ma ora si è aggiunta un po' di curiosità.
I due colleghi si alzano per uscire. Chiudendo la porta Luca abbraccia con lo sguardo la stanza vuota. C'è un oggetto in più, il suo computer, non lo aveva mai visto in quella luce prima d'ora. Sembra riempire la stanza con una nuova porta sul mondo. Dai vetri della finestra dell'ufficio vede il sole che rallegra la giornata romana.
"Gli atomi di Roma si godono la primavera" pensa Luca. "Chissà che tempo faceva nei bit della scuola virtuale? E Barbara? Nel pomeriggio la cerco ancora o gli lascio un messaggio nella casella postale. Chissà chi era? Simpatica però".
Luca chiude la porta ricordando le due iconcine viste sulla scrivania virtuale dell'istruttore: una recitava VOCE, l'altra VIDEO. "Forse ci sono anche in AREA BREAK". Soprappensiero le sue labbra abbozzano un impercettibile sorriso. Ha finito la sua prima esperienza di 'essere allievo digitale' e questa sera avrà certo qualche cosa da raccontare al figlio che ... si sta proprio per laureare in informatica.
Come appare da questa esemplificazione intuitiva, fare formazione in rete non significa seguire un semplice corso digitalizzato ma di una digitalizzazione vera e propria della scuola. La rete permette una sinergia tra gli elementi che costituiscono la scuola virtuale: il dialogo con l'istruttore, il rapporto con gli altri partecipanti e le strutture virtuali messe a disposizione sul server di erogazione e nelle quali l'allievo vive il suo "essere digitale" per il tempo in cui è attiva la sua iscrizione al corso.
E' così possibile seguire veri e propri corsi di formazione senza i vincoli di distanza e di tempo tipici dell'istruzione tradizionale: non è necessario che tutti i componenti la classe virtuale siano presenti nello stesso luogo allo stesso tempo. Un corso può essere seguito senza allontanarsi dal proprio posto di lavoro e quando si hanno ritagli di tempo disponibile.
A.2. Perchè la formazione
a distanza?
Sebbene l'istruzione superiore e professionale abbia cambiato negli anni la sua missione ed il suo pubblico, vi sono stati solo limitati o nulli cambiamenti strutturali. Il modello di insegnamento continua ad essere basato fondamentalmente sulle lezioni in classi che ancora richiedono la presenza contemporanea di docente e allievi in uno stesso spazio fisico, ed in un determinato momento.
Viceversa, le necessità della nostra società hanno continuato ad evolversi. "Era dell'informazione" e "società della conoscenza" sono espressioni comunemente usate per sottolineare la crescente dipendenza della nostra società dall'informazione rappresentata e gestita elettronicamente.
Negli ultimi 15 anni la tecnologia ha permesso di aumentare la potenza degli algoritmi di calcolo di mille volte, la capacità di elaborazione di 500.000 volte, la mobilità delle informazioni di 500 milioni di volte: Melbourne, Tokyo o Milano possono essere più vicine a New York di quanto non possa essere Boston.
E' inevitabile che tutto ciò, prima o poi, conduca ad una rifondazione dei paradigmi su cui si basa il modello di insegnamento. Riteniamo cosa non inutile riepilogare sinteticamente i paradigmi inerenti alla formazione che stanno emergendo con più forza dall'attuale dibattito culturale.
Apprendimento, non insegnamento
Lo scopo ultimo di una Scuola/Universita'/Istituto di Formazione non è quello di erogare istruzione ma quello di produrre apprendimento. Il focus non è più sull'insegnamento (e le entità collegate: l'istruttore, la scuola, l'ente che eroga il servizio) bensì sull'apprendimento (e quindi lo studente, l'utente, l'ente che fruisce del servizio). Non si tratta di sfumature ma di una vera e propria rivoluzione copernicana.
Convergenza tra lavoro ed apprendimento
Sempre più, si lavora mentre si apprende e mentre si lavora si apprende; gran parte delle attività moderne sono basate sulla conoscenza, sul "saper fare" e bisogna imparare istante per istante per poter svolgere il proprio lavoro. E ciò è notevolmente diverso rispetto al passato, quando le competenze di base di un lavoratore o di un professionista erano relativamente stabili e potevano essere acquisite una volta per tutte.
Apprendimento che dura l'intera vita (Continuous Learning)
Sempre più avrà meno senso dividere la vita umana in una fase in cui si impara ed una in cui si lavora, applicando le conoscenze apprese nella prima fase; ormai la base delle conoscenze di ognuno è da reinventare ogni 2/3 anni. Ciò conduce ad una forte domanda di istruzione da parte di persone già inserite nel mondo produttivo che necessitano sia di essere rialfabetizzate su nuove tematiche sia di acquisire conoscenze ad alto livello per brevi periodi.
L'apprendimento non avviene più in aula
Considerando quanto e con che frequenza occorre apprendere, non è più pensabile confinare i momenti in cui si apprende all'interno di un'aula tradizionale. Le scuole del futuro non avranno nè aule nè forse saranno scuole; oramai si può apprendere direttamente sul posto di lavoro, a casa o anche in macchina. I fornitori di prodotti e servizi dovranno implementare l'apprendimento direttamente nel prodotto/servizio stesso e non più come componente separata.
La scuola è l'azienda (Learning Organizations)
Gli attuali livelli di competizione tra le aziende conducono a crescenti esigenze di formazione per un pubblico adulto. Sempre più le aziende dovranno evolvere in scuole per restare competitive: potranno competere solo se apprenderanno più velocemente della concorrenza.
Digitalizzazione della formazione
Il paradigma forse più abusato di questi tempi è quello della digitalizzazione sempre più spinta dell'economia: da più parti si sostiene che la probabilità di sopravvivenza di un'organizzazione è direttamente legata alla sua capacità di trasformare i suoi atomi in bit. La sfida è quindi: come digitalizzare i servizi di formazione, cioè come utilizzare le enormi potenzialita' insite nelle attuali tecnologie digitali per consentire l'apprendimento richiesto dall'attuale modello di economia. Ognuno dei precedenti paradigmi spinge verso un modello in cui l'apprendimento deriva dall'uso di risorse che si trovano da qualche parte sulla rete. Come risultato minimale, il network elimina i vincoli di spazio e di tempo permettendo di mettere in contatto persone che non possono essere nello stesso luogo allo stesso tempo. Come risultato ideale, la rete permette la realizzazione di una "comunità virtuale", consentendo la distribuzione e la condivisione dell'intelligenza delle singole persone.
A.3. Cosa c'entra la tecnologia
con l'apprendimento?
Attualmente, il 65% di tutti i lavoratori usa una qualche forma di Information Technology per svolgere il proprio lavoro. Si prevede che tale percentuale salirà al 95% entro il 2000. L'Information Technology stessa è enormemente cambiata negli ultimi 15 anni e continuerà a crescere nei prossimi anni.
La riduzione dei costi dell'hardware, l'aumento della potenza di calcolo e dell'ampiezza di banda disponibile consentiranno a tutti di accedere facilmente alle risorse disponibili in rete a livello mondiale. Attualmente, il numero di PC venduti è dello stesso ordine di grandezza di quello dei televisori. Sul posto di lavoro, il collegamento in rete è già la norma.
Internet sta evolvendo rapidamente da "rete delle reti" a "medium dei media", realizzando una forma di comunicazione del tutto nuova che consente di integrare tutti i mezzi di comunicazione esistenti secondo un mix completamente inedito. La tecnologia esistente consente la gestione integrata di tutti i servizi legati alla formazione: dall'analisi degli obiettivi formativi alla loro valutazione e certificazione, dall'iscrizione al corso alla sua fruizione direttamente dal posto di lavoro, dall'inventario degli skill esistenti al soddisfacimento di quelli desiderati, eccetera. Il tutto, volendo, completamente integrato nel sistema informativo aziendale.
A.4. E' possibile delineare una
soluzione generale?
In teoria sì, in pratica no. L'offerta formativa può spaziare da un semplice corso da prelevare da un qualche repository alla gestione integrata di tutte le varie attività coinvolte nel processo di insegnamento/apprendimento.
Ovviamente, ll fatto che la tecnologia renda possibili le funzionalità delineate nel precedente paragrafo non implica che necessariamente debbano essere implementate. In realtà, ogni organizzazione sceglierà di implementare un determinato mix di soluzioni, secondo la visione del tutto personale che ha delle problematiche legate alla formazione. D'altro canto, le soluzioni implementabili dipendono fortemente dallo stato del sistema informativo esistente nell'organizzazione.
Per chiarire in cosa consiste tale mix di soluzioni, occorre esaminare i principali parametri in gioco, con riferimento alle componenti dell'offerta formativa, alle modalità di distribuzione, al tipo ed alla qualità di collegamento desiderato e/o esistente, ecc.
A.5. Cos'è il courseware?
Ed un CBT?
Il termine courseware identifica particolari programmi (software) il cui obiettivo è di insegnare qualcosa a qualcuno attraverso l'uso dell'elaboratore. Spesso viene definito genericamente come software didattico.
Nel corso degli anni, il courseware è stato identificato con
una miriade di sigle:
ed altre sigle più o meno criptiche, anche se il termine più diffuso continua ad essere quello di CBT. Il modello comune è quello dei corsi in autoistruzione: il computer sostituisce sia il docente che il libro, sfruttando la sua capacità di interagire con lo studente ponendo domande e valutando le risposte, di visualizzare grafici ed immagini, di produrre animazioni e di riprodurre brani audio e filmati (per questo si parla di corsi multimediali).
Comunque, nella categoria "software didattico" si finisce con il comprendere di tutto: quiz, manuali elettronici, help in linea, ipertesti, pagine Web, e qualsiasi materiale a contenuto didattico.
In una scuola virtuale però, i materiali didattici sono solo una componente (e, forse, neanche la più importante) così come lo sono i libri in una scuola reale.
Il software didattico più sofisticato è costituito da vere e proprie applicazioni con svariate funzionalità: di registrazione, di valutazione, di certificazione, di simulazione e con una interazione tale da risultare paragonabile alla qualità di un docente reale.
Inoltre la rete, a differenza di un computer isolato, consente l'interazione tra persone e non solo interazioni con le macchine. Il courseware in rete deve quindi integrare i vari attori (docenti ed allievi) in vere e proprie classi virtuali.
A.6. Quale modello per l'apprendimento?
Le tecnologie attualmente disponibili consentono diversi modelli di apprendimento, ognuno con specifici vantaggi e svantaggi. Semplificando, possiamo distinguere almeno i seguenti tre modelli.
In base agli obiettivi didattici definiti, è possibile usare un mix dei precedenti modelli comprendente studio individuale (su materiali prelevati dalla rete quali manuali, documenti HTML, moduli CBT) e momenti collettivi di interazione tra studenti e docenti.
A.7. Quali tecnologie per la distribuzione?
In funzione del modello di apprendimento che si vuole realizzare, occorre
predisporre una determinata tecnologia di distribuzione dei materiali didattici.
In estrema sintesi, possiamo distinguere le seguenti tecnologie.
Il software didattico va dunque predisposto in funzione della specifica tecnologia di distribuzione prevista, pena un pesante aggravio dei relativi costi.
A.8. Quale l'ampiezza di banda disponibile?
L'ampiezza di banda disponibile determina la velocità di collegamento. Sicuramente non rappresenta il fattore decisivo per la scelta o meno di sistemi di formazione a distanza, ma occorre tenere ben presente che le soluzioni offerte devono fare i conti con tale parametro (misurata solitamente dal numero di bit trasmessi sulla rete in un secondo).
Ovviamente, le funzionalità multimediali più "spinte" che fanno pesantemente ricorso a grafica, audio e filmati da fruirsi on-line sono proponibili solo in presenza almeno di un collegamento ISDN o, meglio, di una rete ATM o di una LAN.
Come schema di riferimento, può essere utile la seguente tabella che riassume le ampiezze di banda più comunemente diffuse.
Tipo Collegamento | Velocità (bit/sec) |
Medium | Tempo per trasferire 100Kb |
---|---|---|---|
CDN (normale linea commutata) | 14.400
28.800 |
testo, grafica "leggera"
grafica, real-audio |
60''
30'' |
ISDN | 64.000 - 128.000 | audio, animazioni, video-lento | 14'' - 7'' |
ATM | 1 - 25.000.000 | animazioni, audio, video | 1'' - 0.05" |
CD-ROM | 5.000.000 | audio, filmati | 0.2'' |
LAN | 10.000.000 | audio, filmati | 0.1'' |
IBM Global Campus costituisce il preciso impegno IBM ad utilizzare tecnologie di network computing a supporto della formazione del personale delle moderne organizzazioni (aziende, università, college, scuole) e di singoli professionisti.
IBM Global Campus non è uno specifico prodotto, bensì un modello che, facendo leva sulla tecnologia, offre una serie di funzioni, modulari ma pienamente integrate, atte a ridisegnare il modello con cui si "fa formazione".
L'obiettivo è quello di sviluppare soluzioni complete che consentano la "virtualizzazione" di alcune o tutte le attività connesse al processo insegnamento-apprendimento, superando i vincoli di spazio e di tempo insiti nell'attuale modello educativo.
Le funzioni
Le aree applicative della soluzione coprono tutti gli aspetti del processo
di formazione, dall'inventario degli skill esistenti sino alla certificazione
dei risultati ottenuti, passando dalle funzioni di iscrizione ai corsi
ed, ovviamente, di erogazione delle lezioni.
Il modello prevede le seguenti funzioni.
Gestione skill - Questa funzione guida lo studente nella scelta di un piano di formazione: accerta gli skill esistenti e/o pianifica quelli desiderati, agganciando il profilo dell'utente e presentando un percorso formativo personalizzato dedotto dai corsi mantenuti nel catalogo e dalle preferenze espresse dall'utente. Altre caratteristiche: accertamento dei prerequisiti; consulenza on-line sulla scelta del percorso formativo; creazione e mantenimento di un profilo utente contenente: informazioni personali, obiettivi formativi, preferenze sulle modalità di fruizione dei corsi, avanzamento nel piano di istruzione, ecc; aggancio tra il profilo utente e l'anagrafico aziendale; aggancio ad un catalogo corsi esterno, anche non strutturato.
Catalogo - Questa funzione consente all'utente di "navigare" nell'intera offerta formativa della scuola virtuale. La ricerca può avvenire secondo diversi parametri (per materia, per professione, per costo, per durata, per modalità di erogazione, ecc.). E' strettamente connessa con la funzione di Gestione skill da cui può ricevere una lista di corsi da effettuarsi in funzione degli skill ivi definiti. Gestisce tutto l'insieme dei corsi, prescindendo dalla modalità didattica (face-to-face, on-line, off-line), con la possibilità di mantenere anche corsi esterni all'organizzazione.
Iscrizione - Funzione tipicamente amministrativa per la gestione delle attività di ammissione e di iscrizione ai corsi selezionati tramite la funzione Catalogo. Vengono altresì generate le informazioni da passare alla apposita funzione di Pagamento. Anche questa funzione aggancia il profilo dello studente, dopo averlo identificato e autenticato. Gestisce anche la spedizione di eventuali materiali (dischi, CD, manuali) necessari per la fruizione del corso o abilita il prelievo dei materiali in formato digitale direttamente dalla rete.
Pagamento - Tramite questa funzione viene effettuato il pagamento per i servizi di formazione fruiti (o da fruire). Riceve informazioni dalla funzione di Iscrizione e fornisce dati al sistema di contabilità. Tale pagamento può avvenire anche in forma elettronica, tramite carta di credito.
Erogazione - E', naturalmente, la funzione principale ed è accessibile allo studente per tutta la durata del corso. Consente di soddisfare svariate esigenze, secondo le diverse caratteristiche e preferenze individuali e aziendali. In sostanza, è in grado di gestire i diversi modelli di apprendimento: individualizzato, collaborative o tutoriale.
Certificazione - Questa funzione consente la certificazione del raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati dal corso. I risultati della certificazione vengono mantenuti nel profilo studente ed, eventualmente, trasferiti ai database anagrafici del personale.
Ulteriori funzioni di supporto sono rivolte sia agli studenti che, soprattutto,
ai gestori del sistema. Per esempio:
- funzioni per la gestione di eventi quali seminari on-line che contribuiscano
a costruire un senso di appartenenza ad una comunità piuttosto che
a sentirsi un semplice frequentatore di un corso
- funzioni rivolte ai docenti per la graduale creazione di un repository
centralizzato ove vengono mantenuti tutti i materiali didattici in formato
digitale (manuali, documenti, CBT, ecc.)
- funzioni amministrative per la gestione dei curricula, statistiche e
reportistiche varie
- funzioni per la cattura di informazioni sugli utenti, sui loro feedback
e sulle loro preferenze, utilizzabili per successive operazioni di marketing
diretto
- funzioni per la gestione delle strutture virtuali (ambiente tecnologico,
system management, help desk per gli utenti, ecc.)
Tra le componenti inglobate in IBM Global Campus, particolare importanza rivestono il Personal Learning System, Lotus LearningSpace, Bamba, Domino e Lotus Notes.
Lotus LearningSpace è una applicazione Lotus Notes costituita da 5 database. Si tratta della prima soluzione tecnologica completa che fornisce un modo flessibile ed economico di erogare formazione attraverso la rete.
Consente agli utenti di interagire con i materiali didattici, tra di loro e con un docente, di discutere e collaborare on-line sui compiti e gli esercizi da svolgere.
Può essere usato per sostituire completamente il docente, ma l'utilizzo ottimale è quello di integrare il docente in un modello fondato sul collaborative learning e sul workgroup.
I 5 database costituenti l'applicazione sono i seguenti:
Schedule - Usato per la navigazione attraverso i materiali didattici collegando l'utente alle lezioni, ai compiti assegnati o ai test. Può essere organizzato per unità di tempo (giorni, settimane o mesi) così come per moduli. Contiene anche le schede dei vari corsi (descrizione, contenuti, obiettivi).
MediaCenter - Costituisce la "base di conoscenze" dell'organizzazione ed include contenitori per articoli, newsletter, lezioni, sommari e materiali multimediali con le relative funzioni per un loro veloce ritrovamento. Fornisce agli utenti anche la possibilità di accedere ad informazioni esterne quali quelle del World Wide Web.
Profiles - Contiene i profili dei vari utenti: informazioni per contatti diretti, foto personale, curriculum ed interessi, sotto forma delle tipiche "personal home page" di Internet.
CourseRoom - Ambiente interattivo che consente agli utenti di partecipare a discussioni, di condividere informazioni, di lavorare in gruppo, di lavorare in gruppo su esercitazioni. Permette interazioni studente-studente e studente-istruttore.
Assessment Manager - Strumento di valutazione a disposizione del solo istruttore, per testare lo stato di conoscenza dello studente e per ricevere feedback personali. I test sono inviati al modulo Schedule e sono ricevuti in questo modulo dove possono essere visionati solo dall'istruttore.
Sono anche disponibili corsi a supporto dei docenti e degli sviluppatori che dovranno usare metodologie e strumenti di collaborative learning.
La soluzione Personal Learning System (PLS) è complementare alle soluzioni Web-based e si applica in ambito locale (LAN) anzichè geografico.
Infatti, non sempre si è attrezzati (o interessati) ad offrire a tutti i potenziali utenti un collegamento Internet; e ciò è tanto più vero quanto più i potenziali utenti sono concentrati a livello di singolo edificio servito da una LAN.
In sintesi, mentre una soluzione Web-based pone l'accento sulla indipendenza dal fattore distanza, il PLS pone l'accento sull'indipendenza dal fattore tempo, consentendo di realizzare modelli di apprendimento individualizzato piuttosto che di collaborative learning.
Il PLS consiste nel primo step nell'adozione di soluzioni per la formazione
basata sulla tecnologia. Infatti, il PLS presenta svariati aspetti comuni
ad ogni soluzione di network based education:
- uso intenso di materiali didattici in auto-istruzione assistita dall'elaboratore
- repository centralizzato (a livello di LAN) del software didattico
- indipendenza del software didattico dal sistema di distribuzione
- mantenimento di un profilo utente
- funzioni di iscrizione e di tracking del percorso didattico per ogni
singolo utente.
Inoltre, sinchè non saranno diffuse intranet ad ampia larghezza di banda (reti ATM), il PLS è uno dei pochi strumenti che permette la condivisione di corsi multimediali con audio e filmati.
PLS-Notes
Si tratta di un sistema basato su Lotus Notes che estende le funzionalità
tipiche del PLS ad un ambiente di rete geografica, senza necessità
di un collegamento Internet. Rispetto alla soluzione precedente, elimina
il vincolo dovuto alla distanza e consente di integrare in un unico ambiente
più reti locali, ovunque esse siano.
Inoltre, essendo basato su Lotus Notes, è possibile utilizzare le tipiche funzionalità di workgroup insite in Notes, consentendo ai vari utenti (allievi e docenti) di comunicare tra loro (con modalità asincrone).
A.12. Cos'è IBM Digital Library?
IBM Digital Library è un'applicazione che consente la gestione di quantità rilevanti di informazioni codificate per diversi tipi di media e di condurre ricerche che sarebbe impensabile svolgere manualmente, consentendone la distribuzione a livello mondiale. E' lo strumento ideale per la creazione di un potente repository centralizzato dei documenti costituenti la base di conoscenze di una organizzazione.
Questa soluzione include tecnologie per la creazione, la cattura e la digitalizzazione di vari materiali. E' stata utilizzata per la digitalizzazione della Libreria del Vaticano e della Libreria del Congresso in modo che possano essere accessibili via Internet.
Un esempio di utilizzo: la Scuola di Musica della Indiana University, basandosi su IBM Digital Library, sta mettendo a punto dei corsi fruibili tramite un web browser.
Bamba è il nome di un plug-in da aggiungere al vostro Web brower per consentire la riproduzione di audio e filmati. E' particolarmente indicato per collegamenti a bassa velocità, come i tipici collegamenti di un utente PC con modem a 14.4 o 28.8 kbps.
Si tratta di uno strumento che sfrutta la tecnologia "streaming". In parole povere, con Bamba non è necessario che l'intero brano audio o video sia trasferito sul vostro PC prima di iniziare a sentirlo o a vederlo. I dati vengono inviati 'un po' alla volta' in un flusso continuo. E' cosi' possibile fruire di presentazioni tramite Web senza aspettare tempi biblici dovuti al completo trasferimento di file molto grandi.
Bamba usa degli algoritmi che analizzano la velocità della connessione e la dimensione del file ed effettuano aggiustamenti per ottimizzare la trasmissione dell'audiovisivo.
Potete ottenere maggiori dettagli collegandovi al sito http://www.alphaworks.ibm.com da dove potrete anche scaricare una copia di Bamba.
Consigli di navigazione
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Principianti: | B. Education & Training IBM |
Naviganti: | B. Education & Training IBM | |
Esperti: | B. Education & Training IBM | |
Valutanti: | B. Education & Training IBM |
IBM Direct
Aggiornamento: 2 Giugno 1997
URL: http://www.ibm.it/interne&t/formaz.htm
Michele Daniele, E&T