2.3) Il sistema telefonico

Il sistema telefonico riveste un ruolo centrale per le comunicazioni a distanza fra computer, per vari motivi:

Purtroppo il sistema telefonico, o rete pubblica telefonica commutata, è nato e si è evoluto in funzione delle esigenze della fonia, anche se recentemente sta diventando sempre più adatto al traffico dati, grazie ai nuovi mezzi trasmissivi quali le fibre ottiche.

A titolo di esempio, si consideri la seguente tabella:

Data rate
Tasso di errore
Cavo fra 2 computer
107 - 108 bps
1 su 1012 - 1013
Linea telefonica
104 - 105 bps
1 su 105


Ossia, vi sono 11 ordini di grandezza di differenza: la stessa differenza che c'è tra il costo del Progetto Apollo e quello di un biglietto dell'autobus.

2.3.1) Struttura generale

Agli albori della telefonia (il brevetto di Alexander Graham Bell è del 1876) i telefoni si vendevano a coppie, e gli acquirenti si preoccupavano di stendere il cavo (uno solo, con ritorno via terra) per collegarli. Le città divennero ben presto un groviglio di cavi, e quindi nacquero le società telefoniche (la prima fu la Bell) che aprirono uffici di commutazione nei quali un operatore smistava le chiamate fra i vari apparecchi. Questi non erano più collegati direttamente fra loro ma erano tutti connessi a un ufficio di commutazione.


Figura 2-6: Nascita del sistema telefonico

Poiché gli uffici di commutazione nascevano come funghi, si ripropose lo stesso problema per il loro collegamento. Quindi vennero creati gli uffici di commutazione di secondo livello, e poi di terzo; alla fine la gerarchia si arrestò su cinque livelli (1890).

Tale tipo di struttura gerarchica è anche oggi alla base dei sistemi telefonici in tutto il mondo, con variazioni legate essenzialmente alle dimensioni dei vari sistemi. Attualmente ogni sistema telefonico è organizzato in una gerarchia multilivello con elevata ridondanza.


Figura 2-7: Struttura gerarchica del sistema telefonico

Al posto degli operatori vi sono delle centrali di commutazione, una volta elettromeccaniche ed oggi quasi tutte digitali.

Il local loop, cioè il collegamento dal telefono alla più vicina centrale di commutazione, è ancora oggi basato su doppino telefonico e può avere una lunghezza da 1 a 10 km. Trasporta un segnale analogico dotato di una banda molto modesta (3 kHz).

Per le altre connessioni (trunk) si usano molti altri mezzi:

Ormai quasi ovunque le centrali di commutazioni sono digitali e le linee che le collegano trasportano segnali digitali. I vantaggi principali sono i seguenti:

2.3.2) Il local loop

Ricordiamo che il local loop trasporta un segnale analogico con una larghezza di banda di 3 kHz (0-3 kHz). Dunque, per trasmettere dati digitali, essi devono essere trasformati in analogici da un'apparecchio detto modem. Quindi vengono ritrasformati in digitali nella centralina di commutazione da un apparecchio detto codec, (cosa che succede anche alle conversazioni telefoniche), e quindi subiscono le conversioni inverse sul local loop di destinazione.


Figura 2-8: Trasmissione dati sul local loop

Ovviamente ciò non è l'ideale, ma bisogna accontentarsi.

Ricordiamo che:

Quindi, se si trasmette un segnale digitale sul local loop, a causa della banda ridotta si deve usare una bassissima velocità di trasmissione. Per evitare questo inconveniente, si usa un segnale sinusoidale (quindi analogico) nella banda fra 1 e 2 kHz, detto portante, che viene opportunamente modulato (variando nel tempo le sue caratteristiche) per trasmettere le informazioni.

Le principali tecniche di modulazione sono le seguenti:

Il modem accetta in ingresso un segnale digitale e produce in uscita una portante analogica opportunamente modulata. Ora, poiché la banda passante (e quindi la velocità di segnalazione) è limitata a 3 kHz, sappiamo che non si possono trasmettere più di 6 Kbps (per il teorema di Nyquist) se il segnale è a due valori. Per raggiungere velocità superiori si deve riuscire ad aumentare il numero dei possibili valori trasmessi. Ciò si ottiene usando in modo combinato le tecniche di modulazione sopra viste.

Ad esempio, modulando opportunamente sia ampiezza che fase si possono rappresentare 16 valori diversi, quindi si possono ottenere 4 bit per baud. Dunque, su una linea a 2.400 baud (tipici del local loop), si può trasmettere alla velocità di 9.600 bps.

I diagrammi che definiscono i punti (nello spazio a coordinate polari ampiezza - fase) corrispondenti a valori validi del segnale da trasmettere si chiamano constellation pattern. Quello sopra citato è definito nello standard V.32, emesso da ITU. E' un esempio di standard per il livello fisico.

Un altro constellation pattern è definito nello standard V.32 bis, per velocità di 14.400 bps su linea a 2.400 baud. Esso utilizza 64 punti per trasmettere 6 bit per baud.

Infine, il V.34 viaggia a 28.800 bps, quindi trasmette 12 bit per baud. Si deve notare che con questi due standard possono sorgere problemi se la linea telefonica è più rumorosa del normale (teorema di Shannon).

Un'ulteriore modo per aumentare le prestazioni è ricorrere a meccanismi di compressione dei dati prima di trasmetterli. In tal modo, a parità di velocità, si inviano più informazioni.

Due standard importanti per la compressione dei dati sono :

V.42 bis, emesso da ITU;

MNP 5, standard de facto (Microcom Network Protocol).

Infine, per consentire una trasmissione contemporanea nei due sensi (full-duplex), ci sono due tecniche :

Altri esempi di protocollo per il livello fisico sono quelli che stabiliscono le caratteristiche dell'interfaccia fra elaboratori (DTE, Data Terminal Equipment) e modem (DCE, Data Circuit-terminating Equipment), in termini:

Ad esempio, lo standard RS-232-C ed il molto simile V.24 del CCITT caratterizzano:

Vi sono molte attività di sperimentazione e tentativi di standardizzazione per superare il collo di bottiglia del local loop.

Tutte però richiedono :

Le principali proposte sono le seguenti:

2.3.3) Trunk e multiplexing

Come abbiamo già visto, i trunk (cioè le connessioni fra una centrale e l'altra) sono realizzati con mezzi trasmissivi quali cavi coassiali, fibre ottiche, che offrono una banda passante molto ampia ed un bassissimo tasso d'errore.

Su essi devono poter essere convogliate contemporaneamente molte conversazioni indipendenti (e/o molte trasmissioni di dati).

C'è quindi la necessità di mettere in piedi un meccanismo di multiplazione (multiplexing). Ci sono due schemi principali:

Frequency division multiplexing

Lo spettro di frequenza disponibile è suddiviso in varie bande più piccole, e ogni utente ha l'esclusivo uso di una di esse.

Ad esempio, più canali telefonici (ciascuno avente la banda di 3 kHz) vengono multiplati allocando a ciascuno di essi una banda di 4 kHz, per avere un margine di 500 Hz di sicurezza su ciascun lato della banda. Ogni canale telefonico viene innalzato in frequenza fino ad occupare la banda assegnatagli.


Figura 2-9: FDM

Uno standard CCITT prevede il multiplexing di 12 canali da 4 kHz nella banda 60-108 kHz. Ciò costituisce un group. Molte società telefoniche offrono un servizio di trasmissione dati, a velocità tra i 48 e i 56 Kbps, basato su un gruppo.

Cinque group (60 canali) formano un supergroup, cinque supergroup (300 canali) formano un un mastergroup. Sono definiti gli standard fino a 230.000 canali.

Una variante di FDM per le fibre ottiche è il Wavelength Division Multiplexing (WDM). Si lavora in base alle lunghezze d'onda, inversamente proporzionali alle frequenze. Concettualmente è analogo a FDM. Dal punto di vista realizzativo si varia la lunghezza d'onda del raggio luminoso. Ciò si fa con dei sintonizzatori ottici, basati sugli interferometri Farbry-Perot o Mach-Zehnder.

Time division multiplexing

FDM è adatto alla gestione di segnali analogici e richiede circuiteria analogica. Di conseguenza è poco adatto alla gestione di dati digitali quali quelli prodotti dai computer.

TDM invece è ideale per la gestione di dati in forma digitale. L'idea è semplice: i bit provenienti da diverse connessioni vengono prelevati a turno da ciascuna di esse ed inviati su un'unica connessione ad alta velocità :


Figura 2-10: TDM

Poiché i local loop trasportano un segnale analogico, esso deve essere trasformato in digitale prima di essere combinato in TDM con gli altri. Questa operazione, come abbiamo già visto, viene fatta in centrale da un codec (coder-decoder). Esso effettua 8.000 campionamenti al secondo del segnale analogico (1 campione ogni 125 microsecondi: ciò è sufficiente, secondo il teorema di Nyquist, per un segnale caratterizzato da una banda di 4 kHz) e produce altrettanti valori a 7 bit (in USA) o 8 bit (in Europa).

Questa tecnica si chiama PCM (Pulse Code Modulation), e forma il cuore di tutti i sistemi telefonici moderni. La conseguenza è che il ritmo di funzionamento di tutti i sistemi telefonici è basato su un intervallo di tempo fondamentale di 125 microsecondi.

Si noti che il segnale vocale digitalizzato richiede 8 * 8.000 bps e cioé 64 Kpbs.

Non esiste uno standard internazionale per il TDM:

Ovviamente TDM può essere riapplicato, per cui si hanno le seguenti gerarchie (dette plesiocrone, dal greco plesio che significa vicino: non è detto che il clock di due flussi nominalmente uguali sia perfettamente identico).

Carrier
Caratteristiche
Velocità
T2
4 canali T1
6.312 Mbps
T3
6 canali T2
44.736 Mbps
T4
7 canali T3
274.176 Mbps
E2
4 canali E1
8.848 Mbps
E3
4 canali E2
34.304 Mbps
E4
4 canali E3
139.264 Mbps
E5
4 canali E4
565.148 Mbps


Tutto ciò comporta la necessità di costose apparecchiature di conversione ai confini fra un sistema e l'altro.

2.3.4) SONET/SDH

Per superare tali difficoltà, a metà degli anni '80 è stata introdotta dal CCITT la gerarchia SDH (Synchronous Digital Hierarchy), unificata a livello mondiale. In USA si chiama SONET (Synchronous Optical NETwork) ed ha una velocità (51.84 Mbps) non presente in SDH.

I suoi scopi principali sono:

SONET/SDH è basato su un tradizionale TDM, ed è un sistema sincrono, controllato da un clock principale molto preciso (il tasso d'errore è tipicamente inferiore ad 1 su 109). Il multiplexing è fatto byte per byte, ciclicamente. La gerarchia è sincrona, cioè si garantisce che tutti i clock che governano i vari flussi sono assolutamente identici.

Un sistema SONET consiste di un insieme di vari elementi, connessi da fibre ottiche:


Figura 2-11: Componemti di SONET

L'unità base è un blocco di 810 byte emesso ogni 125 microsecondi. Questa unità definisce il canale fondamentale di SONET, che si chiama STS-1 (Synchronous Transport Signal - 1). Esso ha una velocità di 810 * 8 * 8.000 bps, cioé 51.84 Mbps.

Vari livelli della gerarchia SONET/SDH sono stati definiti :

SONET
SDH
Mbps
STS-1
51.84
STS-3
STM-1
155.52
STS-9
STM-3
466.52
STS-12
STM-4
622.08
STS-18
STM-6
933.12
STS-24
STM-8
1244.16
STS-36
STM-12
1866.24
STS-45
STM-16
2488.32


ATM ha la velocità di 155 Mbps perché si pensa di trasportare le celle ATM su OC-3, l'analogo su fibra ottica di STS-3 o STM-1.

Il livello fisico di SONET è diviso in quattro sottolivelli:


Figura 2-12: Livelli di SONET

2.3.5) Commutazione

Il sistema telefonico è commutato, cioè le linee in ingresso alla centrale telefonica vengono commutate, ossia vengono connesse di volta in volta a differenti linee in uscita sulla base delle richieste di connessione degli utenti.

Ci sono due tipi principali di commutazione:

Attualmente i sistemi telefonici, ottimizzati per la fonia, sono circuit-switched. Viceversa, le reti di elaborazione sono comunemente packet-switched, pur offrendo in generale anche servizi di tipo connesso.

2.3.6) Dispositivi di commutazione

Il tipo più semplice è il crossbar, dotato di n ingressi, n uscite ed n2 punti di incrocio, realizzati ciascuno con un dispositivo a semiconduttori detto switch che ha due ingressi i1 ed i2 e due uscite u1 ed u2. Il dispositivo può avere due stati:

Un singolo switch commuta in pochi microsecondi e stabilisce una connessione elettrica diretta fra un ingresso ed una uscita. A seconda di come vengono pilotati gli switch, un crossbar è in grado di instradare contemporaneamente ogni linea in ingresso su una opportuna linea in uscita.

Uno svantaggio è che ci vogliono n2 switch, ossia un numero considerevole. Per superare questo problema sono stati introdotti gli switch multilivello (multistage switch), basati sul principio di utilizzare molti crossbar di piccole dimensioni (ad es. 2 * 2), organizzati in gruppi su più livelli successivi. Una possibilità è la rete di Banyan .

Tali dispositivi richiedono un numero minore di switch (O(nlg2n) nel caso della rete Banyan), ma purtroppo presentano lo svantaggio di essere esposti a conflitti nell'instradamento delle informazioni. Tali conflitti richiedono meccanismi di buffering, che aumentano il costo del dispositivo.

2.3.7) Servizi per trasmissione dati

Per varie ragioni, fra cui gli elevati costi di cablaggio e l'esistenza di leggi nazionali che regolamentano il settore delle telecomunicazioni, è attualmente impossibile per una organizzazione realizzare una rete geografica provvedendo in proprio alla stesura materiale dei cavi, ove questi debbano passare su suolo pubblico. Ci si deve invece rivolgere ad una società telefonica (in futuro anche ad altri, quali ad esempio Cable TV) per la realizzazione della subnet di comunicazione.

Esistono in proposito diverse possibilità, fra le quali:


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