La violenza viaggia sul suolo

Si è accennato prima che, nel grande ciclo naturale dell’acqua, a livello planetario, ogni anno circa 110.000 km3 di acqua cadono sulle terre emerse; di quest’acqua circa 40.000 km3 all’anno tornano al mare scorrendo sulla superficie dei continenti ed esercitando la loro azione erosiva sul suolo. Nel trascinare a valle i detriti dell’erosione, l’acqua modifica la capacità ricettiva dei fiumi e dei laghi, lascia alle spalle terre non più fertili e franose e in oltre trascina e discioglie, nel suo moto, le sostanze inquinanti e le scorie della biosfera e della tecnosfera verso il mare, grande ricettore finale dell’acqua.

L’erosione può essere contenuta mediante opportune scelte nella localizzazione delle strade e degli edifici, nella difesa e ricostruzione della copertura vegetale, degli alberi e della macchia che trattengono le acque nel loro moto sulla superficie del suolo.

Per rallentare l’erosione occorre imparare a guardare il territorio alla luce del moto delle acque. Le continue alluvioni che distruggono ogni anno, in tutto il mondo, terre fertili, strade, edifici, ricchezza e vite umane, sono la conseguenza della crescente erosione del suolo dovuta all’ignoranza dei cittadini e dei governanti.

La strada educativa dovrebbe mettere in evidenza il rapporto diretto fra erosione e frane e alluvioni, fra cattivo uso del suolo e violenza contro le vite e i beni altrui.

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