Quando si progetta una nuova presentazione con
PowerPoint occorre decidere inizialmente se fare ricorso agli strumenti
predisposti dal programma o se invece costruire una presentazione
completamente originale, fatta su misura per le nostre esigenze.
All'apertura del programma appare la finestra di dialogo con la quale
viene proposto all'utente se farsi guidare nella creazione del contenuto (in questo caso vengono proposti alcuni
suggerimenti sui possibili contenuti di alcune presentazioni
tipiche), se utilizzare un modello predisposto o se iniziare
una presentazione vuota da personalizzare a piacere.
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Supponendo di avere scelto una presentazione vuota come mostrato
in figura vengono poi offerti alcuni modelli di diapositiva
standardizzati contenenti varie combinazioni di titoli, testi,
tabelle, grafici, immagini e organigrammi.
La scelta effettuata non è vincolante per il futuro e può
essere differente per le diverse diapositive della
presentazione.
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E' bene tuttavia scegliere il layout più adatto alle
esigenze che si presume di dover soddisfare. Per esempio per una
presentazione basata fortemente su testi verbali sarà preferibile
la seconda proposta (titolo e testi), piuttosto della quarta (titolo
e tabella). |
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Una volta scelta la seconda proposta appare una diapositiva vuota
in formato standardizzato, costituita da due caselle da testo. Nella
casella in alto verrà inserito il titolo della diapositiva, mentre
in quella sottostante andranno scritti i relativi testi esplicativi.
Nella parte bassa del video appare inoltre uno spazio per scrivere le note per l'oratore, che non appariranno nella
diapositiva, ma saranno utili a chi dovrà presentarla oralmente. |
Ogni diapositiva di PowerPoint può essere immaginata come una
sovrapposizione di trasparenti (ognuno contenente testo, immagini o
altro), che si appoggiano su uno sfondo opaco.
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Tutto quanto appare sullo sfondo opaco (colore di sfondo, testo o
altro) sarà visibile nella diapositiva, a meno che un altro
elemento di un trasparente non lo nasconda. Il ruolo di questo
sfondo opaco viene assunto dallo "schema diapositiva",
richiamabile con il comando Visualizza |
Schema | Diapositiva. |
Nello schema diapositiva mostrato in figura appare la zona del
titolo, quella per il testo e tre ulteriori zone in basso, riservate alla
data, ad un testo di piè pagina e alla numerazione della diapositiva.
Sia il titolo che i diversi
livelli di testo (analoghi a quelli della struttura di Word) sono caratterizzati da uno stile standardizzato.
Modificando lo stile nello schema risulterà automaticamente
modificato lo stile di ogni diapositiva (a meno che in una
singola diapositiva non si decida di apportare ulteriori modifiche
specifiche).
Come mostrato nella figura sopra si può operare sugli stili
dello schema predisposto, in modo da adattarli ai propri gusti
e alle proprie esigenze. Variando il carattere, colore,
dimensioni e simboli associati agli elenchi puntati, si
possono personalizzare a piacere le scritte che appariranno
nelle diapositive.
Le variazioni apportate allo schema della diapositiva possono
essere scelte anche durante o alla fine della produzione delle
diapositive, ma per evitare spiacevoli errori di impaginazione
è preferibile scegliere prima di scrivere i contenuti
desiderati.
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Si può osservare in questa figura che dopo aver
scelto opportuni stili di carattere per il titolo della
diapositiva e per il testo esplicativo da inserirvi,
quando si torna alla fase di produzione delle diapositive (comando Visualizza |
Visualizzazione normale), viene proposta una diapositiva standard in cui
le scritte appariranno secondo gli stili definiti nello schema. |
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E' sempre possibile tuttavia attribuire a ogni testo una
formattazione specifica, indipendentemente dallo stile predefinito nello
schema.
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I contenuti mostrati in questa figura sono stati scelti col
criterio della auto-referenzialità.
La diapositiva n°1 di questa ipotetica presentazione contiene un
titolo e testi fino al quinto livello.
Per attribuire a un testo un livello differente si può sempre utilizzare la coppia di tasti
"freccia sinistra" e "freccia destra" sulla barra di
formattazione. La modifica di livello implica l'automatica modifica della
formattazione, in base agli stili predefiniti nello schema iniziale. |
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Un'alternativa più comoda, e spesso più elegante, alla
produzione di uno schema diapositiva totalmente in proprio, consiste
nell'attribuire allo schema uno degli schemi predefiniti che, nel
linguaggio di PowerPoint, prendono il nome di "modelli
struttura" |
Con il comando Formato | Applica modello
struttura si può scegliere un modello fra quelli predefiniti o
fra quelli eventualmente salvati come propri schemi personalizzati.
Attivando il comando precedentemente citato, appare una lunga lista di
modelli con un'anteprima che utilizza un curioso testo in latino come
esempio di presentazione
La scelta del modello è fondamentale per dare un aspetto professionale
alla presentazione, tenendo conto dell'utenza e dell'ambiente in cui essa
verrà utilizzata.
Scegliendo ad esempio il Modello struttura "Cravatta.pot"
sul precedente testo della diapositiva n°1, si osserva che i file
contenenti i modelli, a differenza delle presentazioni che hanno
estensione .PPT (PowerPoint), hanno invece estensione .POT (PowerPoint
Template).
Dato che ogni modello implica una specifica impaginazione, con
conseguente diverso spazio riservato ai testi, la scelta di un modello
dopo aver scritto i testi potrebbe provocare impaginazioni dall'aspetto
disordinato e sgradevole. Una volta scelto il modello di struttura
preferito, si può visualizzare lo schema diapositiva non solo per
modificare gli stili di testo predefiniti, ma anche per apportare altri
tipi di variazioni allo schema stesso.
Per esempio, si può scegliere di
inserire nello schema una particolare immagine che si vuole appaia su
tutte le diapositive (per esempio il logo della società).
E' meglio fare questa operazione prima di scrivere i testi, in modo da
riservare ai testi uno spazio diverso da quello dell'immagine. La
diapositiva n°1 precedentemente usata (ma anche qualsiasi altra
diapositiva della presentazione) ora presenta l'immagine dello schema come
se fosse un'immagine della diapositiva.
In questo modo, oltre al vantaggio dell'omogeneità grafica delle
diapositive, si ottiene anche una riduzione delle dimensioni del
file della presentazione, in quanto l'immagine scelta viene
memorizzata una volta sola (nello schema) e non tante volte quante
sono le diapositive.
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