La Macchina della Musica
Titoli Compilation n° 70:
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Anno 1977
Anno 1978
Anno 1979
Anno 1980
Anno 1981
Anno 1982
Anno 1983
Sono stati “I Nuovi Draghi” nel tempo:
Vocals:
Fiati:
Chitarra:
Basso:
Tastiere:
Batteria:
Sound:
Very Special Thanks to:
La Signorina Picchioni
“…la Macchina della Musica…” perché?
Definizione migliore non si poteva attribuire alla raccolta di brani tutti rigorosamente “LIVE” di questa band, se non quella di “Macchina della Musica”, poiché molti significati citati o insiti nel testo di un conosciutissimo brano dei Pooh che “I Nuovi Draghi” elessero loro bandiera, rappresentano un motivo ed un fondamento importantissimi, per poterli oggi considerare e ricordare, come una delle più rappresentative ed apprezzate band operanti nel nostro territorio negli anni ’70-’80.
Ascoltando la loro musica, si percepisce ancora l’entusiasmo e la gioia di vivere, di un terzetto di ventenni che, prendendo l’eredità lasciata dal disciolto gruppo dei “Draghi”, tra il 1973 ed il 1983, spinti da una gran voglia di fare musica, ebbero la volontà e la grande intuizione di mettere insieme le loro esperienze musicali, per condividerle con altri giovani musicisti anche d’estrazione e cultura diverse, in una formazione che caratterizzò lo scenario delle band ternane con una tecnica innovativa ed una importante capacità di dare personalizzazione ad un repertorio impegnativo, che poche altre band potevano vantare la determinazione di affrontare con successo.
Tali qualità artistiche furono anche motivo per collaborazioni importanti, che nel corso dell’attività, la formazione, ebbe con personaggi allora famosi, come F.Papetti, I.Zanicchi, F.Leali, R.Fratello, F.Michael, P.Mengoli e tanti altri ancora.
Ma, siamo certi che, nel momento in cui si ascolterà questa raccolta di brani, oltre al piacere di ascoltare molta buona musica fatta con uno stile inconfondibile ed originale, la mente andrà a ricordare anche gli aneddoti, e le tante manifestazioni di reciproca amicizia, che animarono lo spirito e le serate de “I Nuovi Draghi” di quegli anni. Ci piace ricordare, infatti, che tutti i membri della band, furono legati, oltre che dalla condivisione d’interessi artistici, anche da ben più profondi sentimenti personali di stima ed affetto reciproci, ancora oggi inalterati.
Da “Palasport”
Nel vento di duecento mesi fa,
questa banda è scesa in pista,
per molte lune è stata di passaggio.
[…]
Notti di ghiaccio, pasti da scaldare, tamburi rotti
per l’Italia a tenera carica
la Macchina della Musica
con un amore a testa ogni città.
[…]
Eh! vorrei riavvolgere il nastro e poi
per chi non sa di quel nostro tempo là
per me, con noi, nel coro ci sei sempre tu…
[…]
L’aria è rimasta giusta addosso a noi
questa banda è ancora in pista
basta tenere carica la Macchina della Musica
e ritrovarci amici qui in città….
“…Notti di ghiaccio, pasti da scaldare, tamburi rotti…” perché?
Dai pomeriggi delle domeniche del 1973 passati a suonare per mille ragazzi nella mitica “Sala Minerva” fino ai veglioni del “Nuovo Mondo” di Montefalco o ai concerti al “Palasport” di Macerata ed in mille altre serate in altrettanti locali alla moda, il passo fu breve. Questa band cominciava proprio a piacere e si faceva apprezzare soprattutto grazie agli arrangiamenti di cover in voga da loro stessi elaborati. Esprimevano a pieno il cambiamento dei gusti musicali del tempo, e la grande ammirazione che quelle giovani generazioni stavano sempre più intensamente tributando ad artisti come Battisti, I Pooh, i Chicago, i Blood Sweet and Tears e tanti altri.
Il modo di intendere e di vivere la musica stavano rapidamente cambiando cosi come la società di quel tempo, e l’impronta del mutamento fu evidente ne “I Nuovi Draghi” per l’adozione nei loro arrangiamenti di diversi ed originali impasti vocali uniti ad innovative sonorità orchestrali, elaborate avendo a disposizione, mezzi e strumentazione non d’elevata qualità tecnica.
“…Vorrei riavvolgere il nastro e poi…” perché?
Per ricordare tutto quel mondo della Terni del sabato sera, affinché si abbracciasse la convinzione che il tempo trascorso è solo relativo e si concordasse che, ascoltando oggi questa raccolta di cover, ci tornassero alla memoria tutte le atmosfere che tali brani erano e sono tutt’ora capaci di evocare, trasportandoci indietro in quegli anni importanti. Una “Macchina della Musica”, insomma, che per un po’ si trasformasse anche in una prodigiosa e straordinaria “Macchina del Tempo”.
Oggi la qualità del suono offerto adottando le tecniche di riproduzione sonora più avanzate ci aiuterà ad apprezzare meglio l’opera di selezione svolta su vecchie musicassette registrate dal vivo in occasione di concerti o serate. Per questo è evidente e può stupire come, pur nella semplicità dei mezzi usati per fare la loro musica, “I Nuovi Draghi” fossero capaci di sintetizzare con qualità, gusti, stili e tendenze di generi musicali assai diversi, dalla musica da ballo più classica e tradizionale, a quella di consumo Pop e Rock, fino a quella più ricercata che approdava sui juke-box dell’epoca come il Funky o il R&B.
L’intenzione offerta da questa raccolta, è senz’altro quella di rendere omaggio a quanti parteciparono suonando con “I Nuovi Draghi” o si divertirono insieme con loro, ma la motivazione più importante, quella che vorremmo attribuirgli con assoluta certezza, rimarrà quella di fissare nella mente e nei cuori in modo indelebile ed immutabile, il ricordo di chi ci ha lasciato.
La nostra musica la dedichiamo a loro…
A Giampiero e Umberto !