Tutti i dispositivi di memoria
rispecchiano perciò questo dualismo del segnale (presente/assente,
acceso/spento, aperto/chiuso, carico/scarico, on/off, 0/1…), cosicché la
memoria RAM è costituita da microcellette in grado di caricarsi/scaricarsi di
elettricità, la memoria ROM da contatti elettrici presenti/assenti, i dischi
da microelementi in grado di magnetizzarsi/smagnetizzarsi, i CD da
microelementi riflettenti/opachi, ecc. L’elemento minimo di memoria è dunque sempre
costituito da un’unità binaria (cioè un'unità che può trovarsi solo in due
possibili stati, senza vie di mezzo) e viene detto bit (da Binary
digIT, ovvero cifra binaria).
I due stati in cui può trovarsi il bit sono
convenzionalmente rappresentati con le cifre 0 e 1. Per riuscire ad esprimere un'informazione un po' più
articolata di due soli stati, fu deciso a suo tempo di considerare i bit a
gruppi di 8 per formare un byte, un byte è perciò composto da 8 bit
consecutivi. Dal momento che ogni singolo bit può assumere due stati, un byte
può assumere tutti gli stati da 00000000 a 11111111, con tutte le
situazioni intermedie, per un totale di 256 diverse combinazioni (2×2×2… 8
volte =256); il byte viene perciò usato come codice di base, cioè come un
“alfabeto”, per rappresentare le varie informazioni in memoria e su disco.
Tutti i file, di qualunque tipo essi siano, sono sempre composti da sequenze
di byte, o meglio: sono composti da sequenze bit che vengono sempre
considerati a gruppi di 8 per volta. Il
significato di ogni singolo byte del file dipende poi dalla natura dei dati,
così ad esempio:
- in un file di puro testo ogni singolo
carattere (lettera maiuscola, lettera minuscola, cifra, punteggiatura,
spazio, ecc.) viene rappresentato con un byte, in accordo con una tabella
convenzionale detta ASCII
(American Standard Code for Information Interchange);
- in un file che contiene un programma
eseguibile ogni singola istruzione viene rappresentata con un byte (o
talvolta con più byte), secondo la convenzione stabilita dai produttori dei
microprocessori;
- in un file di dati numerici i byte sono usati
per rappresentare numeri (interi o decimali) secondo le regole
dell’aritmetica binaria (esiste tutta una teoria sui numeri binari, che
comunque riguarda soltanto gli specialisti; l'utente normale può
tranquillamente ignorarla);
e così
via.
Parlando delle memorie,
dal byte discendono poi i multipli KByte, MByte,
GByte e TByte quali unità di misura della memoria (si usano per misurare
sia la capacità di dischi e memorie, sia le dimensioni di file e cartelle).
Ogni multiplo è 1024 volte il precedente; la scelta di questo numero (invece
della cifra tonda 1000) è dovuta all'impiego dell'aritmetica binaria in tutte
le funzioni del computer (perché, come si ripete, il sistema binario
rispecchia esattamente la natura fisica dell'elaboratore). Pertanto, nella
rappresentazione dell'aritmetica binaria (che fa uso delle due sole cifre 0 e
1), il numero 1000 corrisponde a "1111101000", mentre il numero 1024
corrisponde a "10000000000". È quindi quest'ultima, in realtà, la "cifra
tonda". In definitiva, l'uso del numero 1000 come multiplo dell'unità di
memoria avrebbe comportato molte complicazioni e pochissimi vantaggi.
segue ASCII
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