DISEGNO&GRAFICA Guida Autocad 2D 3D 16-Visualizzazione 3D e
spazio carta Un passaggio quasi obbligato, per chi opera
nelle tre dimensioni virtuali di AutoCAD 12, è costituito dall'uso di
configurazioni di finestre multiple. In questo capitolo si vedrà che cosa
sono e a cosa servono. Come è già stato
fatto rilevare più volte, una differenza fondamentale tra il disegno
tradizionale ed il CAD è data dalla costruzione, in quest'ultimo, di un
modello dell'oggetto e non di una serie di sue rappresentazioni piane. Il
modello può essere poi rappresentato, con le modalità volute, a video, su
carta o su pellicola. Si è inoltre
messo in luce come l'uso delle rappresentazioni ortogonali e assonometriche
sia necessario anche durante la fase di creazione ed editing di entità 3D. Un ulteriore
passaggio di grande utilità è dato dalla presenza contemporanea sullo schermo
di viste diverse dello stesso modello. Se a questo si aggiunge la possibilità
di creare interattivamente entità immettendo punti in una qualsiasi finestra
(anche passando da una finestra all'altra) è subito evidente che una tipica
sessione di lavoro 3D deve prevede, di norma, l'uso di due o più finestre
aperte contemporaneamente. Nome comando: FINESTRE [VIEWPORTS o VPORTS] Gruppo: Rappresentazione Descrizione: Consente di rappresentare il modello
attraverso più di una vista Opzioni: U [SI] riporta la
visualizzazione ad una finestre unica UN [J] unisce due
finestre in una M [S] salva una
configurazione di finestre A [D] cancella
una configurazione di finestre precedentemente salvata R ripristina una
configurazione di finestre precedentemente salvata 2 divide la
finestra corrente in due finestre 3 divide la
finestra corrente in tre finestre 4 divide la
finestra corrente in quattro finestre ? lista le
configurazioni precedentemente memorizzate Vedi anche: dialog box a icone attivata dal menu
pull-down VISTA - DISPORRE - FINESTRE
AFFIANCATE, variabile di sistema TILEMODE Dialog box a icone attivato dalla sequenza
di menu pull-down: VISTA - DISPORRE -
FINESTRE AFFIANCATE Il comando
FINESTRE consente di creare e gestire configurazioni di finestre multiple.
L'uso del comando viene facilitato da un dialog box a icone attivabile per
mezzo del menu pull down VISTA -
DISPORRE - FINESTRE AFFIANCATE. Oltre alle
opzioni per creare 2, 3, 4 finestre variamente disposte e quella per tornare
alla configurazione a unica finestra, sono anche presenti le ormai note opzioni
per la gestione di oggetti dotati di nome: per memorizzare, cancellare dalla
memoria, richiamare e listare le configurazioni memorizzate. Una sola finestra è attiva per l'input in
un dato istante: del resto il cursore di puntamento è unico e non sarebbe di
alcuna utilità poter operare nello stesso momento su più finestre. La
finestra attiva è riquadrata e mostra il cursore cross-hair, mentre sulle altre finestre il cursore assume la
forma di una freccia. Per passare da una finestra all'altra è
sufficiente portare il cursore all'interno finestra da attivare e premere il
tasto sinistro del mouse. Volendo, ad esempio, creare una linea che
abbia un estremo visualizzato in una finestra e l'altro estremo in un'altra,
è sufficiente immettere normalmente il primo punto, portare il cursore
sull'altra finestra, premere il bottone sinistro del mouse per renderla
attiva e terminare l'immissione del segmento. Questo risolve il
problema (risolvibile anche con il comando ZOOM trasparente) di dover creare
una entità relativamente grande ma con piccoli particolari lontani tra loro:
sarà sufficiente ingrandire la parte interessata in una finestra e mantenerne
un'altra con vista totale. Esempio
di rappresentazione del modello per mezzo di quattro finestre. La finestra in
basso a sinistra mostra il modello in pianta, quella in alto a sinistra in
prospetto frontale (PVISTA 0,-1,0), quella in alto a destra in prospetto
laterale (PVISTA -1,0,0). In basso a destra il modello è rappresentato in assonometria
ortogonale isometrica (PVISTA 1,1,1). Una configurazione interessante è data
dall'utilizzo di quattro finestre, così predisposte: - pianta in basso a sinistra (PVISTA 0,0,1); - prospetto frontale in alto a sinistra
(PVISTA 0,-1,0); - prospetto laterale in alto a destra
(PVISTA -1,0,0); - assonometria ortogonale in basso a destra. E' opportuno che le tre proiezioni
ortogonali (e possibilmente anche l'assonometria) siano alla stessa scala
(ZOOM con opzione di fattore di scala) e correttamente disposte: il prospetto
frontale sulla verticale della pianta e il prospetto laterale alla stessa
altezza del prospetto frontale. Nome comando: RIDIST [REDRAWALL] trasparente Gruppo: Utilità generale Descrizione: Ridisegna tutte le finestre Opzioni: Nessuna Vedi anche: RIDIS [REDRAW], RIGEN [REGEN], RIGENT
[REGENALL], RIGENAUTO [REGENAUTO] Il comando RIDIST
esegue un ridisegno su tutte le finestre attualmente presenti sullo schermo
grafico. Il comando è trasparente, vale a dire che può essere utilizzato
anche all'interno di altri comandi, purché preceduto, in quel caso, da un
apice ('RIDIST anziché semplicemente RIDIST). Nome comando: RIGENT [REGENALL] Gruppo: Utilità generale Descrizione: Rigenera tutte le finestre Opzioni: Nessuna Vedi anche: RIDIS [REDRAW], RIGEN [REGEN], RIDIST
[REDRAWALL], RIGENAUTO [REGENAUTO] Il comando RIGENT
rigenera il disegno su tutte le finestre presenti sullo schermo grafico. La rigenerazione
del disegno su più finestre comporta una dispendio di tempo minore rispetto
alla rigenerazione singola di ogni finestra. SPAZIO MODELLO E SPAZIO CARTA Un ulteriore passo in avanti è dato
dall'introduzione, ancora dalla versione 11, dello "spazio carta":
un foglio di lavoro sul quale impaginare le rappresentazioni bidimensionali
del modello, prima della stampa finale. AutoCAD 12 mette
a disposizione del progettista un ambiente di lavoro pienamente
tridimensionale. Questo viene chiamato "spazio modello" poiché
consente appunto di operare sul modello tridimensionale. Quando però si
deve rappresentare il modello su video o su carta si ricorrere alle
proiezioni, siano esse ortogonali, assonometriche o prospettiche. Spesso inoltre è
necessario quotare una proiezione, aggiungere scritte specifiche, eseguire
delle operazioni riservate non a tutto il modello ma solo ad una particolare
proiezione. Operando con le
conoscenze apprese fino ad ora sarebbe necessario plottare le varie viste su
file DXB, richiamarle all'interno di un nuovo disegno 2D, aggiungere le
quotature, le scritte o altro, impaginare le proiezioni scalandole
opportunamente e, infine, tracciare il disegno complessivo su carta. Dovendo però
modificare anche un solo particolare del modello 3D sarebbe necessario
ripetere l'intera operazione, con grande dispendio di tempo ed energie. AutoCAD ha dunque
introdotto il concetto di "spazio carta" (forse sarebbe più
corretto definirlo "piano carta"), vale a dire un foglio di lavoro
sul quale comporre e impaginare le varie viste del modello, aggiungere
scritte, quote, entità (che apparterranno dunque a questo spazio e non allo
spazio modello), costruire insomma la forma definitiva che avrà il disegno su
carta. Per mezzo dei
comandi FINMUL [MVIEW] e LAYERFIN [VPLAYER] è possibile gestire completamente
il foglio di lavoro dello spazio carta. Dalla versione 11 di AutoCAD coesistono
dunque due diversi "mondi" all'interno dello stesso disegno: lo
spazio modello e lo spazio carta. Per rendere compatibili queste versioni con
le precedenti è stata introdotta la variabile di sistema TILEMODE. Se la
variabile ha valore 1 (default del disegno prototipo ACAD.DWG) si opera come
nella versione 10 ed esiste solo lo spazio modello, se la variabile ha valore
0 si può operare sia nello spazio carta che in quello modello. Il comando FINMUL consente anche di
definire configurazioni di finestre molto più libere di quelle possibili con
il comando FINESTRE [VPORTS]. Le finestre generate con FINMUL potranno essere
anche sovrapposte tra loro e, ingrandendo una parte dello schermo con ZOOM
(nello spazio carta), si ingrandirà anche la finestra e l'ingrandimento
rimarrà anche se si passa allo spazio modello. Viceversa, operando con TILEMODE posta a 1
o nello spazio modello, ogni finestra è invece indipendente dalle altre. E' importante tenere presente che le entità
create, nello spazio carta, a registro sul modello, mantengono il registro
solo se le operazioni di zoom vengono effettuate sullo spazio carta: operando
con ZOOM sullo spazio modello si perde la sovrapposizione tra i due spazi. Inoltre scalando una finestra (nello spazio
carta) la scala di rappresentazione del modello varierà conseguentemente:
questo rende possibile stampare su carta lo stesso modello, a scale diverse,
sullo stesso foglio. Da notare anche che, nello spazio carta, è
consentito congelare un layer all'interno di una finestra e lasciarlo
normalmente visibile in un'altra. Questa modalità operativa si rivela
preziosa nella gestione di modelli complessi, distribuiti su molti piani di
lavoro. Alla luce di queste nuove possibilità, è
dunque consigliabile: - operare sempre con TILEMODE posta a 0 (il
comando FINESTRE è dunque disattivato); - impostare una configurazione iniziale di
finestre standard, con il comando FINMUL (quattro finestre, come quelle viste
precedentemente), per la fase di creazione ed editing del modello (lavorando
esclusivamente nello spazio modello). Le finestre dovrebbero essere tutte
uguali perché in tal modo è possibile rappresentare il modello alla stessa
scala in tutte le finestre; - predisporre poi una nuova configurazione
di finestre, sempre con FINMUL, adeguata all'impaginazione finale del disegno; - applicare le rifiniture (scritte,
quotature ecc.) sullo spazio carta ma con la possibilità di eseguire delle
correzioni al modello (nello spazio modello), pur mantenendo la nuova
configurazione di finestre, orientata più alla rappresentazione che
all'editing. In questa fase tornerà forse utile congelare selettivamente i
layer nelle varie finestre. Nome comando: SPAZIOC [PSPACE] Gruppo: Rappresentazione Descrizione: Passa all'editing e alla rappresentazione
nello "spazio carta" Opzioni: Nessuna (la variabile TILEMODE deve avere valore 0) Vedi anche: Variabile di sistema TILEMODE, FINMUL
[MVIEW] Il comando
SPAZIOC consente di passare dallo spazio modello allo spazio carta. La
variabile TILEMODE deve avere valore 0. Nello spazio carta si potrà eseguire
uno zoom su qualsiasi parte dello schermo per poi passare allo spazio modello
per effettuare l'editing della parte del modello così ingrandita. Le entità
costruite sullo spazio carta non sono modificabili nello spazio modello e,
inoltre, le entità 3D costruite nello spazio carta saranno sempre viste in
pianta. Quando la variabile TILEMODE viene posta a
0 per la prima volta, appare un messaggio AutoCAD che invita a creare nuove
finestre con il comando FINMUL [MVIEW]. Spazio
carta. Esempio di finestre create con FINMUL [MVIEW]. Nello spazio carta le
finestre possono essere scalate, spostate, stirate ed è anche possibile
cambiare i colori delle cornici. Nello spazio carta le finestre sono degli
oggetti grafici: possono dunque essere scalate, spostate, stirate ed è anche
possibile cambiare il colore delle cornici, per una maggiore leggibilità. E'
inoltre possibile effettuare lo zoom e il pan sull'intero spazio carta. La
stessa visualizzazione resterà anche per lo spazio modello. Nella versione per WINDOWS un apposito
bottone (C) consente di passare velocemente dallo spazio carta a quello del
modello e viceversa. Esempio
di zoom di una parte dello spazio carta. La stessa visualizzazione resterà
anche nello spazio del modello. Nome comando: SPAZIOM [MSPACE] Gruppo: Rappresentazione Descrizione: Passa all'editing e alla rappresentazione
nello "spazio modello" Opzioni: Nessuna (la variabile TILEMODE deve avere valore 0) Vedi anche: Variabile di sistema TILEMODE, FINMUL
[MVIEW] Il comando
SPAZIOM consente di passare dallo spazio carta allo spazio modello. La
variabile TILEMODE avrà valore 0. Deve essere attivata almeno una finestra
dello spazio modello, altrimenti verrà visualizzato un messaggio di errore.
Per creare o attivare/disattivare finestre usare il comando FINMUL [MVIEW]. Nello spazio modello si potrà variare il
modello (ma non le entità dello spazio carta) e modificare la
rappresentazione. Nella versione per WINDOWS un apposito
bottone (C) consente di passare velocemente dallo spazio modello a quello
carta e viceversa. Spazio
modello. E' evidente che la configurazione in figura non risulta confacente
ad un normale svolgimento della sessione di editing, ma vuole solo dimostrare
una possibile organizzazione delle finestre. Nome comando: FINMUL [MVIEW] Gruppo: Rappresentazione Descrizione: Crea e controlla le finestre dello spazio
carta Opzioni: ON attiva le
finestre selezionate e rigenera il modello al loro interno OFF disattiva le
finestre impedendo la rappresentazione del modello al loro interno N [H] rappresenta
su carta il modello senza le linee nascoste nelle finestre selezionate A [F] adatta una
sola finestra allo spazio carta esistente R usa la stessa
configurazione generata da un precedente comando FINESTRE [VPORTS] punto definisce
il primo vertice di una finestra, interna allo spazio carta 2 crea due
finestre uguali nell'area data o su tutto lo spazio carta, con le
sottoopzioni: V (default)
divide l'area in due finestre verticali uguali O [H] divide
l'area in due finestre orizzontali uguali 3 crea tre
finestre (uguali o due piccole ed una grande) nell'area data o su tutto lo
spazio carta, con le sottoopzioni: per dividere l'area in due finestre piccole
ed una grande: D [R] (default)
La finestra grande sarà a destra delle due piccole sovrapposte SI [L] la
finestra grande sarà a destra delle due piccole SU [A] la finestra
grande sarà sopra le due piccole G [B] la finestra
grande sarà sotto le due piccole per dividere l'area in tre finestre uguali: O [H] l'area
viene divisa orizzontalmente V l'area viene
divisa verticalmente 4 crea quattro
finestre uguali nell'area data o su tutto lo spazio carta, con le
sottoopzioni: A [F] adatta le
quattro finestre a tutto lo spazio carta punto definisce
il primo vertice di un'area, interna allo spazio carta, da dividere nelle
quattro finestre Vedi anche: SPAZIOC [PSPACE], variabili di sistema
TILEMODE, PSLTSCALE, MAXACTVP Il comando FINMUL
opera con modalità del tutto simili al comando FINESTRE [VPORTS]. La
differenza sostanziale è data dall'operare, FINMUL, solo nello spazio carta
(variabile di sistema TILEMODE = 0) mentre FINESTRE opera solo con TILEMODE =
1. Non è invece
possibile memorizzare una configurazione di finestre. Richiamando
FINMUL nello spazio modello (ma con TILEMODE = 0) AutoCAD passa
automaticamente allo spazio carta per tutta la durata del comando, per
tornare poi allo spazio modello. Lavorando solo
sullo spazio modello non esiste nessuna differenza operativa tra una finestra
creata con FINMUL o con FINESTRE. Tale differenza viene resa evidente quando
si opera sia nello spazio modello che nello spazio carta. Per facilitare la
conversione è presente una opzione (R) che attiva la stessa configurazione
generata con il comando FINESTRE. Questa opzione è dunque utile quando si
inizia un disegno privo dello spazio carta e si desidera potervi accedere
senza modificare la configurazione di finestre già predisposta. Oltre alle
opzioni, presenti anche nel comando FINESTRE, per creare una (A [F]), 2, 3 o
4 finestre, vi sono altre opzioni interessanti: - ON/OFF consentono di attivare/disattivare
le finestre selezionate (il comando opera infatti nello spazio carta e perciò
le finestre sono viste come entità). Una finestra disattivata non mostra
alcun contenuto e non viene rigenerata. Questa opzione è utile per
risparmiare tempo nella fase di editing in una sola finestra evitando di
dover attendere la inutile rigenerazione di tutte le altre. La variabile di sistema MAXACTVP (di sola
lettura) informa l'utente del numero massimo di finestre contemporaneamente
attive sullo schermo (finestre rigenerabili). Comando
FINMUL. La finestra in alto a sinistra è stata disattivata per la
visualizzazione con l'opzione OFF. - N [H] permette di abilitare/disabilitare
l'automatica eliminazione, nella stampa su carta, delle linee nascoste degli
oggetti contenuti nelle finestre selezionate. In questo modo è possibile
disegnare su carta, contemporaneamente, lo stesso modello sia con le linee
nascoste sia senza. L'opzione N [H] resta valida anche se nel dialog box del
comando PLOT è stata attivata l'opzione di rimozione delle linee nascoste. La variabile di sistema PSLTSCALE gestisce
le lunghezze dei tratteggi nello spazio carta. Se è posta a 0 le lunghezze
dei tratteggi sono in relazione alle unità del disegno dello spazio nel quale
l'entità è stata creata (sia esso spazio carta o modello). Se invece vale 1
(e TILEMODE è posta a 0), le lunghezze si basano sulle unità dello spazio
carta. Nome comando: LAYERFIN [VPLAYER] Gruppo: Rappresentazione Descrizione: Gestisce la visibilità dei layer
all'interno di una o più finestre dello spazio carta Opzioni: G [F] congela i
layer specificati all'interno delle finestre dello spazio carta selezionate S [T] scongela i
layer specificati all'interno delle finestre dello spazio carta selezionate R ripristina la
visibilità di default per i layer specificati N crea nuovi
layer, congelati su tutte le finestre dello spazio carta F [V] determina
la visibilità della finestra di default per i layer esistenti ? elenca i layer
congelati di una finestra dello spazio carta selezionata Per le opzioni che richiedono la selezione
di una finestra: default seleziona
la finestra corrente T [A] seleziona
tutte le finestre attive S consente la
selezione interattiva delle finestre (eventualmente passa temporaneamente
allo spazio carta) Vedi anche: SPAZIOC [PSPACE], variabili di sistema
TILEMODE, PSLTSCALE Il comando
LAYERFIN consente di congelare uno o più piani di lavoro operando non
globalmente ma finestra per finestra. Per poter utilizzare il comando la
variabile di sistema TILEMODE deve essere posta a 0. Un piano di lavoro può essere congelato con
LAYERFIN solo se non è stato precedentemente congelato o disattivato dal
comando LAYER. L'opzione F [V]
modifica la visibilità di default per i layer. Infatti creando una nuova
finestra non sarebbe possibile far sapere al programma, in anticipo, quali
layer rendere visibili e quali no. Questa opzione consente appunto di
definire, per ogni layer, una sua visibilità di default (visibile/non
visibile), utile nel caso di creazione di una nuova finestra. L'opzione R
ripristina la visibilità di default impostata dall'opzione F [V]. Infine l'opzione
N crea nuovi layer congelati in tutte le finestre. Sarà evidentemente cura
dell'utente scongelarlo nelle finestre in cui è richiesto. Questa opzione in
pratica evita di dover creare un nuovo layer, congelarlo su tutte le finestre
e scongelarlo per una solamente. Comando
LAYERFIN. Il comando consente di congelare uno o più layer in una sola finestra,
lasciando invariate le altre. RAPPRESENTAZIONI IN PROSPETTIVA E SHADING In questo capitolo si studia il comando
VISTAD [DVIEW] che consente di rappresentare il modello in prospettiva e
OMBRA [SHADE] che invece effettua lo shading
(l'ombreggiatura) delle viste ortogonali, assonometriche o prospettiche. Nella lezione 5
si sono analizzate le proiezioni ortogonali e assonometriche. Quelle
proiezioni sono caratterizzate tutte dal fatto che il Punto di Vista è posto
all'infinito (è perciò un punto "improprio"). Nel caso il Punto di
Vista sia posto a distanza finita dall'oggetto la proiezione viene chiamata
prospettiva. In una prospettiva segmenti uguali tra loro
vengono proiettati con lunghezze diverse sul piano di rappresentazione:
lunghezze che dipendono dalla distanza degli estremi del segmento dal Punto
di Vista. In
alto a sinistra prospettiva a Quadro inclinato. In alto a destra prospettiva
a Quadro obliquo. In basso a sinistra prospettiva a Quadro frontale. In basso
a destra assonometria ortogonale isometrica. Esistono almeno tre tipi di prospettive
"classiche": - a Quadro frontale (verticale od
orizzontale), quando il piano di proiezione (Quadro) è parallelo a due assi
cartesiani (e dunque parallelo ad un piano cartesiano XY, XZ o YZ). Spesso
questo tipo di prospettiva viene denominato, impropriamente, ad un punto di
fuga, quello dell'asse recedente. La sua caratteristica più interessante è di
mantenere orizzontali o verticali i segmenti che sono tali nella realtà. - a Quadro obliquo, quando il piano di
proiezione è parallelo ad un asse cartesiano (a due punti di fuga, dei due
assi non paralleli al quadro). In questo caso vengono mantenuti tali solo i
segmenti verticali, se il quadro è verticale, oppure quelli paralleli agli
assi X o Y, se il quadro è parallelo ad uno di questi assi; - a Quadro inclinato, se il piano di
proiezione non è parallelo a nessun asse cartesiano (a tre punti di fuga, uno
per ogni asse cartesiano). Nessun segmento parallelo ad un asse cartesiano
mantiene la sua giacitura. Notazioni
in uso per descrivere il metodo prospettico. PV rappresenta il punto di
vista, PP la proiezione perpendicolare del PV sul piano prospettico (quadro).
La distanza principale è data da PV-PP. Per meglio comprendere il metodo
prospettico è utile riferirsi all'immagine e alla notazione che contiene (lo
schema proposto si riferisce ad una prospettiva a Quadro frontale verticale): - il quadro è posto tra il Punto di Vista
(PV) e l'oggetto da rappresentare (in questo caso è appunto verticale e
parallelo al piano cartesiano XZ) ad una altezza h dal suolo (Piano Orizzontale o Geometrale); - il PV è esterno al quadro e si proietta,
perpendicolarmente a quello, sul Punto Principale (PP); - la linea dell'Orizzonte, in questo caso,
passa per il PP (di norma è il luogo dei punti di concorso delle rette
orizzontali); - la distanza tra PV e PP è detta Distanza
Principale; - spostando il Quadro, parallelamente a sé
stesso, la prospettiva si ingrandisce o rimpiccolisce, senza cambiare i
rapporti interni tra i segmenti; - spostando invece il PV o il PP (ruotando
il quadro) rispetto all'oggetto, la prospettiva cambia e cambiano i rapporti
tra i segmenti rappresentati. Nome comando: VISTAD [DVIEW] Gruppo: Rappresentazione Descrizione: Rappresenta il modello in prospettiva Opzioni: PU [PO] definisce
le coordinate del Punto Principale e del Punto di Vista Z definisce la
lunghezza focale dell'obiettivo virtuale (equivale ad uno zoom centrato sul
PP). Non modifica i rapporti tra i segmenti D definisce la
distanza principale (distanza tra Punto Principale e Punto di Vista) AP [CA] definisce
gli angoli della direzione principale di vista rispetto al piano XY (zenit
del PV) e all'asse X (azimut del PV) M [TA] ruota il
Punto Principale (il Quadro) facendo perno sul Punto di Vista (PV) PA esegue il PAN
sul disegno (sposta PV e PP parallelamente a sé stessi) OB [TW] ruota il
disegno attorno al Punto Principale (PP). Non modifica i rapporti tra i
segmenti N [H] rimuove le
linee nascoste senza uscire dal comando AN [U] annulla
l'ultima operazione eseguita all'interno del comando OFF disattiva la
modalità di rappresentazione prospettica F [X] esce dal
comando e ritorna all'editing S [CL] definisce
i piani di clipping (taglio) anteriore e posteriore, con le sottoopzioni: R [B] definisce
il piano di ritaglio posteriore (il più lontano dal PV, con ritaglio nel
semispazio opposto al PV) F definisce il
piano di ritaglio anteriore (il più vicino al PV, con ritaglio nel semispazio
del PV) OFF disattiva i
piani di ritaglio Sottoopzioni per
AP [CA] e M [TA]: default definisce
l'angolo dal piano XY (angolo zenitale) C definisce
l'angolo nel piano XY, dall'asse X (angolo azimutale) Vedi anche: Variabili di sistema BACKZ, FRONTZ,
LENSLENGHT, TARGET, VIEWCTR, VIEWDIR, VIEWMODE, VIEWSIZE, VIEWTWIST Il comando VISTAD
rappresenta il modello tridimensionale in prospettiva. Il comando usa un
linguaggio di tipo fotografico per renderne più semplice la comprensione: - l'apparecchio fotografico è, nel
linguaggio prospettico, il Punto di Vista; - il Punto di Mira è il Punto Principale,
vale a dire il punto verso il quale guarda l'osservatore. E' possibile
selezionare tutti gli oggetti che compongono il modello oppure soltanto
alcuni interessanti o anche nessun oggetto: in questo caso il comando
visualizzerà un modello di default, costituito da un semplicissimo edificio.
All'uscita dal comando tutto il modello sarà rappresentato nella prospettiva
appena definita. Se
non si selezionano entità il comando VISTAD propone un modello di default,
costituito da un edificio molto semplice. Opzione APparecchio fotografico:
muovendo il cursore grafico si cambia la posizione del PV facendo perno sul
punto di mira (PP), con modalità simili al comando PVISTA. La prima opzione
AP [CA] permette di ruotare attorno all'oggetto con modalità interattiva o
fornendo gli angoli zenitale e azimutale della direzione di vista (la retta
che collega il Punto di Mira con il Punto di Vista). Pur risultando molto
intuitivo nell'uso, a volte il modello viene letteralmente perso di vista ed
inoltre, operando interattivamente, la prospettiva risulterà a quadro
inclinato genericamente, mentre sarebbe forse più utile e interessante una
prospettiva a quadro frontale oppure obliquo. L'opzione M [TA]
ruota invece il Punto di Mira attorno al Punto di Vista: in questo caso è
facilissimo "perdere" il modello, non riuscendo più a capire la
posizione del PP in relazione al modello stesso. Entrambe le
opzioni richiedono la definizione della Distanza: se non è stata ancora
definita il modello viene infatti rappresentato in assonometria, con distanza
infinita. Comando
VISTAD. Opzione Distanza. Appare in alto una barra indicatrice che visualizza
interattivamente l'effetto del nuovo valore. E' comunque sempre possibile
immettere tutti i valori in forma numerica, da tastiera. Il cambio della
Distanza comporta un cambiamento delle proporzioni tra i segmenti del disegno. L'opzione più
interessante per definire la vista prospettica è PU [PO] che consente di
immettere le coordinate del Punto Principale e del Punto di Vista. L'opzione
definisce automaticamente anche la distanza tra i due punti. Per poter
operare correttamente è però necessario avere ben chiara in mente la
configurazione prospettica desiderata e la posizione del modello rispetto al
sistema cartesiano. L'opzione Pan
trasla il Punto Principale e il Punto di Vista rispetto al modello e pertanto
varia anche la configurazione prospettica, mentre Zoom ingrandisce o
rimpiccolisce il disegno, senza variare le sue proporzioni interne. L'opzione Distanza allontana dunque
l'osservatore dal modello mentre l'opzione Zoom, mantenendo fermi il PP ed il
PV, allarga semplicemente il campo visivo con modalità analoghe all'uso di
uno zoom fotografico. Comando
VISTAD. L'opzione OBliquo ruota il disegno attorno al PP, senza modificare i
rapporti tra i segmenti rappresentati. Risulta utile, nel caso di prospettive
a Quadro inclinato, per orientare correttamente gli oggetti. L'opzione OBliquo
[TWist] ruota il disegno attorno al PP, nel caso la sua posizione rispetto
allo schermo non fosse corretta. Risulta utile anche per conoscere
graficamente la posizione del Punto Principale (proiezione del PV sul Quadro). Infine l'opzione
Sezione [CLipping] consente di definire due piani paralleli al Quadro: - il piano
Frontale toglie tutte le parti del modello che si trovano tra il piano stesso
e il PV, - il piano
Retrostante toglie invece tutte le parti che stanno, rispetto al PV, al di là
del piano di clipping. Questa opzione torna utile, oltre che per
"entrare" negli oggetti, anche per eseguire sezioni di modelli
tridimensionali (per i modelli solidi esiste un apposito comando, come si
vedrà nelle prossime lezioni). Se si desidera rappresentare il modello
sezionato in proiezione ortogonale o assonometrica sarà necessario inserire
un Punto di Vista molto lontano dall'oggetto (ad esempio un PV di coordinate
0,-100000,0 con un PP di coordinate 0,0,0 genera una proiezione prospettica
graficamente identica ad una proiezione ortogonale). In questo caso sarà
anche necessario definire un fattore di zoom molto elevato. Comando
VISTAD. L'opzione Sezione permette di definire due piani paralleli al Quadro.
Il piano Frontale elimina dalla rappresentazione tutto ciò che sta tra il
piano e il PV, il piano Retrostante elimina invece tutto ciò che sta oltre
quel piano. In tal modo è possibile sezionare un oggetto 3D. Non è possibile disegnare interattivamente
su una finestra prospettica: l'unica modalità consentita è quella di
immettere le coordinate da tastiera. Anche i comandi ZOOM, PAN e SCHIZZO non
hanno effetto. E' invece possibile la normale selezione di
entità, e l'uso di molti comandi che non richiedano il puntamento e
l'immissione interattiva di punti. |