Progetto Igea

Idea area di progetto
Il principio dell'unitarietà del sapere e del processo formativo trova esplicita e specifica affermazione anche nell'attuazione di un'area di progetto che conduca al coinvolgimento ed alla concreta collaborazione interdisciplinare estesa ad alcune o a tutte le discipline.
Al di là di iniziative più limitate, realizzate da gruppi di docenti, occorre, pertanto, che nel corso del triennio siano attuati progetti di ricerca interdisciplinare, di ampiezza e durata variabile, che affrontino un tipico problema della conoscenza o un problema pratico di rilevante interesse per l'indirizzo.
L'area di progetto,quindi, va intesa come simulazione di situazioni reali e costituisce un valido strumento didattico non solo perché favorisce l'interiorizzazione delle conoscenze attraverso la loro applicazione, ma anche per la valenza formativa che deriva dall'imparare ad assolvere un compito complesso, verificabile e finalizzato.
L'introduzione dell'area di progetto nel processo formativo può consentire allo studente di:
· cogliere l'unitarietà del sapere;
· riflettere sulle proprie capacità operative e organizzative;
· favorire il confronto tra istituzione scolastica e realtà lavorativa;
· contribuire a sviluppare senso di responsabilità e rispetto degli impegni ma anche quella particolare disposizione mentale che induce a cercare nuove soluzioni, a modificare i propri comportamenti, a rivedere i propri giudizi.
In modo più analitico, l'attuazione dell'aria di progetto, oltre agli obiettivi specifici delle materie direttamente coinvolte, consente di perseguire e di verificare importanti obiettivi trasversali quali:
· riconoscere la struttura di un sistema e l'insieme delle relazioni che intercorrono fra le sue parti;
· individuare e rappresentare modelli o procedure;
· verificare progressivamente la validità degli esiti ed eventualmente correggere in itinere l'impostazione;
· documentare il lavoro in modo corretto ed esauriente;
· comunicare efficacemente risultati.
Per la realizzazione dell'area di progetto, oltre a definire l'oggetto, l'articolazione della procedura e il tipo di prodotto atteso, occorre anche che venga posta particolare attenzione ai seguenti aspetti:
· la collocazione curricolare, per la quale si suggerisce l'ultimo biennio poiché ciò consente agli studenti di partire da una solida base di conoscenze, specie nelle materia professionali;
· la durata, che non deve comunque superare il 10% delle ore assegnate a ciascuna disciplina coinvolta;
· le discipline interessate, che devono essere almeno una dell'area comune e due dell'area professionale;
· la tipologia, che può assumere forme diverse come:
* l'indagine su comportamenti, bisogni, condizioni di vita,
* la ricerca scientifica o di mercato o di costume,
* la realizzazione di un prodotto (ad es.: procedura amministrativa automatizzata, opuscolo illustrativo di un'attività, gestione simulata di un'azienda, software per l'ottimizzazione delle giacenze di magazzino, lancio di un nuovo prodotto ecc.). I progetti di un certo impegno e complessità possono essere ripartiti fra due anni scolastici e suddivisi fra più gruppi di studenti anche provenienti da classi parallele o da indirizzi diversi, se ciò favorisce l'integrazione di competenze differenti;
· la puntuale programmazione dell'intervento che deve tradursi in un documento articolato da cui emergano con chiarezza le fasi e i tempi di attuazione, le risorse necessarie e ottenibili, le modalità di lavoro, le caratteristiche del prodotto finale;
· il coordinamento didattico che deve favorire l'intesa e la sistematica informazione dei docenti (consigli di classe o gruppi pluriclasse), ma soprattutto garantire la reciproca collaborazione;
 il coinvolgimento degli studenti che deve sviluppare in loro la consapevolezza di ciò che dovranno fare e il senso della partecipazione.
Le esperienze condotte in diverse scuole hanno messo in evidenza l'efficacia formativa di progetti svolti su committenza esterna, anche se tale modalità può verificarsi solo in un limitato numero di casi data la difficoltà a trovare committenti. Per cercare di favorire questo rapporto, è consigliabile che chi coordina l'iniziativa stabilisca molti contatti per ottenere commesse da aziende private o enti e si adoperi per ottenerle anche se si tratta di incarichi piuttosto semplici; in genere, il finalizzare il proprio operato a produrre qualcosa di utile e spendibile rende gli studenti più incentivati e rigorosi. Negli ultimi anni esempi significativi di committenza hanno riguardato la conduzione di indagini per conto di enti pubblici, la produzione di programmi software per la gestione di iniziative locali (mostre, fiere, convegni ecc.), lo sviluppo di attività culturali o di attività aziendali o turistiche.
Va ricordato infine che un'attività così innovativa come quella dell'area di progetto richiede anche la ridefinizione del ruolo del docente perché i suoi compiti e le sue funzioni cambiano profondamente. Quando opera per realizzare l'area di progetto, infatti, l'insegnante diventa il coordinatore dell'iniziativa e costituisce una risorsa a disposizione degli studenti: non deve mai sostituirsi ad essi, né guidarli passo passo o assegnare loro compiti precisi e troppo parcellizzati.
Il ruolo principale del docente è, quindi, quello di aiutarli ad organizzarsi e in particolare egli deve:
· spiegare con chiarezza a tutta la classe il tipo di lavoro che comporta la metodologia della progettazione;
· essere a disposizione dando consigli solo se strettamente indispensabile;
· evitare di partecipare ai lavori di gruppo;
· osservare attentamente il comportamento dei singoli studenti utilizzando apposite griglie di rilevazione;
· monitorare sistematicamente l'intero svolgimento ed esprimere i suoi commenti in occasione delle previste riunioni di verifica in itinere.
Data la novità di questa azione didattica, la scarsa letteratura in merito e il differente modo con cui, di conseguenza, viene intesa, si ritiene utile dare qualche suggerimento su come organizzarla e valutarla.

 

Motivi ispiratori
In conseguenza dei profondi e dinamici cambiamenti intervenuti nella realtà economico-sociale è già da tempo evidente che il curricolo di studio dell'indirizzo per "ragioniere e perito commerciale" degli ITC non risponde più né alle esigenze del mondo del lavoro né alle aspettative della società più in generale che richiedono ai neo-diplomati conoscenze competenze e abilità nuove.
A tale riguardo è significativo il proliferare di sperimentazioni o di altre forme innovative. Esse, tuttavia, risultano spesso non chiaramente orientate e poco coordinate, per cui è opportuno un intervento che proponga linee direttrici comuni.
Le considerazioni da cui si è partiti per elaborare questa proposta sono molteplici ed in sintesi riguardano:
la consistente inadeguatezza dei programmi in vigore rispetto alla struttura economica attuale e prospettica del paese, caratterizzata dallo sviluppo del settore terziario ed in particolare da quello delle tecniche di distribuzione, dal decentramento produttivo delle imprese industriali, dalla diffusa partecipazione dello Stato all'attività economica;
il mutamento radicale del quadro legislativo che con la riforma tributaria e i successivi provvedimenti in materia doganale, bancaria e valutaria, ha di fatto, seppure in forma strisciante, riformato il diritto commerciale;
la decisiva svolta impressa dagli studi di economia aziendale alle tecniche contabili che da strumento di rilevazione prevalentemente consuntivo hanno assunto la valenza e l'autorevolezza di strumenti di previsione, controllo e guida ai fini di una più efficace conduzione aziendale;
la complessità e la rilevanza assunta dalle operazioni di gestione aziendale anche sotto il profilo civilistico-fiscale;
la trasformazione indotta nell'organizzazione aziendale dal ricorso a procedure automatizzate per il trattamento delle informazioni e quindi l'esigenza di formare giovani che siano "utilizzatori intelligenti" dello strumento informatico;
la collocazione europea della nostra cultura per cui anche in materia contabile i giovani devono conoscere le direttive CEE ed essere formati a livelli adeguati a quelli comunitari;
la continua e rapida evoluzione tecnologica che richiede ai giovani una vasta professionalità di base e lo sviluppo di competenze nuove;
Alla luce di tutto ciò, si è strutturata una ipotesi organica che, in linea con le indicazioni espresse dalle istituzioni scolastiche, dal mondo scientifico e dal sistema produttivo, ha il fine di formare una persona capace di inserirsi in contesti aziendali diversi, tutti caratterizzati dalla presenza di fenomeni complessi, da una sempre più diffusa automazione, da frequenti mutamenti tecnologici ed organizzativi.

 

Indicazioni metodologiche
Il traguardo formativo non deve consistere solo nel far acquisire conoscenze ma anche competenze e abilità, così da sviluppare abitudini mentali orientate alla risoluzione di problemi ed alla gestione delle informazioni.
Diviene necessario, perciò, adottare una metodologia coerente rispetto a tali obiettivi e pertanto si suggerisce di:
· far pervenire al possesso delle conoscenze prendendo le mosse da situazioni reali per sviluppare l'abitudine a costruire modelli;
· privilegiare momenti di scoperta e successiva generalizzazione (a partire da casi semplici e stimolanti) che favoriscano l'acquisizione di comportamenti rivolti alla soluzione di problemi;
· far realizzare piccoli progetti di difficoltà crescente per abituare alla formulazione di ipotesi ed al procedere per approssimazioni successive, così da avere costantemente presente il significato del proprio agire.
I programmi di insegnamento, preceduti da avvertenze concernenti le finalità, le indicazioni metodologiche, gli obiettivi generali e quelli annuali da perseguire, sono formulati in modo da lasciare spazio alla programmazione dei singoli Consigli di classe ed agli adeguamenti richiesti dalle continue innovazioni. Il piano di lavoro annuale di ogni corso definirà gli obiettivi intermedi, le forme oggettive di valutazione, i contenuti da privilegiare ecc., possibilmente con il contributo e la collaborazione di operatori esterni che contribuiranno a correlare l'attività didattica alle esigenze del mondo produttivo locale e nazionale. Tale cooperazione è resa particolarmente efficace col ricorso ad iniziative che, sia pure sotto diverse forme (interventi di esperti, visite guidate in aziende, stage ecc.), agevolino il passaggio dalla scuola all'ambiente di lavoro.
Per realizzare tutto ciò è opportuno che i Capi d'Istituto organizzino incontri di programmazione e coordinamento didattico da svolgersi prima e durante l'anno scolastico, di massima una volta al mese. Solo così è possibile definire gli obiettivi comuni, analizzare i contenuti da privilegiare, concordare una metodologia coerente, verificare l'andamento dei risultati, misurare e valutare gli esiti. In altri termini, attuare quella proficua azione di programmazione e verifica senza la quale il processo formativo perde di sistematicità e di efficacia.
 

Individuazione degli strumenti
Per ottenere una simile figura professionale delineata, il progetto propone una totale ristrutturazione dell'intero quinquennio.
Le principali innovazioni del progetto riguardano:
la suddivisione delle discipline fra area comune ed area di indirizzo secondo quanto suggerito dagli orientamenti pedagogici più recenti;
l'aumento complessivo delle ore di insegnamento settimanali con ampi spazi riservati all'attività di laboratorio;
l'inserimento nell'area comune del biennio di una materia denominata Diritto ed economia" superando il concetto di "Educazione civica", ritenuto inadeguato alle esigenze formative;
l'accorpamento di Ragioneria e Tecnica in un unico insegnamento denominato "Economia aziendale" che si sviluppa durante l'intero quinquennio;
la revisione sostanziale dell'insegnamento della Matematica a cui viene affidato il compito di veicolare anche l'informatica secondo gli intendimenti del P.N.I.;
l'istituzione delle discipline "Scienza della materia" e "Scienze della natura" per l'insegnamento integrato delle discipline scientifiche;
l'istituzione di un'area operativa denominata "Trattamento testi e dati" per l'acquisizione di abilità necessarie ad operare in ambienti sempre più informatizzati.

INDICAZIONI METODOLOGICHE

Il traguardo formativo non deve consistere solo nel far acquisire conoscenze ma anche competenze e abilità, così da sviluppare abitudini mentali orientate alla risoluzione di problemi ed alla gestione delle informazioni. Diviene necessario, perciò, adottare una metodologia coerente rispetto a tali obiettivi e pertanto si suggerisce di:

far pervenire al possesso delle conoscenze partendo da situazioni reali in modo da stimolare l'abitudine a costruire modelli;
privilegiare momenti di scoperta e successiva generalizzazione a partire da casi semplici e stimolanti avvalendosi di tecniche didattiche che suggeriscono di generare situazioni problematiche da ristrutturare, così da favorire l'acquisizione di comportamenti produttivi;
far realizzare piccoli progetti di difficoltà crescente per abituare alla formulazione di ipotesi ed al procedere per approssimazioni successive, così da avere costantemente presente il significato del proprio agire.

I programmi di insegnamento, preceduti da avvertenze concernenti le finalità, le indicazioni metodologiche, gli obiettivi generali e quelli annuali da perseguire, sono formulati in modo da lasciare spazio alla programmazione dei singoli Consigli di classe ed agli adeguamenti richiesti dalle continue innovazioni. Il piano di lavoro annuale di ogni corso definirà gli obiettivi intermedi, le forme oggettive di valutazione, i contenuti da privilegiare, ecc., possibilmente con il contributo e la collaborazione di operatori esterni in grado di fornire indicazioni utili per correlare l'attività didattica alle esigenze del mondo produttivo locale e nazionale.


Tale cooperazione sarà resa particolarmente efficace col ricorso ad iniziative che, sia pure sotto diverse forme (interventi di esperti, visite guidate in aziende, stage, ecc.), agevolino il passaggio dalla scuola all'ambiente di lavoro.

Per realizzare tutto ciò i Capi d'Istituto organizzeranno opportuni incontri fra i docenti per programmare l'attività didattica con riunioni che si svolgeranno prima e durante l'anno scolastico (almeno mensilmente utilizzando parte delle ore previste per le attività non di insegnamento).

Solo così, infatti, sarà possibile definire gli obiettivi comuni, analizzare i contenuti da privilegiare, concordare una metodologia coerente, verificare l'andamento dei risultati, misurare e valutare gli esiti. In altri termini, svolgere quella proficua azione di programmazione e verifica senza la quale il processo formativo perde di sistematicità e di efficacia.

 

Il gruppo di lavoro:
ISPETTORI Bruno Bottiroli Sovrint. Scol. LombardiaMilanoMarta Genoviè De VitaM.P.I. - Direz. TecnicaRomaGisella Langè Sovrint. Scol. LombardiaMilano Marisa Semeraro M.P.I. - Direz. TecnicaRoma Lidia Torghele Sovrint. Scol. LombardiaMilano <Immagine>PRESIDI Antonio BattistaITC Carducci FermoLuciano Brogonzoli ITC Ferrini Verbania Paola De DonatoITC LuxemburgBolognaLaura De MartinoITC Lombardo RadiceRoma Mario De IuriITC Pezzullo Cosenza Benedetto Di RienzoITC Tosi Busto Arsizio Carla Fortino ITC Taormina Grazia Fassorra ITC Fermi Pontedera Fausto Merchiori ITC Einaudi Badia Polesine Francesco Salvaggio ITC BordoniPavia Vania Tantalo ITC LoperfidoMatera

 

CRITERI DI VALUTAZIONE
Il prodotto a cui ciascuna classe o gruppi di studenti perviene deve sempre dar luogo a due tipi di valutazione. La prima riguarda il prodotto in quanto tale e viene svolta dal Consiglio di classe che deve tener conto di parametri quali la completezza, la complessità, la correttezza delle soluzioni, la loro originalità, la ricchezza della documentazione, il tipo di presentazione. Il secondo tipo di valutazione riguarda gli studenti che hanno partecipato all'attività e compete ai docenti direttamente coinvolti che esprimono il loro giudizio in base alle capacità cognitive e ai comportamenti manifestati da ciascun allievo.
Gli indicatori da utilizzare potrebbero essere i seguenti:
Aspetti cognitivi
· Capacità di:
* organizzare il lavoro;
* proporre soluzioni originali:
* valutare realisticamente le soluzioni;
* ricorre a strumenti adeguati;
* realizzare le ipotesi,
* relazionare in modo corretto.
Aspetti comportamentali
· Capacità di:
* partecipare al lavoro in modo propositivo;
* impegnarsi nel portare a termine il compito;
* essere disponibile al confronto,
* ascoltare, chiedere ed esprimere il proprio pensiero;
* prendere decisioni;
* essere autonomi.
Le schede elaborate non solo devono essere utilizzate per la stesura del giudizio di ammissione all'esame di maturità, ma possono, insieme al progetto, far parte della documentazione da presentare alla commissione esaminatrice.

 

Profilo professionale
Il ragioniere, esperto in problemi di economia aziendale, oltre a una consistente cultura generale accompagnata da buone capacità linguistico-espressive e logico-interpretative, deve possedere conoscenze ampie e sistematiche dei processi che caratterizzano la gestione aziendale sotto il profilo economico, giuridico, organizzativo, contabile. In particolare egli deve essere in grado di analizzare i rapporti fra l'azienda e l'ambiente in cui opera per proporre soluzioni a problemi specifici.

Pertanto egli deve saper:

· utilizzare metodi, strumenti, tecniche contabili ed extra-contabili per una corretta rilevazione dei fenomeni gestionali,
· leggere, redigere ed interpretare ogni significativo documento aziendale,
· gestire il sistema informativo aziendale e/o i suoi sottosistemi anche automatizzati, nonché collaborare alla loro progettazione o ristrutturazione,
· elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire i diversi processi decisionali,
· cogliere gli aspetti organizzativi delle varie funzioni aziendali.

Egli, quindi, deve essere orientato a:

· documentare adeguatamente il proprio lavoro,
· comunicare efficacemente utilizzando appropriati linguaggi tecnici,
· analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi da risolvere,
· interpretare in modo sistemico strutture e dinamiche del contesto in cui opera l’azienda,
· effettuare scelte e prendere decisioni ricercando ed assumendo le informazioni opportune,
· partecipare al lavoro organizzato individuale o di gruppo accettando ed esercitando il coordinamento,
· affrontare i cambiamenti aggiornandosi e ristrutturando le proprie conoscenze.

L'acquisizione di tali capacità gli derivano anche dall'abitudine ad affrontare e risolvere problemi di tipo prevalentemente gestionale, analizzati nelle loro strutture logiche fondamentali con un approccio organico ed interdisciplinare