DETERMINAZIONE DEL CALORE SPECIFICO Ogni calorimetro assorbe un po' di calore; per quanto sia piccola questa quantità, occorre tenerne conto per ricavare una misura accurata. Mescoliamo una massa di acqua m1 di 200 g alla temperatura ambiente t1=-18 °C e una massa di acqua m2 di 200 g alla temperatura t2 = 80 °C. Mettiamo le due quantità d'acqua nel calorimetro, chiudiamo il coperchio, agitiamo con cura: la temperatura di equilibrio è di 47,5 °C. Utilizziamo i medesimi dati sperimentali per verificare se l'equazione dell'equilibrio termico fornisce lo stesso valore per la temperatura di equilibrio: 200 * ca* (tE -18) = 200 * ca *(80 -tE) semplificando ca e risolvendo otteniamo tE = 49 °C. La temperatura di equilibrio ottenuta sperimentalmente differisce dalla temperatura prevista teoricamente. La differenza è dovuta all'assorbimento di una quantità di calore da parte del calorimetro. Per calcolare questa quantità di calore bisognerebbe conoscere il calore specifico del calorimetro. Poichè il calorimetro è formato da numerose sostanze diverse, il calcolo sarebbe molto complesso. Allora si ragiona così: il calorimetro viene assimilato a una massa di acqua che assorbe la sua stessa quantità di calore. Si determina cioè la massa equivalente del calorimetro. La massa equivalente (mE) è una proprietà caratteristica, che varia da strumento a strumento. Per calcolare la massa equivalente del nostro calorimetro, che si trova anche esso a temperatura ambiente, dobbiamo modificare l’ equazione dell’ equilibrio termico. La massa che assorbe calore diventa quindi (m1 + m2) e abbiamo: (m1 + mE) * ca * (tE - t1) = m2* ca * (t2 -tE) Sostituiamo i dati sperimentali e otteniamo: (200 + mE)* (47,5 -18) = 200 * (80 -47,5) da cui: (200 + mE) * (29,5) = 200 * (32,5) e quindi: 200 + mE = 200 * 32,5/ 29,5 mE = (200* 32,5/29,5)-200 mE = 20,3 g Il nostro calorimetro assorbe la stessa quantità di calore che assorbirebbero circa 20 g di acqua. Di questa quantità va tenuto conto in tutte le operazioni successive. Possiamo ora procedere a calcolare il calore specifico di un solido. A tale scopo mettiamo nel calorimetro una massa d'acqua m1 = 100 g e misuriamone la temperatura t1 = 20 °C. Prendiamo poi il solido incognito e misuriamone la massa m2 = 120 g. Immergiamo il solido in un recipiente contenente acqua in ebollizione, cioè alla temperatura di 100 °C. Successivamente trasferiamo velocemente il solido nel calorimetro, chiudiamo il coperchio e agitiamo con cura. Dopo qualche tempo leggiamo sul termometro la temperatura di equilibrio, tE = 26,8 °C. I dati sono riassunti in tabella:
Ricordiamo che la massa equivalente del calorimetro è 20,3 g e che il calore specifico dell'acqua ca è 1,00 cal/g oC. Possiamo ricorrere alla equazione dell'equilibrio termico modificata per tenere conto della massa equivalente del calorimetro: (m1+ mE)* ca * (tE -t1 ) = m2 * cx * (t2 -tE) dove con cx indichiamo il calore specifico incognito. Sostituendo i dati sperimentali otteniamo: (100 + 20,3) *1 * (26,8-20) = 120 * cx * (100 -26,8) da cui 120,3* 6,8 = 120 *120* 73,2 e quindi 818,04 = 8.784 * cx da cui si ricava: cx = 818,04/8.784 = 0,093 cal/g oC Il valore trovato, confrontato con i valori della tabella dei calori specifici, ci dice che il nostro oggetto è di rame. |