COMUNICARE
IN RETE La telematica consente oggi un alto
grado di cooperazione a distanza, attraverso la comunicazione con
differenti strumenti e a differenti livelli. Possiamo conversare e
confrontare opinioni in tempo reale, cioè in diretta (attraverso il
semplice testo scritto, ma anche con audio e video) oppure in tempi
diversi, in differita. Non ci sono limiti né differenze originate dalla
dislocazione geografica e un collegamento con l'Australia può non
differenziarsi assolutamente da quello con la città a noi più vicina. Si
parla infatti di totale ridefinizione del concetto di distanza: un
computer vicino può sembrare distante come un computer che si trovi
dall'altra parte del pianeta e le operazioni per accedere ad entrambi sono
del tutto identiche. Sono quindi la qualità, la velocità, il tasso di
errore della connessione che determinano la "vicinanza" di due
nodi del network. Possiamo lavorare insieme, a distanza, attraverso lo
scambio di materiali nuovamente elaborabili oppure intervenendo
simultaneamente sullo stesso oggetto (un documento, una immagine, un
programma per realizzare grafici e organizzare dati…). Tutte queste
possibilità si inseriscono proficuamente sia nei processi di
apprendimento, durante l'attività didattica con i ragazzi, sia
nell'ambito della formazione dei docenti, per l'approfondimento delle
proprie competenze didattiche e disciplinari. La comunicazione telematica
non deve essere vista generalmente come fine a se stessa o come una
specifica materia di studio, ma come uno strumento che integra il sistema
scolastico, arricchendolo di nuove potenzialità. Le tecnologie
telematiche sono uno strumento e un supporto alla cooperazione didattica
ed educativa, che contribuisce fortemente all'apertura del "gruppo
classe" e alla creazione di comunità virtuali. Il concetto di
comunità virtuale ha un ruolo importante oggi, perché è uno strumento
per superare l'isolamento del singolo o del singolo gruppo e quindi per
vincere quell'insieme di vincoli che nella scuola sono spesso
rappresentati dall'autoreferenzialità e dalla mancanza di interscambio.
L'utilizzo delle risorse di rete per la comunicazione permette un
apprendimento fondato sul confronto con l'altro e inoltre, laddove già
informatica e telematica fanno parte della strumentazione didattica,
contribuisce a limitare i rischi della tendenza diffusa ad un rapporto
biunivoco tra individuo e macchina. Il mondo World Wide Web sta
diventando sempre più ricco di potenzialità anche come strumento
didattico e di formazione, non soltanto per il continuo incremento di
"pagine web" e quindi di contenuti, ma anche come piattaforma
per la comunicazione tra utenti sia in differita (forum, posta
elettronica, newsgroup) che in diretta (chat, videoconferenze, lavagna
condivisa, condivisione d'applicazioni). Tuttavia, mentre è piuttosto
intuitivo rappresentarsi l'utilizzo dei diversi siti come "fonte di
informazioni" in ambiente scolastico, è più difficile valutare
l'impatto educativo e didattico degli strumenti di comunicazione: i forum
e le chat, ad esempio, non hanno buona fama e sono considerate più
attinenti alla sfera del divertimento e del tempo libero che non a quella
degli strumenti di apprendimento. L'allarme diffuso dai media sui rischi
che una comunicazione fuori di ogni controllo da parte delle famiglie e
degli educatori può comportare per i giovani utenti ha inoltre
contribuito ultimamente ad alimentare una diffidenza nei confronti delle
nuove tecnologie, che si rivolge in primo luogo verso i gruppi di
discussione e le chat online. Alla base di questa diffidenza c'è il fatto
che la rete Internet, come supporto tecnologico e insieme di protocolli,
ha in qualche modo una "gestione tecnica" a livello nazionale e
internazionale, ma non ha supervisori o controllori per quanto riguarda i
contenuti. Questo è certamente uno dei fattori di sviluppo della rete
perché agevola grandemente la messa in linea delle informazioni (ciascuno
ha la responsabilità del proprio "sito"), liberandola dagli
intralci che una architettura di tipo gerarchico comunque organizzata
sicuramente causerebbe. E' inoltre un elemento che ha favorito la
creatività, consentendo la diffusione di contenuti
"personalizzati", con l'incredibile varietà dei modi attraverso
cui ciascun soggetto presenta se stesso e i propri materiali (non ci sono
due "siti" uguali). Di contro, la filosofia dell'autoresponsabilità
che domina la rete non garantisce l'attendibilità, né la correttezza dei
dati e in generale pone un problema di valutazione della qualità delle
informazioni. Queste problematiche sono comuni a tutti i media e non certo
specifiche della rete Internet, ma in essa si amplificano proprio per la
facilità con cui ciascuno può diventare fornitore di informazione (per
far questo, infatti, è sufficiente "affittare" dello spazio
disco attraverso un abbonamento con un provider e conoscere un po' il
linguaggio "HTML" o, più semplicemente ancora, utilizzare uno
dei tanti software che automaticamente convertono pagine di videoscrittura
in linguaggio html). Nel caso degli ambienti di comunicazione del tipo
delle chat e dei newsgroup, c'è un ulteriore fattore problematico,
costituito dall'anonimato. Per partecipare ad un dibattito non è
necessario dichiarare la propria identità, in genere è sufficiente uno
pseudonimo. Naturalmente è sempre possibile risalire alla reale identità
dell'interlocutore, ma attraverso procedimenti che implicano raffinate
cognizioni tecnologiche, quando non anche strategie e procedure di tipo
investigativo. Bisogna quindi escludere la comunicazione telematica dalle
attività didattiche? Certamente no! Vediamo piuttosto di che cosa si
tratta caso per caso e quali possono essere gli aspetti di ricchezza e di
debolezza di ciascuno per scoprire i benefici didattici che si possono
ricavare!
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